La verità nell’abisso è un libro controintuitivo in cui si mostra, attraverso figure della filosofia (presocratici, logici della scuola di Chartres, francescani della scuola di Oxford, Spinoza) e figure della cosmologia contemporanea (Stephen Hawking e Carlo Rovelli) quanta amicizia può ancora esserci tra teologia e scienza. La teologia, ormai indifesa e amichevole, può costituire il necessario orizzonte epistemologico a cui le scienze guardano con attenzione. La fisica, con le sue sconcertanti scoperte di meccanica quantistica, si presenta come un indispensabile stimolo per riformare il linguaggio teologico e rivedere il suo sistema categoriale.
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