L’uomo della domenica al lido Pettolecchia. L’incontro très chic con Renè de Picciotto

by Marco Pezzella

Domenica di luglio, caldo estivo ma sopportabile.
Un barese che va al mare, di domenica, giornale sottobraccio col petrolio un po’ slavato per via del caldo, si dirige sempre verso sud. Punta dritto verso Monopoli Nord, Capitolo, Savelletri, Torre Canne. Se ha coraggio si spinge oltre, verso il Salento.

La vasta offerta di lidi attrezzati nel lato di costa appena brindisina, lidi un po’ radical chic, eleganti, fighetti, anni ottanta o spiagge libere, fa propendere improrogabilmente verso Torre Canne.

L’uomo della domenica, sul bagnasciuga cerca di scansare – fantozzianamente – l’assembramento di mamme isteriche che inveiscono contro bambini con le mani rugose per il troppo tempo passato in acqua, comitive di ragazzi in piena estasi psicotropa, altri uomini divorati dal sonno post prandiale, prove dell’esistenza di Dio (a seconda del gusto uomini e donne molto affascinanti in costume) e pessimi tentativi di intellettuali da asciugamano con tanto di ombra a forma di libro sulla faccia.
Divorato da questa prospettiva sociale, l’uomo della domenica si reca al bar. Quasi immediatamente. Disinnescare potenziali tensioni nervose per un pallone arrivato in faccia o per la sabbia addosso è segno di grande esperienza.

“Un caffè in ghiaccio, grazie.”

Mentre sfoglia sbadatamente il quotidiano ancora intonso, incontra lo sguardo di un altro uomo della domenica che vuole dialogare. Si sente solo. Immaginiamo che il dialogo si inneschi e prenda avvio proprio dalla variegata offerta di lidi su quel tratto di costa.

Il primo uomo della domenica scopre così una storia. La storia di un certo Renè de Picciotto, raccontatagli dal secondo uomo della domenica, quello che si sente solo.

Sembra un boss di una qualche organizzazione criminale sul quale stanno girando un film in Puglia, e invece no. È un imprenditore. Svizzero, per giunta. O meglio, italiano che ha passato molto tempo in Svizzera.

Nella mente del barese medio si susseguono le immagini di tutti i “falsi” imprenditori che hanno cercato di acquistare la squadra del Bari quando i Matarrese erano stanchi e infastiditi dai tifosi e precocemente asserisce

“ah, il solito bluff?!”

Ma no, de Picciotto non è niente di tutto questo; è un imprenditore “vero” che ha inaugurato un lido tutto nuovo e très chic. Dopo aver rilevato delle quote della squadra di calcio del Lecce, in completo bianco immagina una nuova spiaggia, come non ce n’è, probabilmente nel tratto ormai divenuto più luccicante di Puglia. Il tratto che va da Savelletri a Torre Canne, appunto.

Immaginiamo questo de Picciotto che un giorno dice “voglio aprire una spiaggia luxury!”

Inizia a curiosare e le sue intenzioni si fanno concrete ma arriva lo stop che aveva scoraggiato Briatore,

“Non può mettere cemento sugli scogli, mi spiace.”
“Ma gli altri lo hanno fatto!”
.

De Picciotto però è testardo vince il ricorso innanzi al Tar e il 9 giugno inaugura il suo lido Pettolecchia.

Chi c’è stato conferma di essersi sentito un pascià, l’esperienza – turisticamente questo sostantivo divide et impera – unica di vivere la vita smeralda (come diceva grottescamente un comico nostrano).

Il bello non è questo. O almeno non solo.

Si sa, due uomini della domenica – a campionato sospeso – possono parlare di politica o di economia. E così, dopo i calcoli elementari sul business dell’imprenditore Renè, il secondo uomo della domenica, con un’attitudine campanilistica, rivela la sua provenienza fasanese e tutto l’entusiasmo per l’opportunità lavorativa che l’imprenditore ha offerto alla cittadina sulla Selva.

“Tutta Fasano sta lavorando là!”

De Picciotto ad oggi ha investito 40 milioni tra masserie, lidi, un teatro a Ostuni e il palazzo dell’ex Banco Napoli a Lecce.

“Ma non ha creato solo una spiaggia per ricchi, accanto ha creato una spiaggia libera per tutti! Ah, non lo sapevi?”

Non sarebbe una storia senza lieto fine e, come un Robin Hood di bianco lino vestito, Renè de Picciotto traduce il sogno in realtà per quanti possono, e come i grandi imprenditori (mi vengono in mente Brunello Cucinelli, la famiglia Benetton o Farinetti), aumenta il suo appeal sulla clientela attraverso gesti cristiani.

In una domenica di luglio, l’uomo della domenica in questa storia c’ha visto speranza. Speranza perché lo stesso imprenditore italo – svizzero investirebbe anche a Taranto se solo non ci fosse l’acciaieria.

Non è una partita facile ma queste storie vanno raccontare per fomentare la reiterazione. Esattamente come si raccontano fatti di cronaca nera per evitare la reiterazione.

I due uomini della domenica sono orgogliosamente pugliesi e amano raccontare storie pugliesi, al bar bevendo caffè in ghiaccio.

You may also like

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.