Dal TPP una proposta di Fondazione culturale per i tre teatri foggiani nel nome di Giordano

by redazione

Nella città che in questi anni ha staccato il maggior numero di biglietti teatrali con la rinascita del Teatro Umberto Giordano, ha fatto discutere la proposta del presidente del Teatro Pubblico Pugliese Peppino D’Urso che per Foggia ha in mente una Fondazione culturale nel nome di Umberto Giordano.

“Il Teatro Oda è ormai abbandonato, lasciato all’incuria, il Teatro del Fuoco un tempo fiore all’occhiello della programmazione provinciale non ha una stagione di rilievo. Ho saputo che alcuni funzionari vorrebbero addirittura vendere l’Oda, alienare l’immobile. Occorre intervenire, le fondazioni partecipate dalla Regione Puglia sono innumerevoli negli altri territori, perché da noi non dovremmo immaginarne una. Cominciamo dai contenitori foggiani”, è quanto D’Urso ha esplicitato a Bonculture.

Il dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, in sinergia con la sezione Economia della Cultura lo scorso anno ha approvato i progetti triennali relativi ad attività di spettacolo dal vivo e attività culturali di 6 Fondazioni ed Associazioni partecipate di rilevante interesse artistico: la Fondazione Paolo Grassi onlus, la Fondazione La Notte della Taranta, la Fondazione Carnevale di Putignano, la Fondazione Pino Pascali, la Fondazione Giuseppe Di Vagno, l’Associazione Presìdi del libro.

L’Oda chiuso

L’idea di D’Urso per Foggia è quella di diversificare e potenziare l’offerta culturale locale, ispirandosi a uno dei “figli” più celebri che Foggia ha donato al panorama culturale nazionale: Umberto Giordano.

Riunire sotto un unico Ente i tre Teatri pubblici cittadini, Teatro Giordano, Teatro del Fuoco e Oda Teatro, creando una Fondazione culturale che le raggruppi sotto un unico nome. Questo il primo step.

“L’idea di una Fondazione dedicata a Umberto Giordano nasce dalla necessità di poter contare su una programmazione culturale sul territorio e alimentare una rinnovata produzione culturale in grado da un lato di rilanciare Foggia nel panorama artistico nazionale e dall’altro di promuovere stili e linguaggi che sappiano parlare alla comunità seguendo con un approccio inclusivo”, ha rimarcato nella sua lettera.

Si tratta di un progetto che ha tra i propri capisaldi la sostenibilità economica, l’ampliamento e l’ottimizzazione degli spazi pubblici a disposizione di chi vuole fare cultura, l’avvicinamento dei giovani alle arti attraverso esperienze creative e innovative, la creazione di una rete capace di attivare percorsi di inclusione culturale e sociale. Il progetto prevede anche la diversificazione delle proposte culturali per ciascuno dei tre Teatri pubblici cittadini coinvolti, adeguandole ai diversi pubblici di riferimento e dando la possibilità ai foggiani di avere più luoghi di fruizione e progettazione di spettacoli e manifestazioni culturali.

L’obiettivo principale è quello di favorire una ampia partecipazione attiva della collettività, eliminando così tutti quegli ostacoli che impediscono una partecipazione piena alle attività culturali.

“La Fondazione culturale Umberto Giordano sarà un nuovo Soggetto dotato di autonomia amministrativa e gestionale, promosso dal Comune di Foggia e partecipato dalla Regione Puglia, attraverso il proprio diretto intervento, con il coinvolgimento della Provincia di Foggia, e con l’apporto tecnico-organizzativo del Teatro Pubblico Pugliese – spiega D’Urso -. Dovrà diventare un vero motore capace di rilanciare l’impresa culturale foggiana, garantendo azioni sostenibili nel tempo e contribuendo alla costruzione di nuovi percorsi professionali che guardino soprattutto alle nuove generazioni. Questo progetto deve nascere e vivere all’interno della città per cui sarebbe opportuno anche che gli attuali candidati alla carica di primo cittadino di Foggia, oltre a tutti gli operatori e istituzioni culturali, fossero chiamati a una riflessione in merito, per tracciare assieme le basi di un percorso che porti la città ad avvalersi di un presidio culturale inclusivo e qualitativo, sul modello di quanto fatto già in altre città d’Italia”.

Intanto mercoledì una folta rappresentanza del mondo culturale del centrosinistra interverrà in una convention al Museo Civico con il candidato sindaco Pippo Cavaliere, il quale presenterà “le idee e le proposte per una nuova politica culturale”.

Con lui ci saranno la giornalista Alessandra Benvenuto promotrice dell’associazione culturale I Fiori Blu, il regista e attore Pino Casolaro, Peppino D’Urso appunto, la provveditora Maria Aida Episcopo, la ex dirigente dei Servizi Culturali del Comune ed ex direttrice del Museo oggi in forza al Fai Gloria Fazia, il presidente del Conservatorio Saverio Russo, la biologa e guida museale di Myra Luciana Stella, la referente della sezione narrativa della Biblioteca Magna Capitana Milena Tancredi e l’ex Rettore e dirigente Mibac Giuliano Volpe.

Gli obiettivi programmatici di fondo sono l’integrazione tra le attività dei diversi settori nel contesto territoriale, anche promuovendo la formazione di coalizioni urbane di attori pubblici e privati e valorizzando il contenuto culturale di contenitori disseminati sul territorio; proporre una sinergia finalizzata all’aumento delle disponibilità economiche per la valorizzazione e lo sviluppo del patrimonio museale.

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