D’Arienzo e Monte Sant’Angelo, la Città dei 2 Siti Unesco: “La notte in Foresta è una prima experience speciale”

by Antonella Soccio

7 luglio. Si chiama una “Una notte in Foresta” la meravigliosa passeggiata guidata in notturna tra le faggete Unesco di Monte Sant’Angelo. Il Comune amministrato dal giovane sindaco Pier Paolo d’Arienzo ha puntato tutto sulla cultura e sui Cammini.

Noi di Bonculture lo abbiamo intervistato per meglio comprendere le traiettorie di una delle città più belle di Puglia, il cui turismo culturale insieme a quello religioso con la Grotta dell’Arcangelo può ancora dire moltissimo e trainare il Gargano e non solo.

Sindaco, il suo è un Comune con ben 2 siti Unesco, qual è la percezione dei visitatori e cosa sta facendo l’amministrazione per costruire la sua identità rispetto a tale importanza internazionale? La Rete Unesco è visibile nelle presenze in città?

A febbraio 2018 abbiamo lanciato proprio il nostro nuovo brand “La Città dei due Siti UNESCO”, che racchiude già molto della nostra identità e strategia. L’UNESCO infatti, il massimo riconoscimento mondiale per i Beni culturali e naturali, come nostri nuovi prodotti e target che si vanno ad affiancare, naturalmente, a quello religioso. Per valorizzare e promuovere, quindi, questo brand, abbiamo avviato una strategia internazionale che mette al centro della progettazione e pianificazione turistico-culturale le reti: la rete internazionale con i centri micaelici dall’Irlanda fino a Gerusalemme, la rete con gli altri Siti UNESCO (come Andria, Alberobello, Matera, la rete dei Siti UNESCO del Sud, la rete nazionale dei Longobardi). Il lavoro iniziato con il gemellaggio con Mont Saint-Michel o la presenza nei video spot della Puglia nella piazza più famosa del mondo, Time Square a New York, vanno tutti in questa direzione. Nel 2011 arrivò il nostro primo riconoscimento, e da allora ad oggi le nostre presenze turistiche sono quasi duplicate e il turismo internazionale è quello che cresce più velocemente. Naturalmente c’è ancora tanto da fare ma la strada è quella giusta.

Che sinergie avete costruito con Cividale del Friuli, Brescia, Torba-Castelseprio, Campello sul Clitunno, Spoleto e Benevento?

Proprio oggi l’Assessore alla cultura e al turismo Rosa Palomba mentre noi parliamo sta tornando da Spoleto dove si è tenuto il Consiglio di Amministrazione dell’Associazione Italia Langobardorum, la struttura che gestisce il riconoscimento del Sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”. Con loro promuoviamo la rete dei Longobardi a livello nazionale con importanti progetti. Il 2019 infatti, è stato l’anno di Longobardi in vetrina, il progetto che ha visto scambi di reperti tra musei. I nostri Musei TECUM del Santuario di San Michele Arcangelo hanno “scambiato” con i Musei Reali di Torino: noi abbiamo ospitato qui dei loro reperti e nel cuore di Torino c’erano i calchi delle nostre iscrizioni longobarde. Un progetto, tra l’altro, che ci ha visti protagonisti di un importante tour di promozione all’inizio dell’anno, a febbraio, prima a Roma, poi proprio a Torino, poi alla Bit di Milano e infine a Firenze a Tourisma, il salone del turismo archeologico e culturale. Sono tutti finanziamenti della Legge 77 che il Ministero destina solo ai Siti UNESCO. Inoltre, ci apprestiamo a portare la mostra al Museo del Canavese, a Cuorgnè, sempre in Piemonte, mentre parte il nuovo progetto “Toccar con mano i Longobardi” per poi andare ad aggiornare il Piano di gestione UNESCO. Una rete, quella dei Longobardi, forte e sempre più sinergica.

