La Puglia è uno stile di vita, quando il riscatto di una regione passa attraverso la cultura. Il Forum a Roma

by Claudia Pellicano

La Puglia è una di quelle realtà in cui, per storia, peculiarità, varietà ed evoluzione, non si rischia di incorrere nella retorica se la si descrive come un territorio unico. Natura, arte, cultura e tradizioni gastronomiche ne fanno una Regione con un’offerta straordinaria, che richiede politiche e modelli che puntino specificamente sull’identità e l’unicità del popolo e dei luoghi.

Essendo una zona per molti versi “immatura”, presenta ancora tante pagine bianche da scrivere, il che comporta un investimento particolarmente attento sulla qualificazione dell’offerta. Offerta che non può che incentrarsi sul turismo, un settore ancora in grado di generare lavoro e di preservare la dimensione umana e, ad oggi, la più grande risorsa della Regione.

Questi e molti altri i temi al vaglio di Puglia, a way of life, il forum ospitato presso la Sala della Stampa Estera di Roma nell’ambito della rassegna All Routes Lead To Rome.

Il dibattito ha visto vari esponenti della cultura e delle istituzioni esaminare i diversi punti di forza per la promozione del territorio. L’assessore Loredana Capone ha sottolineato le potenzialità della Puglia, caratterizzata da un insieme dì realtà che convivono su una terra che è possibile visitare tutto l’anno. Ne ha enfatizzato la grande storia, che ha conosciuto picchi di grandezza sotto Federico II, e ha identificato il riscatto della Regione attraverso canali quali la cultura, il cinema, il turismo – progetti che parlano della Puglia nei suoi contenuti.

Le modalità per uscire dai circuiti tradizionali per la diffusione della cultura sono infiniti: basti pensare alla mostra archeologica all’interno dell’aeroporto di Brindisi, fruibile da milioni di viaggiatori.

Giorgio Palmucci, Presidente di ENIT, nel suo intervento ha sottolineato la necessità di lavorare su quelle risorse ancora poco conosciute, che, in una Paese straordinariamente variegato come il nostro, trovano una sintesi perfetta proprio al sud. Una delle ragioni per cui l’Italia è ancora ai primi posti nelle destinazioni del turismo internazionale, è lo stile di vita, che va preservato, e non snaturato. La strategia attuale consiste nel fidelizzare i turisti e conquistarne di nuovi facendo leva su un’offerta turistica valida tutto l’anno e su punte di eccellenza quali, ad esempio, l’organizzazione di matrimoni.

Guido Guerzoni, Professore alla Bocconi, ha posto l’accento sull’accostamento tra economia e cultura un presupposto fondamentale per la creazione d’occupazione. La diffusione del sapere richiede professionalità e nuovi percorsi formativi che ibridino le competenze e lavorino sulle intersezioni tra arte, turismo e cultura. Ad oggi, il turismo in Puglia arranca dal punto di vista della professionalità, ed è su quello che occorre puntare per andare oltre le logiche del turismo di massa, rilevante, ma insufficiente ad esprimere tutte le potenzialità del territorio. Un esempio d’eccellenza è l’Apulia Film Commission, che, oltre alla cinematografia,  ha esteso la produzione alla televisione, sulla falsariga di quanto accade in Basilicata.
Le produzioni cinematografiche e le celebrità internazionali che hanno eletto la Puglia come seconda dimora divengono automaticamente testimoni e ambasciatori della Regione nel mondo. Alcuni degli scrittori contemporanei di maggior successo sono pugliesi, Domenico Procacci è di Bari, Checco Zalone realizza gli incassi più importanti a livello nazionale. Ogni euro investito nel cinema ne genera 5 diretti e 10 indiretti. 

Tuttavia non è sufficiente girare, occorre costruire un sistema che trattenga le produzioni. E, se le maestranze sono pugliesi, è evidente che bisogna investire in formazione, in un’ottica laddove è il talento l’elemento di riscatto.

Le nuove generazioni studiano fuori, ma poi tornano nella terra d’origine, diventando anche  imprenditori di prima generazione. È per loro che è stata fondato Bollenti Spiriti, il programma ella Regione Puglia che realizza interventi a favore dei giovani. L’Idea è creare realtà e narrazioni plurime che vadano oltre lo stereotipo e valorizzino il territorio in tutte le sue sfumature.

