La mostra, curata da Ada Masoero, è un vero e proprio tuffo nell’universo futurista, analizzato nei campi in cui ebbe più presa, ossia la pittura, la scultura, l’architettura e la letteratura.
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Giacomo Balla
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“Abbiamo vissuto 15 anni a Milano, lì è iniziata la nostra passione. Eravamo giovanissimi, avevo 20 anni e Tommaso 25 anni, è stata un’avventura entusiasmante, cominciò a comprare quadri subito”. Il racconto della passione del più grande collezionista di Lucio Fontana nelle parole di sua moglie, Menuccia
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Non solo maternità, o l’essere mogli, ma anche l’arte, a volte inconsapevole, di affascinare. Inizia così, infatti, il percorso espositivo con dipinti di fine Ottocento inizi Novecento, in cui rintracciamo echi dannunziani: corpi di donne eterei e lascivi, creature ad un passo dalla dannazione che celano, dietro forme dolci e materne, insidie e incantamenti