Il sindaco

La Via Francigena e i Cammini, a che punto siete e come intendete valorizzare questo patrimonio? C’è un piano sui vari tratturi attorno a Monte? Colonie di turisti ogni anno visitano Saint Michael in Francia anche provenendo da altri tour, compresi quelli dei Castelli della Loira, quali iniziative state attuando per far entrare Monte in una meta da non perdere in Italia? Replicherete il Festival su San Michele? C’è un investimento della Regione a riguardo? 

Siamo molto felici dei risultati del nostro Festival Michael. Si, la Regione ci sta sostenendo in modo importante perchè sta condividendo con noi il nostro piano strategico su cultura e turismo. Come sta facendo anche l’Ente Parco, l’Università, il Santuario, le associazioni. Tornando al festival, è un appuntamento che, giunto alla sua seconda edizione, è già divenuto internazionale. Dopo l’anteprima con Antonella Ruggiero, infatti, il 4 maggio abbiamo inaugurato con il gemellaggio con Mont Saint-Michel. Poi abbiamo creato una rete con Santiago e tra le altre cose abbiamo chiuso con un concerto memorabile, quello del Maestro Nicola Piovani, Premio Oscar per le musiche del capolavoro “La vita è bella” di Benigni, che per chi vi ha assistito, sarà difficile dimenticare. Un festival che promuoveremo ogni anno e che ci serve come vetrina della strategia e pianificazione che vi raccontavo prima, del progetto internazionale. Un festival culturale che promuove i due riconoscimenti UNESCO e la Festa di San Michele di maggio, un tempo molto sentita ma che era andata completamente persa: un riscoprire, quindi, la nostra storia, la nostra cultura, le nostre tradizioni e rimettere al centro il maggio montanaro.  

Nella Grotta di San Michele

Le faggete, l’Arcangelo e il Sacro, state pensando ad un brand forte che possa unire questo bisogno ardente di sacralità nei nostri tempi contemporanei? La notte nella faggeta è un primo test. Potrebbe diventare un appuntamento identitario?

Decisamente. Quest’anno abbiamo lanciato questa nuova experience che speriamo funzioni e venga apprezzata. Sarà veramente un’esperienza speciale. Ci risentiamo lunedì 8 così ve la racconto (sorride).

Monte è stata destinataria di numerosi fondi dentro al Cis, anche per la realizzazione di una via panoramica. Quanto c’è da fare ancora sul panorama di Monte, non è quel respiro, il desiderio di volo sul Golfo, una possibile idea per rilanciare turismo slow e di qualità? Infine i tanti festival cresciuti a Monte, dalle tarantelle a Festambiente, passando per le varie notti bianche a settembre, come renderli organici nella proposta?

A febbraio, dalla Borsa del Turismo Internazionale, la Bit di Milano, per la prima volta abbiamo lanciato il calendario unico degli eventi. Perché Monte Sant’Angelo ha tanto da offrire da questo punto di vista. Dalle Fanoje di San Giuseppe a marzo ai riti e le tradizioni della Settimana Santa, passando appunto per Michael a maggio, Monte Sant’Angelo longobarda a giugno e l’appuntamento di domenica in Foresta; proseguiamo con l’estate, dove gli spettacoli fanno da cornice alle nostre fresche serate, per arrivare alla Festa patronale, a Mònde, alla Settimana dell’Educazione. Crediamo molto negli eventi perché  sono in grado di essere veicoli di promozione, costruttori di immagine e ci permettono di destagionalizzare i nostri flussi. In questo ci troviamo in piena sintonia con il programma strategico della Regione, che promuove proprio l’internazionalizzazione, la destagionalizzazione, il calendario degli eventi. 

Due siti straordinari insieme alla Grotta/Santuario e alla Tomba di Rotary: il Castello e l’Abbazia di Pulsano. Avete in mente qualcosa per rendere meno episodiche le visite?

A breve partiranno altri progetti di valorizzazione e promozione dei nostri Beni e della nostra Città. Ma non mi faccia svelare tutto ora, ci risentiamo presto. 

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