A Testa Alta ci si può liberare dalle mafie: la nuova sfida parte dal basso

by Nicola Saracino

Una giornata all’insegna del dialogo, dell’intercultura ma anche musica, teatro e voglia di stare assieme. Questo e molto altro è stato “A testa Alta”, l’iniziativa finanziata dalla Regione Puglia con l’avviso pubblico per la realizzazione di progetti finalizzati a promuovere azioni di antimafia sociale. Il progetto è stato realizzato dall’Associazione “Comunità sulla strada di Emmaus” con gli animatori dell’equipe territoriale. I risultati di progetto sono stati presentati a Parcocittà, un luogo, come ha spiegato Domenico La Marca, presidente della cooperativa Arcobaleno, “che rappresenta una forma di riscatto per l’intera città”. “I giovani sono i protagonisti di questo progetto, la mafia nasce e cresce dove non si vuole né vedere né agire. Dobbiamo ribellarci, diventando cittadini attivi e lavorare per la giustizia sociale in questo territorio”, ha aggiunto l’operatore e animatore sociale.

Tante le azioni e i giovani coinvolti dall’iniziativa. Importante è stata la collaborazione con le scuole partner e con l’Associazione Libera  con la quale è stato possibile realizzare in 36 classi (circa 800 alunni) percorsi volti non solo a comprendere e a leggere le “bruttezze” di questa terra dove la mafia non è di passaggio, ma è stanziale e pericolosa, ma anche la bellezze della legalità e della giustizia sociale, che permette di creare le condizioni per vivere dignitosamente e liberi anche qui in Provincia di Foggia.

Una azione che si colloca come “continuazione del proprio servizio al territorio di accoglienza a giovani un difficolta – ha spiegato Raffaele Ruggiero, neo presidente dell’Associazione ‘Comunità sulla strada di Emmaus’ -. L’azione preventiva nelle scuole è il segno migliore che possiamo esprimere”.

Diverse le azioni messe in campo: un campo lavoro ha coinvolti giovani del territorio, portandoli non solo nei luoghi diventati “inferno” per colpa della mafia, ma anche in contesti dove la mafia ha perso, quali per esempio a Cerignola, dove c’è riscatto e resilienza; “Cantieri di cittadinanza” realizzati a Manfredonia con la Bottega degli Apocrifi presso il Teatro Lucio Dalla, il laboratorio studio e teatro presso la Casa del Giovane ed, infine, una serata all’insegna della Giustizia Sociale, che ha visto coinvolti i ragazzi che hanno preso parte al progetto. “Per liberare i territori dalle mafie è imprescindibile il contatto con i ragazzi e le ragazze delle comunità – ha spiegato Federica Bianchi dell’Associazione Libera – è importante entrare nelle scuole e andare nei luoghi di aggregazione parlando di queste tematiche con un linguaggio semplice che faccia comprendere come la giustizia e la legalità non siano tematiche lontane da loro ma vicinissime. Il futuro dipenderà da noi, il cambiamento che tutti vorremmo non è possibile se non partiamo da una assunzione di responsabilità individuale, nel proprio mondo e con le proprie relazioni”.

Su questo tema è forte l’impegno della Regione Puglia con lo stanziamento di diversi milioni di euro nella programmazione del 2021-2027 per l’antimafia sociale come confermato dalla funzionaria Annatonia Margiotta, e le scuole rappresentate durante l’evento conclusivo da Valeria Giordano, docente dell’istituto Pascal. Proprio sui ragazzi si punta con laboratori e incontri per rafforzare la cultura della legalità, della cittadinanza responsabile e della convivenza civile, finalizzati ad accrescere conoscenze e competenze per la salvaguardia e la valorizzazione del territorio. La nuova sfida alle mafie parte dal basso

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