Il 28 settembre riapriranno tutte le scuole d’Italia. Buon anno scolastico!

by Alessio Walter De Palma

È settembre ormai al tramonto per tanti studenti è il momento del ritorno a scuola… ma anche in questo 2020 “speciale” sarà così? Il rinvio in molte regioni italiane dell’inizio del nuovo anno scolastico è dovuto alle elezioni regionali, comunali e del referendum sul taglio dei parlamentari, in molte regioni come ad esempio in Emilia-Romagna la scuola è iniziata lo scorso 14 settembre come più o meno gli scorsi anni, in altre il 24 a seguito delle operazioni di voto del 20 e 21, in Puglia e nella città di Foggia e in alcuni comuni della provincia lunedì 28, covid permettendo ovviamente, anche se notizia dell’ultima ora è la chiusura di due istituti di Lucera per positività al covid.

Molte scuole in base alla propria autonomia non apriranno e continueranno con l’ormai famosa didattica a distanza, altre utilizzeranno la “doppia strada” didattica in presenza per una parte di studenti, per un’altra parte online a turnazione, altre adottano la turnazione in presenza con orario delle lezioni ridotte a 40, 45 o 50 minuti poi 10 minuti per la sanificazione e l’ingresso degli alunni del turno successivo, come in un’azienda privata o pubblica dove si “deve marcare il cartellino…”.

Da sottolineare inoltre che molte scuole non hanno docenti e personale ATA a disposizione e tutto ciò ricade sugli studenti a cui viene meno il sacrosanto diritto all’istruzione. Emblematico il caso purtroppo negativo in una scuola di Roma dove un alunno diversamente abile è stato mandato a casa perché la scuola è priva di un insegnante di sostegno per lui, o un’altra scuola sempre della Capitale dove si va a scuola scaglionati un giorno a settimana creando dissapori e disagi non solo agli alunni ma anche ai genitori molti dei quali entrambi lavoratori e in disperato affanno a gestire lavoro e figli adolescenti a casa – parliamo in questo caso di ragazzi di scuole medie inferiori o meglio di secondaria di primo grado.

E il disguido causato a tanti docenti con le graduatorie provinciali per le supplenze le GPS? Un nuovo sistema di reclutamento del personale docente per le supplenze annuali dove a perdere è il famoso “precario storico”, chi lavora da 3, 5,10,15,20 anni nella scuola acquisendo servizio, competenze e esperienza sul campo surclassato dalle figure “universitarie” di dottori di ricerca, assegnisti, ricercatori con la “supervalutazione dei titoli” pur non avendo mai svolto un giorno in una vera classe di scuola( la carriera universitaria tanto di cappello ma è un mondo totalmente diverso dalla scuola) è ingiusto non considerare chi per anni è servito allo Stato come “tappabuchi” e dopo anni e anni semmai trovarsi a casa senza lavoro.

L’articolo 1 della nostra amata Costituzione prevede il diritto al lavoro: “L’Italia è una Repubblica Democratica fondata sul lavoro…” altro elemento negativo l’ostinazione a voler svolgere concorsi per l’immissione in ruolo in ottobre ancora in piena pandemia [sic!] anche in questo caso bypassando la Costituzione, che recita all’articolo 97 che nel pubblico impiego si può accedere per concorso per soli titoli come nel caso di docenti universitari – come lo stesso premier Conte – docenti del comparto AFAM, personale ATA e i docenti dell’Unione Europea i quali dopo 36 mesi nel pubblico impiego vengono assunti per legge a tempo indeterminato, e proprio per questo motivo l’Italia ha subito gravi sanzioni in termini economici dall’Europa, ma la stessa Italia sanziona aziende che non stabilizzano lavoratori dopo 36 mesi, ma per i propri dipendenti così non è a quanto pare… tanta amarezza, punteggi sbagliati senza possibilità di rettifica se non al TAR o al Presidente della Repubblica perché le attuali graduatorie sono definitive, convocazioni in presenza in notturna come a Cosenza, i cosiddetti “Contratti Covid”, contratti secondo i quali i lavoratori in caso di nuovo lock down o semplicemente in caso di chiusura sono licenziati senza alcun indennizzo, non hanno diritto alla Naspi per intendercii.

In questi giorni migliaia di lavoratori protestano davanti alle sedi dei vari Uffici Scolastici Territoriali – i “vecchi provveditorati”, da Milano a Firenze a Napoli a Roma, per far sentire la propria voce ma soprattutto per far rispettare i propri diritti a quanto pare calpestati. Al Governo è stata presentata una mozione di sfiducia nei confronti del Ministro all’istruzione Onorevole Lucia Azzolina da parte della Lega Salvini. Non è una questione di partiti politici, ma è una difesa dei cittadini e dei diritti dei lavoratori… “Solo qualche criticità” affermato pubblicamente sulle reti nazionali non corrisponde propriamente al vero.

A pagarne maggiormente oltre ai lavoratori sono gli utenti i quali hanno diritto allo studio, certo non fare lezione, non andare a scuola per molti è un piacere, giocare ai videogiochi invece che studiare non è male, a breve termine, ma nel lungo termine ciò pesa, molti studenti anche i meno studiosi hanno voglia di ritornare a scuola in una “situazione normale” pur con i banchi con le rotelle, le mascherine – ormai obbligatorie anche per una passeggiata in solitaria “solo et pensoso” per citare Petrarca all’aria aperta – i distanziamenti.

Anche se è strano che durante l’estate si poteva andare in spiaggia, in discoteca, feste private, volare da una nazione a un’altra, riapertura di palestre, centri benessere, centri commerciali, ristoranti, pizzerie, piscine, agriturismi, alberghi ecc mentre a scuola non si può svolgere neanche attività di scienze motorie… quindi gli assembramenti e la circolazione del virus vale solo a scuola?

Nonostante tutto il 28 settembre dovrebbero riaprire tutte le scuole…

Buon anno scolastico a tutti!

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