Elly Schlein, una donna per immaginare e fare una nuova sinistra

by Antonella Soccio

In una domenica di febbraio, la prima di Quaresima e l’ultima di Carnevale con le varie pentolacce e le maschere degli ZePeppe sparsi per il Paese, l’Italia fa un balzo in avanti e si ritrova in un sol colpo due donne al vertice della politica: una premier e la leader di opposizione, la neosegretaria del PD Elly Schlein, che ha battuto il suo competitor Stefano Bonaccini nelle grandi città e in tanti centri più svincolati dalle logiche di fedeltà.
Si dirà: ma anche Schlein aveva al suo seguito dinosauri della politica, come Dario Franceschini, Ministro in tutti i governi di larghe intese, o gli ex di Articolo 1.
Vero. Tuttavia che sia affidata ad una giovane donna, classe 1985, la ricostruzione del maggior partito di centro-sinistra è una bella notizia.
Le prassi non potranno che essere nuove, sganciate da una visione patriarcale dei rapporti di forza politici.
“Sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono cristiana”, è stato più o meno il refrain della presidente Meloni.
Ebbene Elly Schlein ribalta gli archetipi muliebri patriottistici e sovranisti della destra e apre nuovi orizzonti in un centrosinistra per troppo tempo privo di passioni e con una identità smarrita ed incerta.
Diritti, clima, precariato, accoglienza, welfare.

Un vento di modernità ha sferzato i dem con la vittoria di Elly Schlein.
“Saremo quel partito che non si dà pace fino a quando non avrà posto un limite alla precarietà”, ha detto in conferenza stampa.
La precarietà ha dettato le scelte di tanti e tante in questi anni nel Paese con la minore natalità d’Europa e con i più bassi stipendi d’Europa. Una precarietà di senso e di prospettive per quanti hanno deciso di non morire di lavoro sottopagato ed umiliato o piegato dalla criminalità organizzata e hanno scelto di fuggire dalle loro radici o di stringere i pugni in tasca a capo chino.
La precarietà ha smorzato entusiasmi, ha rattrappito sogni, ha rimpicciolito gli occhi e il cuore.
Elly Schlein è già una bandiera. Anche estetica, oltre che etica e di genere nel suo essere bisessuale, femminista, con le sue giacche colorate e il suo stile non conforme al lusso esibito, strafelice ed omologante.
Le sue parole sulla strage di migranti a Crotone hanno già segnato quale sarà la sua direzione, rottamando gli equilibrismi con una ars retorica netta e senza sconti.
Elly Schlein ha immaginato una nuova sinistra in Italia.
Solo il tempo potrà dire se i fatti saranno all’altezza dell’immaginazione.

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