Il caso Jesolo, i balneari pronti alla serrata per il 2 giugno. Capacchione, Sib Confcommercio: «Cosa è il Sud senza balneazione?»

by Antonella Soccio

Sono determinati a tutto i balneari della Sib di Confcommercio. Per loro le concessioni non possono andare a bando come prevede la direttiva Bolkestein. Il presidente nazionale Antonio Capacchione originario di Margherita di Savoia sa che il tempo è scaduto. Prima di Pasqua il Governo deve mettere le carte in tavola per salvaguardare le strutture e i lidi. 

“Sappiamo produrre servizi di qualità e fare bene il nostro lavoro, serve che il governo faccia una legge di riforma corretta”. 

Ci sono già alcuni casi di gare. Jesolo sta facendo scuola. Si pensava che con mega consorzi o concessioni con tremila ombrelloni che ci sarebbe stata continuità aziendale ed invece si è avuto l’esatto contrario, perché ha vinto il gruppo Geox. 

“Questo è un governo per cui nutriamo fuducia, però non possiamo non dimenticare l’urgenza della situazione. Avevamo chiesto di abrogare la legge Draghi, ma l’attuale legge non ha abrogato la legge ma ha prorogato le concessioni al 31 dicembre del 2024 con una ulteriore proroga fino al 31/12/2025. È un palliativo, quella riforma strutturale non c’è stata”.  

Antonio Capacchione alla riunione di Foggia

I balneari pugliesi e della provincia di Foggia si sentono defraudati. “Noi abbiamo confidato nelle leggi dello Stato, che ci garantivano la continuità aziendale, abbiamo fatto anche di più di quello che il Comune e le capitanerie concedevano. Nessuno ci deve venire ad insegnare il mestiere. Senza i nostri servizi non esisterebbero le destinazioni importanti come Vieste, Mattinata. Cosa è il Gargano senza servizi di balneazione? Il dibattito isterico degli ambientalisti è inutile perché in Puglia solo il 9% delle spiagge è a concessioni. A Jesolo Mister Geox si è impossessato di una spiaggia importante per 20 anni creando dubbi ed incertezze tra gli albergatori costretti a pagare di più”. 

Secondo Capacchione, che paga 38mila euro l’anno di tasse, il Sud è doppiamente svantaggiato. 

“A Margherita Savoia 64 stabilimenti  pagano 1,250 milioni di euro di tasse il doppio rispetto a Rimini, il triplo rispetto a Riccione, 10 volte in più rispetto a Santa Margherita Ligure. Abbiamo gli stessi costi ma con una redditività diversa. Il piano regionale delle coste approvato 12 anni fa dalla Giunta Vendola certifica che solo il 9 per cento delle coste è oggetto di concessioni. Se qualcuno vuole venire a prendere le chiavi e avere il piatto pronto non potrà mai succedere”. 

Briatore non può avere la stessa considerazione di chi da decenni gestisce una spiaggia e di spiaggia vive. Con un unico reddito. Va riconosciuto un diritto di prelazione. 

“Noi non possiamo vivere in questo modo, la partita deve essere chiusa prima delle Europee. Cosa faremo se il governo continuerà a perdere tempo? Questo silenzio è pericoloso per i Comuni, per noi per tutti. Immaginate cosa accadrebbe se noi non aprissimo una domenica. La settimana prossima se non ci saranno avanzamenti prenderemo delle posizioni, potremo anche decidere di non aprire la seconda domenica di giugno. Tanto arriva l’estate”, dice parafrasando la campagna dei russi contro Napoleone. 

“Noi non stiamo salvando un privilegio ma un lavoro realizzando confidando nelle leggi dello Stato. In Salento dove la balneazione è più giovane ci sono famiglie che hanno investito sul lavoro dei loro figli. Porteremo i nostri pattini a Roma, vedranno non i trattori ma i pattini. Se sarà necessario chiudere un giorno, magari il 2 giugno, chiuderemo e la festa gliela faremo perché stanno giocando sulla nostra vita e sul nostro lavoro. Teniamoci pronti. Noi meridionali siamo determinati”. 

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