Gianvito Mastroleo: “Il Lectorinfabula è ideare soluzioni per preservare il bene supremo della democrazia”

by Michela Conoscitore

L’incertezza è una costante di questo periodo ma la cultura, come durante il lockdown, non si fa scoraggiare da questo momento labile e indefinito. Numerose le iniziative culturali in tutta Italia che hanno ideato modi alternativi di avviare incontri e festival, proprio per non arrestare quel circolo virtuoso che è lo scambio di idee e la diffusione di energie costruttive che rendono forte una nazione. Le idee, e anche gli ideali, sono alla base di uno dei festival culturali più forti della Puglia, Lector In Fabula, organizzato ogni anno a Conversano dalla Fondazione “Giuseppe Di Vagno”.

Il festival coprirà sei fine settimana, il primo nella data del 25 settembre fino al 5 dicembre: “Oltre. Il mondo che verrà in cento incontri”, da qui partiranno gli ospitiche si confronteranno sui temi più pressanti, dall’attualità alla politica fino alla letteratura, nella cornice di un nuovo format. bonculture ha intervistato l’avvocato Gianvito Mastroleo, presidente della Fondazione Giuseppe Di Vagno, per esplorare insieme le tante novità e gli ospiti d’eccezione di questa XVI edizione:

Dottor Mastroleo, la XVI edizione di Lector in Fabula sarà diversa rispetto alle precedenti per via del Covid. Come avete concepito la manifestazione di quest’anno?

Allo smarrimento non deve seguire altro smarrimento ma una reazione, perché le difficoltà bisogna saperle trasformare in opportunità. Abbiamo cercato di riflettere su come sarebbe stato possibile proseguire con la sedicesima edizione del festival, nel rispetto rigoroso delle norme di sicurezza. Abbiamo immaginato che la formula da adottare sarebbe stata sempre quella digitale, ma andando oltre le esperienze che ciascuno di noi ha sperimentato in questi mesi: abbiamo ideato un vero e proprio palinsesto televisivo, che fornisce anche più possibilità dal punto di vista tecnologico e diminuisce i fastidi della connessione sulle classiche piattaforme di videoconferenze. Ne abbiamo parlato con professionisti di Rai e Mediaset, e credo sia quanto di meglio si possa concepire oggi. Quindi la sedicesima edizione si dovrebbe sviluppare in questa modalità, non escludendo a priori, se ce ne sarà la possibilità, di incontri dal vivo. Non smantelleremo del tutto la tradizionale organizzazione, pensiamo di individuare dei luoghi mirati a Conversano dove poter ambientare gli incontri, garantiti sempre dal punto di vista sanitario.

Lector in Fabula è sicuramente uno dei festival culturali più forti in Puglia: com’è nato e quanto si è evoluto in questi anni?

Il festival nacque circa vent’anni fa, con la ricostituzione della Fondazione, da una mia idea e da quella di un’amica professoressa, ideatrice anche del nome della manifestazione. Concepimmo questi appuntamenti serali, concentrati a settembre, che poi man mano si sono evoluti da semplice esperienza empirica in uno dei festival pugliesi più importanti. Lector in Fabula ha una caratteristica precisa: non è un contenitore dove si presentano libri, ma dove si elaborano e presentano idee. Il nostro festival è un luogo di dibattito, discussione, analisi e di approfondimento su tutto quello che avviene nella realtà contemporanea, proiettato verso il futuro.

Un futuro incerto, quello a cui stiamo andando incontro…

Nei comunicati di presentazione del festival, abbiamo cercato di usare il meno possibile la parola ‘crisi’: ad 85 anni, un anno che prefigura conseguenze così difficili per il Paese, io non lo ricordo affatto, perché il morso lacerante di questa situazione lo vivremo in autunno. Cosa c’è da fare rispetto a questa crisi? Una sola alternativa: non raccogliere il messaggio devastante dei seminatori di odio, perché altrimenti l’Italia sarebbe finita, e invece prospettare idee concrete ed elaborare soluzioni affinché la crisi possa essere risolta.

Quindi il presupposto di Lector in Fabula 2020 è quello di essere un laboratorio sociale?

È essenzialmente questo, ideare soluzioni per preservare quel bene supremo che è la democrazia. Un altro punto che a me sta particolarmente a cuore, e che cercheremo di affrontare, è lo Stato: nella vicenda del Covid, lo Stato ha dimostrato tutta la sua fragilità e mancanza di coesione. Negli anni Settanta si decise di istituire le regioni per migliorare l’efficienza complessiva dello Stato, non per metterla in discussione. Quindi rifletteremo anche su questo, per mirare all’unitarietà dei vari organi del Paese. I terreni di analisi sono tanti, e nella limitatezza delle nostre possibilità, proveremo a fare proposte. Non indugiare nella critica distruttiva, che è da contrastare e mette a rischio la democrazia.

Dottor Mastroleo, può illustrarci il programma di quest’anno?

Gli incontri della mattina saranno dedicati alle scuole, che rappresentano la parte più importante di Lector in Fabula, mentre i pomeriggi ci saranno incontri, dibattiti, lezion, con la possibilità anche da remoto di partecipare alla discussione. Per l’ambito letterario anticipo che avremo due ospiti molto importanti: il grande scrittore spagnolo Javier Cercas, e la moglie di Luis Sepulveda, Carmen Yanez che ci racconterà del marito, recentemente scomparso per il Covid. Poi sarà con noi anche il giurista Sabino Cassese, tra i massimi esperti dello Stato, e ragioneremo sullo Statuto dei Lavoratori, che quest’anno compie cinquant’anni, e della ricaduta concreta sul tessuto sociale ed economico italiano del Reddito di Cittadinanza, che ha rappresentato un investimento ingente dello Stato. Poi parleremo anche con i decisori politici, coloro i quali possono fornire delle risposte: spero di poter avere un colloquio pubblico con il ministro del Mibact, Dario Franceschini, uno dei settori che ha reagito meglio in questo periodo è stato proprio quello della cultura. Con il ministro della Sanità, Roberto Speranza, cercheremo di capire se il sistema sanitario pubblico ha funzionato durante l’emergenza Covid e a che punto siamo con la messa a punto del vaccino. Mai come quest’anno, il programma di Lector sarà un work in progress, perché non sappiamo quali saranno le condizioni sanitarie a fine settembre.

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