Alla scoperta della Psicologia Equestre: cavalcare tra emozioni e prestazioni

by Ines Pesce

Nel mondo affascinante dell’equitazione, dove l’eleganza si mescola con la potenza, c’è un aspetto spesso trascurato che gioca un ruolo cruciale dietro le quinte: la psicologia dello sport. Non si tratta solo di saltare ostacoli o sfrecciare attraverso piste ben tracciate; è un intricato balletto mentale tra il cavaliere e il suo nobile destriero.

L’equitazione, più di altri sport, richiede infatti una connessione profonda tra cavaliere e destriero. Non si tratta solo di abilità tecniche, ma di una simbiosi mentale che supera ostacoli e sfide. La psicologia dello sport, con il suo focus sulla mente degli atleti, sulle emozioni e sulle strategie mentali, si rivela fondamentale per ottenere il massimo da questa partnership.

In occasione di Fiera Cavalli di Verona, abbiamo approfondito questo tema chiacchierando con Elena Giulia Montorsi, psicologa sportiva autrice di diversi libri sul tema e dal 2013 collabora con la FISE per seguire gli atleti che accedono alle massime competizioni nazionali e mondiali.

La Concentrazione come Chiave di Volta

Chiunque abbia mai montato a cavallo sa che la concentrazione è il segreto del successo.
“A cavallo prendiamo decisioni in estrema velocità – in meno di un tempo di un galoppo – per cui bisogna sapere esattamente cosa e come fare, senza negazioni” – ci spiega la dott.ssa Montorsi – “Pertanto questo è un aspetto su cui io lavoro molto con i miei atleti, insieme alla respirazione in sella, da commisurare alla disciplina che si pratica”.
Gli psicologi dello sport affinano la mente del cavaliere, insegnandogli a isolare il frastuono e a concentrarsi sull’istante. Che si tratti di un salto ardito o di un movimento preciso, la capacità di mantenere la mente focalizzata è ciò che distingue un cavaliere ordinario da uno straordinario.

Gestione dello Stress: Cavalcare le Onde dell’Emozione

La pista di gara è un’arena di emozioni, e gli alti e bassi sono inevitabili. La psicologia dello sport insegna ai cavalieri a gestire lo stress, a trasformare l’ansia in energia positiva e a mantenere la calma anche nelle situazioni più intense. L’equitazione è un’espressione di controllo e pazienza, e una mente resiliente è essenziale per superare gli ostacoli, letteralmente e figurativamente.
Elena Giulia Montorsi ci fa giustamente notare che: “La nostra mente ci fa vedere solo quello che potrebbe metterci in pericolo. Ci riempie di dubbi, ci fa immaginare cosa potrebbe succedere in seguito ad una caduta. Perché la nostra testa non è organizzata per essere vincente o felice, il nostro cervello è organizzato per sopravvivere, ecco perché bisogna lavorare così intensamente sul proprio cervello e sulla propria psiche”.
La psicologia dello sport insegna ai cavalieri, infatti, a trasformare l’adrenalina in carburante positivo, a cavalcare l’emozione anziché essere sopraffatti da essa. La pista diventa un palcoscenico di sfide, dove la mente, più della muscolatura, determina il successo.

Il Dialogo Silenzioso: Comunicazione non Verbale tra Cavallo e Cavaliere

Un aspetto fondamentale della psicologia dello sport nell’equitazione è la comprensione della comunicazione non verbale. I cavalli sono creature sensibili, capaci di percepire le emozioni umane attraverso gesti, postura e tono di voce. Gli psicologi lavorano con i cavalieri per affinare questa forma di comunicazione silenziosa, permettendo una connessione più profonda e armoniosa tra i due.
“I Cavalli hanno una migliore telepatia rispetto alle persone. Se senti di aver paura, il cavallo lo sa. Se tu pensi di essere aggressivo, il cavallo lo sa. Se tu sei incerto, il cavallo lo sa. C’è una fortissima connessione fra la mente del cavallo e quella dell’uomo”
(cit. George Morris, pag. 27 Libro “Mentalità Vincente” di Elena Giulia Montorsi)

Strategie Mentali: Visualizzazione e Pianificazione Tattica
La visualizzazione è una pratica comune tra gli atleti, ma nell’equitazione assume un significato speciale. I cavalieri imparano a visualizzare mentalmente il percorso, gli ostacoli e ogni movimento, preparandosi così a fronteggiare le sfide in modo più efficace. Inoltre, la psicologia dello sport aiuta i cavalieri a sviluppare strategie tattiche, affrontando ogni percorso con una mente lucida e un piano ben definito.
“Esistono tre tipologie di Imagery, più semplicemente chiamata visualizzazione” – ci spiega ancora la dott.ssa Montorsi – “Quella motivazionale, quella per allenamento ideo-motorio e quella per la preparazione della gara. Con la prima innalzate le motivazione immaginando l’evento per il quale vi state preparando, la seconda consente alla mente di correggere gli errori tecnici e si fa dopo gli allenamenti, la visualizzazione prima della gara è una pratica fondamentale per l’ottimizzazione delle risorse e per il potenziamento delle emozioni e della loro gestione”.
In sella, la psicologia dello sport diventa l’arte di cavalcare le emozioni, di danzare tra la concentrazione intensa e la fluidità emotiva. Ogni cavaliere diventa un atleta della mente, portando con sé non solo l’abilità fisica, ma anche la saggezza mentale necessaria per dominare il regno equestre.
In un mondo in cui il potere della mente può spingere il confine tra la vittoria e la sconfitta, la psicologia dello sport nell’equitazione si rivela il segreto meglio custodito di chi sogna di cavalcare tra le stelle.
Che tu sia un appassionato cavaliere o uno spettatore interessato, la psicologia dello sport nell’equitazione è un mondo intrigante da esplorare, dove la mente guida la corsa e il cuore supera ogni ostacolo.

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