In ogni secolo e Paese la gestione della natalità va di pari passo con il controllo sulle donne, giustificato dalla sua presunta inferiorità. E, immancabilmente, all’inferiorità fisica della donna si associava l’inferiorità intellettiva; talvolta anche morale. Ecco Virginia Woolf: Per secoli le donne sono state gli specchi magici e deliziosi in cui si rifletteva la figura dell’uomo, raddoppiata. Senza questa facoltà la terra probabilmente sarebbe ancora palude e giungla. Tutte le glorie delle nostre guerre non sarebbero esistite…
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Virginia Woolf
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Quale dolce mela
Una stanza tutta per sé per “giovani affamate ma coraggiose”
by Paola Mannoby Paola Manno“Ma, direte. Le abbiamo chiesto di parlare delle donne e il romanzo – cosa c’entra avere una stanza tutta per sé?” è il famoso incipit del saggio “A Room of One’s Own”, scritto da Virginia Woolf nel 1929.
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“La grandezza di Virginia Woolf deve essere tramandata, le sue parole, il suo amore per la conoscenza, le sue scelte anticonformiste, il suo genio letterario rappresentano un’eredità che ognuna di noi dovrebbe conoscere e fare propria.” L’intervista a Elisabetta Bricca
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Le due sorelle, complementari e dall’animo così diverso, era assai dissimili. Se Virginia viveva i suoi tormenti nei suoi personaggi e nelle voci che le infestavano la testa e l’anima, Vanessa Bell invece sapeva inscenare la perdizione femminile.