Cetara, la nuova perla della Costiera Amalfitana pronta a stupire il mondo con il turismo esperienziale

by Lia Mintrone

Un’attrice esordiente di grande talento tra dive già affermate, belle per carità, ma già troppo viste. E’ uno scrigno da scoprire Cetara, a una manciata di chilometri dalla colorata Vietri sul Mare e dalla vipparola Positano. Siamo in piena Costiera Amalfitana, quel lembo di costa salernitana famoso in tutto il mondo per la sua bellezza opulenta, selvaggia e allo stesso tempo chic.

Che si arrivi dal mare o da terra, Cetara colpisce per il suo charme ancora autentico, senza fronzoli, senza sandali e pizzi Sangallo, senza camicioni abusati  e tovaglie di lino. Così come autentica è la sua gente, guerrieri incastonati nella roccia della costiera temprati dalle  salite e dalle discese delle viuzze, con una identità così forte dipinta sui volti abbronzati dal sole del mare e dal sole dei limoneti che portano verso il cielo, abbarbicati su queste magnifiche terrazze che brillano del giallo dei famosi limoni.

Una perenne notte stellata, per dirla alla Van Gogh, con gli azzurri e i gialli che abbagliano gli occhi dei visitatori. E la singolarità di questo luogo risiede nella duplice veste dei suoi abitanti: contadini e pescatori. Infatti si chiama proprio così ‘Cetara Contadini Pescatori’ il progetto già presentato nella sede dell’Agenzia Regionale Campania Turismo di Cetara, alla presenza del sindaco Fortunato Della Monica, del coordinatore Gal Terra Protetta, Gennaro Fiume, del presidente nazionale Assotes – Operatori di turismo esperienziale – progetto Artès, Rosario D’Acunto, del coordinatore del progetto “Cetara Contadini Pescatori”, Antonio Dura e dei consiglieri del Comune di Cetara Daniele D’Elia e Cinzia Forcellino.

Il progetto è improntato al turismo esperienziale che a Cetara esiste già in maniera spontanea e non strutturata. Un progetto che punta ad una valorizzazione dell’offerta e quindi ad uno sviluppo economico del territorio. “Cetara con questo progetto appartiene all’Italia che mette in rete il territorio con il suo genius loci esclusivo”- ha spiegato D’Acunto- “Le Storyliving Experience che saranno create faranno la differenza nel mercato di appartenenza. Il turismo esperienziale professionale, infatti, è fatto da ‘Storie da vivere insieme’ nelle quali il turista è chiamato a vivere in prima persona una trama, ad interpretare un ruolo da protagonista, all’interno di un intreccio narrativo dove il territorio diventa palcoscenico”. Per Maurizio Testa, responsabile di Artès, “Cetara è una meta rimasta ancora autentica e genuina che ci riporta alla Costiera amalfitana di una volta, una destinazione ideale per il turista slow, nazionale e internazionale, attento ai temi ecologici e alla sostenibilità, che rifugge dal turismo di massa mentre è desideroso di immergersi con le persone del posto nei terrazzamenti con i superbi limoneti, nella pesca delle alici e del tonno come una volta, degustando l’enogastronomia unica al mondo della colatura di alici che prende origini da una storia antica di cui Cetara porta ancora nei suoi spazi testimonianze di cultura e tradizioni”. Particolarmente orgoglioso dell’iniziativa il sindaco Della Monica, facile da incontrare tra le viuzze di questo borgo incantato: “Sono molto orgoglioso di questo progetto che vede le aziende cetaresi impegnate in prima fila per la crescita dell’offerta turistica: Cetara non è solo mare, colatura, tonno e alici, perché c’è una parte di montagna altrettanto bella che produce ed è territorio pulsante e attivo nel cuore della Costiera amalfitana”. Il progetto, finanziato con la Misura Gal Terra Protetta- PSR Campania 2014- 2020 Misura 16 – Sottomisura 16.3 – punta alla cooperazione tra gli operatori locali per organizzare processi di lavoro in comune e attrarre clientela attraverso azioni di marketing territoriale e promozione. Un’offerta diversa, cosiddetta esperienziale, che punta a coinvolgere tutti i cinque sensi del turista.

E vi possiamo garantire che non si va via di qui senza sentirsi travolti dai profumi, dai sapori e dai colori di questa cittadina magica. Come dimenticare la gentilezza di Francesco e Cinzia dell’agenzia Ce.Tour, o la genovese al tonno di Pasquale Torrente del ristorante ‘Casa Torrente’, così buona da inebriarti il palato, o il viaggio nel mondo della tradizione della celeberrima colatura di alici di Giulio Giordano, un Virgilio a disposizione dei turisti pronto ad accompagnarli alla scoperta di questo liquido ambrato, tendente al mogano, del quale basta un cucchiaio per elevare un banale piatto di pasta ad un’opera d’arte, o il volto segnato dal sole e dall’amore per la vita di Gino Zuppardi, proprietario del b&b ‘‘A Regina’, un omaggio al modo amorevole con cui suo padre chiamava la molgie, o la cortesia raffinata di Vincenzo Giorgio de ‘La Cianciola’ con i suoi spaghetti alla colatura di alici da far invidia agli Dei, o la maestria di Franco Tammaro del ‘San Pietro’ che in men che non si dica ti spiattella una frittura di paranza che fa risalire al palato tutti i sapori di quel mare pescoso e trasparente, o l’estrosità e la ricercatezza di Gennaro Castiello, de ‘L’Acquapazza’, il suo ristorante è un’opera d’arte grazie al tocco di Ugo Marano così come il suo carpaccio di polipo pronto a sciogliersi sulla lingua come neve al sole? Una passeggiata ‘Sopra il limoneto’ per degustare piatti mediterranei nella sala pavimentata da antiche riggiole vietresi merita l’ascesa e la ripida salita. Una menzione a parte meritano Roberto e Mena Di Crescenzo, proprietari di una azienda agricola di limoni. Lei una poetessa che decanta i suoi versi sotto i tralci del limoneto; lui Roberto, uomo dal cuore grande e tenero che a stento trattiene le lacrime al ricordo di un padre straordinario che gli ha lasciato quella terra, quel padre che ogni giorno affrontava la vita dura del mare e quella faticosa dei campi. Già, perché è tutta qui la singolarità di questa gente, metà contadini e metà pescatori, dei Giano della Costiera levigati dalla salsedine del mare e temprati dalla durezza della roccia, mentre rattoppano reti e accarezzano limoni, imprenditori bifronti e laboriosi pronti a stupire il mondo.  

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