«L’osservazione della natura nella sua ciclicità, nella sua inesorabilità, nella sua bellezza, nella sua rapidità e anche del suo capriccio è una esperienza che richiama e fa riflettere sulla esistenza di un Dio. Non saprei dire se la società che ne verrà fuori sarà più o meno secolarizzata, io penso che l’esperienza della pandemia abbia acceso delle domande ultime, delle domande sul senso e sulla destinazione del nostro andare. E se questo non è avvenuto sotto forma di ricerca religiosa quanto meno si è concretizzato sotto forma di esperienza esistenziale».
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