Building Bridges e Il Libro Possibile, Vieste valorizza il suo patrimonio culturale. Aldo Patruno: «La Puglia deve adesso lavorare in maniera assoluta sulla qualità dei servizi»

by Antonella Soccio

Con Il Libro Possibile, Marina Piccola a Vieste si è trasformata in un luogo magico. Letture, dibattiti e conversazioni da un lato e le migliaia di selfie serali dei turisti sotto le mani dei Building Bridges di Lorenzo Quinn.

Bambini che corrono sotto i ponti dell’abbraccio, adulti intenti nel firmacopie, coppiette ad immortalarsi col faro come sfondo.

L’arte contemporanea è diventata attrazione di una destinazione balneare.

Il direttore del Dipartimento di Cultura e Turismo della Regione Puglia Aldo Patruno, ospite della settimana culturale, è entusiasta del risultato ottenuto dalla Giunta Nobiletti.

Noi di bonculture lo abbiamo intervistato.

Direttore Patruno, manifestazioni letterarie come Il Libro Possibile cosa restituiscono alla Puglia del mare e del sole?

« Restituiscono tanto. È evidente che Vieste continua ad essere la regina incontrastata del turismo per le presenze pugliesi- rimarca il super dirigente- ma Vieste ha scelto una strada che la Puglia sta suggerendo e perseguendo e intende sostenere in questa fase, ossia qualificare sempre di più il prodotto e l’offerta. E questo processo passa attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale. Questo scenario di Marina Piccola lo riassume bene: da un lato abbiamo le luminarie per il senso di identità, dall’altro l’arte contemporanea di Lorenzo Queen e la lettura e i libri con Il Libro Possibile, uno dei festival più importanti d’Europa che aggiunge a Polignano Vieste. Intraprendere questo percorso è un aspetto rilevante, che servirà a posizionare in maniera ulteriormente forte Vieste e il sistema garganico nell’offerta turistica pugliese».

Che ne pensa di coloro che ritengono che i selfie sviliscono le location volgarizzandole?

«Lo snobismo non mi appartiene e spesso è fatto per la comunicazione fine a se stessa. Le amministrazioni comunali pugliesi e davvero voglio ringraziare l’amministrazione comunale di Vieste che sta facendo investimenti importanti, lavorano sull’impatto territoriale dell’investimento in cultura. I dati e la partecipazione, una piazza con 1200 posti piena, la dicono lunga su come certe iniziative indirizzano le città e il territorio pugliese sulla strada giusta. Quanto ai selfie oltre ai Building Bridges di Lorenzo Quinn consiglio anche le luminarie con al centro il faro di Vieste, che è un capolavoro assoluto e non ce n’è al mondo un altro uguale».

Vieste ha forse da migliorare l’offerta enogastronomica?

«Non non è soltanto un problema del Gargano, è un problema generale della destinazione Puglia, che è una destinazione turistica giovane. La Puglia deve adesso lavorare in maniera assoluta sulla qualità dei servizi, sulla integrazione sulle linee di prodotto e quindi il mare, il patrimonio culturale, l’enogastronomia, il paesaggio, la natura, l’ambiente. Tutto questo richiede professionalità, abbiamo lavorato moltissimo su questo. Lo abbiamo detto con l’assessore Lopane. Non è il momento questo di spingere sulla promozione, perché questi luoghi non hanno più bisogno di promozione generalista, abbiamo bisogno di lavorare sulla formazione. Formazione, formazione, formazione è il mantra che caratterizzerà le politiche turistiche nei prossimi giorni e nei prossimi mesi».

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