Per le Giornate FAI di Primavera, a Foggia apre le porte  l’Istituto di Incremento Ippico (IRIIP)

by Teresa Rauzino

L”originario Deposito Erariale Cavalli Stalloni di Foggia, poi Istituto Incremento Ippico e, dagli anni ’70 Istituto Regionale Incremento Ippico, comprendeva oltre a un vastissimo galoppatoio varie strutture che ora appartengono, restaurate per i nuovi scopi, alla facoltà di Economia dell’ Università di Foggia. Sono ancora visitabili ambienti che lo ricollegano all’originaria funzione, con tre scuderie e una sala riunioni con mobili d’epoca. C’è anche la “rimessa carrozze”, ristrutturata con uno spazio espositivo di 450 metri quadri, che  ospita finimenti ed esemplari unici, tra carrozze a quattro e due ruote, la maggior parte risalenti al XIX secolo e ancora oggi utilizzate con gli stalloni dell’Incremento Ippico di Foggia. Parte della collezione è dono del collezionista Michele Pedone.

Ad accogliere i visitatori e a raccontarne la storia, sabato e domenica (alle ore 9.00-12.00; 15.00-17.30) ci saranno gli studenti Apprendisti Ciceroni del Fai dell’Einaudi  di Foggia, indirizzo alberghiero.

Il Deposito Cavalli Stalloni di Foggia è il luogo ricordato spesso da Renzo Arbore: era l’ippodromo della città, lì vicino, accanto a un cancello di ferro, ci fu la “prima volta” del popolare showman. All’addiaccio su una carrozzella, con tanto di cocchiere e cavalli… Renzo lo confidò a Claudio Sabelli Fioretti  in una piccante intervista  pubblicata su «Amica» il 9 marzo 2003.

Quel luogo di Foggia era anche la meta più amata dagli studenti del Liceo Lanza dei primi anni Cinquanta, che si concedevano ogni tanto un giorno di vacanza non autorizzato: «Chi bigiava la scuola – ricorda ancora Arbore – andava a giocare nell’improvvisato campetto vicino al Deposito dei Cavalli Stalloni: il pallone era di pezza e la porta la delimitavamo con una pila di libri accatastati».

I ricordi di Arbore su quel luogo sono gli stessi che permangono nell’immaginario collettivo dei foggiani, ma quel luogo nasconde una storia sconosciuta ai più.

Alla struttura si accede da un monumentale portale progettato da Marcello Piacentini, l’architetto italiano più quotato del Novecento.

Il Deposito Cavalli Stalloni di Foggia fu istituito con Decreto Luogotenenziale nel 1915 e inaugurato nel 1931 su una superficie di 22 ettari, tra scuderie e pista di galoppo. Era la conclusione di un lungo iter avviato da tempo dalle Istituzioni cittadine per restituire a Foggia un ruolo derivante da una vocazione millenaria all’allevamento dei cavalli: si narra che l’antica Arpi fu fondata da Diomede che portò in dono ai Dauni dei poderosi cavalli dall’ Ellade.

Il Deposito, creato nel Ventennio fascista, aveva lo scopo di indirizzare l’allevamento equestre verso produzioni in armonia con esigenze di carattere militare, per fornire all’esercito dei cavalli, degli asini e dei muli selezionati per assolvere vari e molteplici impieghi. Esso aveva competenza, oltre che sul territorio della Puglia, anche su Abruzzo e Molise.

La struttura, in seguito denominata Istituto Incremento Ippico di Foggia, dal 1977 è passata dallo Stato alla Regione Puglia. Gli stalloni attualmente presenti appartengono a due razze autoctone tipicamente pugliesi: la cavallina delle Murge e l’asinina di Martina Franca, a rischio di estinzione e, per questo motivo, sottoposte a particolare tutela. Annualmente l’Istituto foggiano, in collaborazione con le Associazioni Allevatori del Cavallo delle Murge e dell’Asino di Martina Franca, indice delle rassegne aziendali per il controllo della produzione e l’iscrizione al Registro Anagrafico dei puledri, delle fattrici e degli stalloni. Da alcuni anni sta procedendo alla mappatura genetica di tutte le fattrici e degli stalloni: molti esperti sono fermamente convinti che il cavallo murgese abbia tutte le qualità per poter diventare il cavallo nazionale italiano. Il lavoro di selezione interessa una popolazione di 1800 fattrici, per la stragrande maggioranza ubicata in Puglia.

Oggi il maestoso complesso architettonico, progettato da Piacentini, e che tutta l’Italia invidiava a Foggia, dopo un accordo di programma del 1996 è  in parte occupato dalla Facoltà di Economia dell’Università di Foggia.  Un comitato pro IRIIP, guidato da Franco Cuttano, per anni si è battuto per riportare il complesso alla sua originaria funzione.   Senza riuscirci.

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