Laici, socialisti, cattolici, liberali, post comunisti non sono riusciti a costruire un campo unitario, largo, mobile al suo interno, privo di steccati ideologici, collaborativo e solidale e così le destre, vecchie e nuove, hanno buttato a mare un governo per non lasciarsi scappare la più ghiotta occasione di rimettere le mani sul Paese, cosa ben diversa dall’idea di governarlo.
Mario Draghi
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Tutto lascia pensare che le prossime sfide torneranno a vincersi al centro, che il rassemblement inclusivo proposto da Enrico Letta farà riferimento più a Recalcati e Ceccanti che a Cacciari. E che sull’altro fronte prenderanno sempre più fiato Forza Italia o quel che ne resta e tutti quanti si rifanno alle posizioni del Partito Popolare Europeo.
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Politica
«L’europeismo non è una moda, la pandemia ha cambiato la Storia». Il prof Conte è leader con la lectio magistralis all’Università di Firenze
“Il ricorso ai Dpcm è stato ispirato quindi nel dotarsi di uno strumento particolarmente agile per intervenire sul contagio e per applicare le misure in modo uniforme”. Queste norme hanno permesso la tenuta dello stato democratico, “evitando che lo stato di emergenza si tramutasse in uno stato di necessità”.
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Politica
«Senza la funzione e il lavoro del PD non ci sarebbe l’irreversibilità della scelta europea». Rai, recovery plan, donne e Sud, un dialogo con l’onorevole Michele Bordo
“Nella passata esperienza il ministro Provenzano era riuscito nel risultato straordinario di riportare il mezzogiorno al centro dell’azione di governo, facendo passare misure fondamentali come gli sgravi fiscali per le nuove assunzioni, il credito di imposta, l’accelerazione sull’alta velocità, il sostegno alle famiglie più in difficoltà, una maggiore dotazione tecnologica. Adesso toccherà a noi portare avanti questo importante lavoro.
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Urban Politics
«L’assenza dell’esperienza culturale sta diventando cronica, ed è un pericolo per la coesione sociale». Le richieste di assessori e assessore alla Cultura al Governo Draghi per la ripartenza
All’alba del nuovo Governo i 12 assessori e assessore vogliono chiarezza in modo da garantire la riapertura dei luoghi di cultura con un protocollo unico, rendere le riaperture non reversibili per via del caos dei colori regionali, affinché sia assicurato il diritto universale alla partecipazione culturale.
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L’Europa è il nostro destino manifesto per usare l’espressione di James Monroe: irreversibile e senza alternative. Più ce ne rendiamo conto e la smettiamo di frignare contro la Germania cattiva e la Francia arrogante e l’arcigna Olanda, meglio sarà.
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Ci volevano molte più donne, è pacifico. E ci volevano più giovani; e non avrebbe guastato qualche meridionale in più, e qualche Ministero in meno, e quant’altro la vostra qualificata opinione escogiti. Ma sono i grandi popoli a fare i grandi governi, non il contrario.
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Cosa succederà ai nostri due populismi ora che non c’è più Trump alla Casa Bianca, ora che la pandemia ha dimostrato ad un tempo l’importanza della competenza e la necessità dell’Europa? L’Italia può prendere il ruolo che le spetta, che compete alla sua potenza manifatturiera, alla sua cultura, alla sua dimensione demografica ed economica, oppure rimanere impantanata in una trappola ungherese o polacca, finire in un qualche provinciale sottoscala della storia.
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PoliticaStrettamente Personale
Lady Mastella, “l’irresponsabile Renzi” e quel gabinetto di guerra contro i policromi lockdown italiani
Oggi di cosa si parla? Dei Cinquestelle passati dall’antisistema all’accordo con tutti purché Casalino mantenga il suo posto? Del Partito Democratico o dello stesso Renzi, che hanno chiesto i voti agli elettori in contrapposizione ai Cinquestelle e ci governano insieme? Della Lega che lo ha già fatto, con il placet degli alleati di centrodestra? Su, cerchiamo di conservare un minimo di serietà.