Dopo aver tanto indagato i luoghi della salute mentale, la vita dei migranti nei ghetti e le filiere agroalimentari a loro collegate e le parole e le testimonianze dell’antimafia in terra mafiosa, l’artista Antonio Fortarezza ha avviato una riflessione sul corpo e sui corpi in un tempo di digitalizzazione e di rimozione delle fragilità fisiche e mentali a favore della pura performance e dell’eterna giovinezza estetizzante.
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