Quello che tiene incollati al grande o al piccolissimo schermo degli smartphone è il ritmo concentrico di The Sinner. Quasi tutte le stagioni, un po’ meno la terza, fanno intravedere un possibile soprannaturale, che viene di volta in volta smascherato da Ambrose, come accade con le macchie di Rorschach, non a caso citate nella sigla e che svelano il volto di ciascun indagato.
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