Shakespeare and Company, la libreria con vista Notre Dame

by Ines Pierucci

Quando si va a Parigi si può scegliere sin dalla prima volta di seguire il classico percorso dei monumenti da manuale oppure di andare per luoghi letterari, o se si ha più tempo, di farli entrambi.

Ultimamente non era possibile entrare a visitare Notre Dame de Paris ma per andare da Shakespeare and Company è d’obbligo passarci davanti e continuare ad ammirare la facciata della Cattedrale dai tavolini della libreria, dove in estate si può leggere un libro all’aperto sorseggiando una tazza di caffè. L’eldorado dei lettori, il più antico negozio di libri di Parigi dove il vecchio libraio ci dormiva dentro, in un letto ricavato tra gli scaffali dei libri. 

Oggi anche questa è un’attrazione turistica, di quelle per intenditori, che conserva ancora l’odore magico della carta pregno solo delle cartoline che non si spediscono più con l’Arco di Trionfo o la torre Eiffel. Per arrivare in via della Bucherie, dove si trova l’affascinante libreria, si passa davanti alla Cattedrale di Nostra Signora e si rimane incantati davanti alla sua maestosa sobrietà, intatta da 800 lunghi anni anche se ce ne vollero 200 per costruirla. Nella celebre casa del deforme campanaro Quasimodo, meglio noto ai più piccoli come il Gobbo di Notre Dame, ci eravamo già stati leggendo Victor Hugo omaggiato anche da Riccardo Cocciante nel suo spettacolo musicale, “Les Proscrits” de Honoré de Balzac oppure “Les pigeons de Notre-Dame” a cui l’autore Patrick ha dedicato diverse scene narrate nel libro. Dunque, una fonte di ispirazione letteraria ma altresì musicale e cinematografica. Nel Museo del Louvre, i cui spazi immensi permettono persino l’intimità di commuoversi davanti al bacio di Canova, c’è un dipinto di Jacques-Louis David dell’incoronazione di Napoleone ambientato all’interno della Cattedrale (1805-1807).
Dicono che di tutta la Francia i parigini sono quelli più antipatici, con la puzza sotto il naso, che se non parli bene il francese non rispondono alle richieste di informazioni da parte dei turisti e stenti a crederci, fino a quando non ci si imbatte nella lingua che in effetti si è sempre distinta dalle altre; persino nella globalizzazione linguistica, quello che in tutte le lingue è il computer per i francesi è l’ordinateur, il mouse che in italiano non chiameremmo mai topo, i francesi lo hanno lasciato letteralmente souris.
Piuttosto siamo noi ad aver adottato diversi francesismi come brioche, crêpes, deja-vue, dessert, chic.. ecc
Parigi è sotto attacco da diversi anni e quando abbiamo appreso del simbolo Cattolico dei francesi in fiamme tutti abbiamo pensato all’ennesimo attacco terroristico invece, questa volta, è stato un incidente, che non si scorderà mai più nella storia ma un brutto incidente che ieri ha svegliato tutti i francesi e anche noi italiani con il rammarico di chi non ha mai visitato Parigi o di chi vorrà tornarci è che passando dalla libreria Shakespeare and Company vedrà una immagine di cartolina più sbiadita e un pezzo di storia in più.

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