Irène giunse al campo di smistamento di Phitiviers il 15 luglio, e il 16 venne ufficialmente iscritta nel registro per la deportazione sotto la dicitura “Epstein Irène Némirovsky, donna di lettere”. Consapevole forse del triste destino a cui stava andando incontro, riuscì a spedire al marito un’ultima lettera.
«Giovedì mattina. Mio caro amato, mie piccole adorate, credo che partiremo oggi. Coraggio e speranza. Siete nel mio cuore, miei amati. Che Dio ci aiuti tutti».
Shoa
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Storie
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LibriQuale dolce mela
Miep Gies: il ricordo della donna che provò disperatamente a salvare Anna Frank
by Paola Mannoby Paola MannoMiep Gies non si tirò indietro quando Otto le annunciò che la sua famiglia sarebbe stata costretta a nascondersi in quell’appartamento segreto sull’ufficio in cui lei lavorava.
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Vintage
Giovanni Borromeo, il primario che inventò la sindrome di K: la malattia inventata per sfuggire ai nazisti
L’artefice di questo geniale seppur estremamente pericoloso escamotage fu il primario dell’ospedale Fatebenefratelli dell’isola Tiberina, il dottor Giovanni Borromeo.
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Polvere di StelleStorie
Lída Baarová, l’amante del nazista Goebbels la cui stella avrebbe potuto brillare più di quella di Marlene
Lída a Berlino iniziò a frequentare gli alti ufficiali nazisti, cosa di cui si sarebbe pentita anni dopo quando arrivò a dire che il suo rapporto con Goebbels aveva trasformato la sua vita in un inferno
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Musica
“Da 32 anni recupero la musica scritta nei campi di concentramento”. La storia di Francesco Lotoro
Da 32 anni un pianista di Barletta, il Maestro Francesco Lotoro, cerca incessantemente in tutto il mondo la musica composta all’interno dei campi di concentramento e in altri luoghi di cattività militare e civile tra il 1933 e il 1953, anno della liberazione degli ultimi prigionieri di guerra detenuti nei campi sovietici. L’intervista
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Testimonianze degli anni di guerra dal diario di una giovane ebrea in fuga con il suo compagno per tutta l’Europa, passando per la Puglia, da Foggia semidistrutta dai bombardamenti aerei, al centro di raccolta di Bari, per raggiungere poi la Palestina.
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Vintage
Matricola 147353: in una lettera mai spedita l’orrore dei lager, vissuto da Antonio Riccardi
“Dopo l’8 settembre 1943 sono stato deportato nei lager germanici. Ne ho cambiati molti, ma voglio descrivere in breve solo quelli in cui mi sono fermato più a lungo”. La testimonianza di Antonio Riccardi
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Non aveva neanche vent’anni quando scriveva lettere accorate in cui parlava di una politica “confusa e malvagia”, di uomini “malvagi che tradiscono un loro fratello forse per trarne un qualche vantaggio”.
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Quale dolce melaStorie
Hannah Arendt: la lezione della indicibile banalità del male
by Paola Mannoby Paola MannoL’opera più famosa di Hannah Arendt è, tecnicamente, il resoconto del processo ad Adolf Heichmann, funzionario tedesco addetto all’organizzazione logistica della soluzione finale, nel dettaglio, del trasporto degli ebrei verso i campi di concentramento
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Nel 1992 Maus è il primo fumetto a vincere un premio Pulitzer. Il suo autore, Art Spiegelman ci mette vent’anni a scriverlo e disegnarlo: per la prima volta compare a puntate sulla rivista Raw (fondata dallo stesso Spiegelman e da sua moglie Françoise Mouly) nel dicembre del 1980, ma il progetto di un volume unico era in cantiere sin dai primi anni Settanta, quando Spiegelman decise di intervistare suo padre Vladek, ebreo di origini polacche, sopravvissuto all’Olocausto.
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