20 anni di AFAM. Le Accademie si vestiranno a lutto con installazioni e proteste

by Antonella Soccio

È tutto pronto per la protesta contro la legge 508 del 1999, mai conclusa che regolamenta gli istituti Afam, mai equiparati in oltre 20 anni alle Università. Quelli trascorsi sono stati mesi di grandi agitazione, in tutta Italia le Accademie di Belle Arti hanno segnato un forte malfunzionamento causato proprio dalle inefficienze del sistema. Lezioni sospese, didattica interrotta, offerta spesso screditata, esami rinviati.

L’arte in Italia è morta? È quello che si chiederanno gli studenti della Consulta Aba e Afam il prossimo 21 dicembre con manifestazioni davanti agli istituti di alta formazione in tutta Italia.

Il 21 dicembre 1999 nasceva l’Afam. La riforma per l’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica ha accompagnato le Accademie di Belle Arti, gli ISIA e i Conservatori per venti felicissimi anni. La legge 508/99 ha 20 anni, come i suoi studenti, ma purtroppo non è mai cresciuta davvero.

“Nonostante il comparto abbia dimostrato, negli anni, una vitalità creativa e progettuale di altissimo livello, stiamo aspettando ancora molte delle promesse fatte 20 anni fa. Speriamo che tutti collaboratori dell’Alta Formazione, mandino i loro auguri, promuovendo lo sviluppo di un settore importante per il nostro Paese. Auguriamo agli stessi studenti di poter accumulare i crediti sufficienti a ricevere le borse di studio, di avere la possibilità di laurearsi senza pagare tasse accademiche aggiuntive dovute al blocco degli organici e poter partecipare ai programmi di ricerca nazionali e internazionali, avviando percorsi di Dottorati di Ricerca ed attrarre più risorse”, scrivono dall’Accademia di Urbino.

Se i contratti co.co.pro. sono stati sbloccati recentemente dal Governo restano tuttavia numerosi problemi. La protesta delle Consulte parte da Foggia grazie all’attivismo dello sculture irpino Marco D’Amelio, studente all’Accademia di Belle Arti di Foggia e presidente della Consulta di Foggia e vicepresidente della Consulta nazionale. Insieme a Vittorio Marini e ad altri colleghi per il 21 dicembre ha ideato un’installazione: nel giorno del 20esimo compleanno Afam, il Palazzo dell’Accademia di Foggia in Corso Garibaldi si vestirà a lutto. Dei drappi di tessuto nero scenderanno e la renderanno lugubre.

Da sx, Vittorio Marini e Marco D’Amelio

“L’intero comparto AFAM è regolamentato dalla Legge 508/99: un decreto pieno di lacune che troppo spesso costringe le Istituzioni ad una continua comunicazione con il Miur: ne consegue una burocrazia decisamente lenta e continui ritardi. A livello locale, otteniamo una sfavorevole strutturazione della didattica: le nomine dei docenti in organico vengono comunicate a novembre inoltrato non permettendo l’inizio dell’Anno Accademico con regolarità; il calendario esami non garantisce più di 3 sessioni con un appello ciascuna, insufficienti per diplomarsi in tempi brevi; non esistono normative nazionali per il part-time. Chiediamo l’implemento della 508/99 tramite decreti che possano colmare le lacune già espresse. Il comparto AFAM necessita di normative concrete che possano portare anche ad uno snellimento della linea comunicativa: niente più ritardi che incidono direttamente sia sul diritto allo studio degli studenti che sull’assegnazione del posto di lavoro dei docenti. Chiediamo normative che mettano realmente sullo stesso piano le Istituzioni AFAM con quelle di livello universitario, a partire dai calendari A.A., con inizio a fine settembre/inizio ottobre e non più a novembre, sessioni esami più lunghe e un minimo di 6 appelli per A.A. Nella situazione attuale la gestione dei calendari accademici è insufficiente per una corretta amministrazione del percorso di studi”, hanno scritto gli studenti in tutta Italia.

I dottorati di ricerca negli istituti Afam non sono equipollenti a quelli delle Università, ma hanno il valore di corsi di formazione alla ricerca. Quanto di più errato secondo D’Amelio, perché un dottorato è già ricerca, che si faccia all’Università o in Accademia e nei Conservatori.

“Ci sono stati diversi decreti in questi 20 anni, ma la riforma non è mai stata perfezionata. La protesta è un’iniziativa nazionale, l’idea del lutto parte da Foggia. L’Accademia più attiva è Bologna. Abbiamo tanti deficit, dal reclutamento ai dottorati di ricerca. I Co co co e co. co. pro hanno imposto per anni la non continuità nella didattica”, ha spiegato D’Amelio a bonculture.

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