Antonio Decaro e la sfida culturale di Bari, senza Silvio Maselli

by Antonella Soccio

Tutti per Pippo Cavaliere sul palco. I sindaci del centrosinistra pugliese sono arrivati a Foggia per strappare al centrodestra l’unica città azzurra della Regione. L’occasione per noi di Bonculture era troppo ghiotta per non intervistare il sindaco di Bari Antonio Decaro, uscito vittorioso al primo turno col 66% dei voti, sulle politiche culturali, che sono al centro nel capoluogo regionale di un grande dibattito. C’è aria di avvicendamento nell’assessorato retto da Silvio Maselli.

Ecco la nostra chiacchierata.

Quattro teatri, il molo, una città europea e turistica, cos’altro diventerà Bari nei prossimi cinque anni, sindaco Decaro?

Stiamo cercando di riaprire tutti i contenitori cittadini e culturali. Abbiamo riaperto il Teatro Piccinni, il Margherita, il Mercato del Pesce, il Museo Civico Archeologico, l’Auditorium. Vogliamo proseguire con una nuova sfida per i prossimi cinque anni ossia quella di riempire quei contenitori culturali con contenuti importanti. La prima mostra che abbiamo fatto di Arte contemporanea al Teatro Margherita ha visto la presenza di 98mila persone, non era mai successo nella storia della mia città. È stata una risposta positiva: vogliamo continuare a legare la cultura e il turismo, con i contenitori, che rappresentano tanti tasselli di un mosaico, sono l’offerta culturale per i cittadini baresi, per chi viene dall’area metropolitana, ma anche per i turisti che sono tantissimi che ci vengono a trovare e che ci hanno permesso di diventare la quinta meta turistica d’Europa per Lonely Planet, la guida più famosa al mondo.

Punterete ancora sull’arte? È quella adesso la strada da seguire?  

La strada è quella delle arti, le arti figurative, la musica, la prosa, la lirica. Al Teatro Petruzzelli abbiamo tentato di recuperare un gap, legato alla chiusura per 18 anni del teatro avevamo perso intere generazioni. Abbiamo cercato di portare quanti più giovani possibile, l’anno scorso abbiamo avuto 34mila bambini, che hanno partecipato ai concept prodotti per quella fascia di cittadini che si approcciano per la prima volta ad un’opera teatrale

La Fiera del Levante, l’esperimento di Eataly che ha l’ingresso monumentale si è rivelato col tempo un po’ zoppicante. Cosa immaginate per valorizzarla?

La zona è diventata senza programmazione particolare la zona della cultura sport e del tempo libero, perché si sono concentrati lo stadio, il Cus, le piscine comunali ci sono all’interno della fiera puglia, Pugliapromozione, sta per aprire il museo del cinema e un cinema 4D. Eataly è stata un’esperienza positiva, ma sovradimensionata, aveva una dimensione troppo grande per noi. Hanno deciso di fare una riconversione degli spazi che saranno messi a disposizione di altre attività.

La sfida lì dentro sarà con la riapertura del cinema 4d e con il Tpp che si insedia all’interno della struttura sarà rendere gli spazi fruibili per iniziative culturali e per attività sportive. È già stato un miracolo mantenere in piedi quella fiera che oggi è l’unica fiera non specializzata.   Sembrava non fosse possibile fino a poco tempo fa, invece grazie alla Camera di Commercio di Bari e la Fiera di Bologna avrò l’onore di aprire la fiera della meccatronica specializzata.

Si è parlato tanto delle politiche culturali, Foggia col centrosinistra di Pippo Cavaliere ha avuto nei bandi di Silvio Maselli un modello da seguire. Che può dirci del suo assessore alla Cultura Silvio Maselli, resta al suo posto? Sarà riconfermato?  

Sto ancora facendo la Giunta, non la farò prima della mia proclamazione ovviamente Silvio voleva andare via già un po’ di tempo fa, credo che non riuscirò a tenerlo con me, si occupa di cultura e di industria culturale e non credo che riuscirò a tenerlo. Credo che voglia tornare a fare il suo lavoro. Ho diversi assessori che hanno fatto un ottimo lavoro con me per cinque anni, ho molti collaboratori, nei prossimi giorni spero di poter convincere qualcuno a restare con me.  

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