Persino elementi come uno stile di vita più lento e rilassato e una condizione d’irreperibilità digitale possono, almeno per un breve periodo, risultare un punto di forza e una suggestione accattivante. Quando ci si allontana dalle tecnologie, il tempo acquista un nuovo ritmo e permette di fare nuove esperienze. È il pensiero meridiano, che ci caratterizza e ci rende riconoscibili.

Vincenzo Bellini, Presidente del Distretto Produttivo Puglia Creativa ha insistito sul valore economico della creatività.
La Regione spesso balza alle cronache per il caporalato e l’avvelenamento del territorio. È con la creatività che possiamo contrastare i fenomeni negativi, creando valore e proponendo dei modelli che, senza nulla togliere al territorio, rispondono alla domanda professionale delle nuove generazioni. Per Bellini l’artista è “il principio attivo” della società, in grado di innovare sulle proprie radici. Le luminarie, per esempio, da elemento folkloristico, diventano arredo urbano e vengono replicate anche all’estero. Nel 2008 la musica salentina è approdata in Australia, assieme ai piatti tipici di Bari.  In questo momento storico, la Puglia sta creando delle sinergie tra pubblico e privato puntando proprio sulla creatività. Cresce la consapevolezza che con la cultura si produce economia, presupposto per creare innovazione sociale- basti pensare ai Trulli Tales, la serie d’animazione per bambini ambientata ad Alberobello e ora esportata in tutto il mondo.

Le attuali forme di comunicazione vanno oltre i mass media tradizionali, come ha ricordato Fabio Viola, uno dei migliori gamification designer al mondo, che vede i videogiochi come un’estensione del cinema. Se il videogioco è un’espressione artistica al pari di una tela o di una scultura, allora non bisogna segmentare i media, ma intersecarli. I giocatori vengono coinvolti in un gioco emozionale, che può applicarsi anche alle varie forme d’arte, e avvicinare le nuove generazioni.
Il filo conduttore è creare un nuovo immaginario, conservando l’ordinamento attuale e investendo in altri linguaggi e modalità espressive. Nei videogiochi si partecipa attivamente; lo stesso bisogna fare col turismo, permettendo al turista di lasciare una traccia. Molti viaggiatori scelgono un luogo in base all’”instagrammibilità”, la possibilità di realizzare scatti per i social. In Italia abbiamo un patrimonio talmente ricco che si è smesso di creare nuovi scenari, al contrario di altri Paesi che, pur vantando un capitale artistico meno importante del nostro, sono diventati mete turistiche sfruttando i linguaggi della contemporaneità.

Anche Aldo Patruno, Direttore del Dipartimento Cultura e Turismo, nel suo intervento ha sottolineato l’importanza della narrazione: «Per farsi conoscere la Puglia ha inizialmente puntato sulla propria anima (il sole, il mare, il cibo), ma ora occorre andare oltre il folklore. La sfida è altissima e il rischio, davanti a dei numeri positivi, è quello di adagiarsi e tornare indietro. Abbiamo scelto di invertire l’antica logica, con la coscienza di essere una destinazione giovane e di avere l’imperativo di una programmazione. A questo proposito, bisogna gestire i fondi strutturali avendo un piano strategico non legato alla dimensione classica di un bilancio, ma di pianificazione decennale che travalichi il colore politico delle amministrazioni. Abbiamo scelto una filosofia che affonda in un’antica saggezza. Un proverbio arabo dice che ci sono due cose che dobbiamo lasciare il eredità ai figli: le radici e le ali. Attraverso le ali dell’innovazione possiamo proiettare il nostro patrimonio verso il futuro».

L’obiettivo del PiiiL Cultura in Puglia è creare un modello economico diverso, che dismetta l’idea di sfruttamento. L’idea è di andare oltre il consumismo grazie alla valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale. Bisogna riempire di contenuto i contenitori per creare occupazione e valorizzare il beni culturali. Un esempio di “contaminazione tra radici e ali” è fornito dalla Basilica di Siponto: fino a qualche anno contava fa pochi visitatori; ora vanta una grande installazione contemporanea, in cui coesistono passato e futuro, e che ha già prodotto 80,000 visitatori. I pueri Apuliae di oggi raccolgono una sfida impegnativa, ma non impossibile. Bisogna avere il coraggio di lanciare  il cuore oltre l’ostacolo.

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