“Il cane riesce a rilevare la positività o negatività del viaggiatore annusando una garza”. Anna Milanese illustra il progetto di cani anti Covid dello scalo Levaldigi di Cuneo

by Michela Conoscitore

L’aeroporto di Cuneo Levaldigi sarà il primo hub aeroportuale in Italia che garantirà ai viaggiatori un team di cani anti Covid, per evitare che soggetti affetti dalla patologia sfuggano ai controlli e, conseguentemente, diffondano il contagio. I tamponi, quindi, potrebbero essere non più necessari.

Rispetto agli esseri umani che possiedono circa cinque, sei milioni di recettori degli odori, i cani ne possiedono trecento milioni e possono essere addestrati a scovare odori particolari emanati da malati con determinate patologie. Questa tipica capacità degli amici canini era già stata testata con alcune forme di cancro, e negli scorsi mesi dopo le sperimentazioni andate a buon fine all’aeroporto di Helsinki in Finlandia (nel 95% dei passeggeri testati, i cani sono riusciti ad identificare malati Covid anche cinque giorni prima della comparsa dei sintomi, ndr.), e di Beirut in Libano, i cani anti Covid a breve saranno pronti ad entrare in azione anche in Italia.

bonculture ha intervistato la dottoressa Anna Milanese, dirigente dell’aeroporto di Cuneo:

Dottoressa Milanese come nasce la collaborazione tra l’aeroporto di Cuneo e la società finlandese Nose Academy Oy che ha sviluppato l’idea dei cani anti Covid?

Il loro esperimento all’aeroporto di Helsinki mi è parso subito all’avanguardia, e mi sono informata su come poterlo attuare anche qui nel nostro aeroporto. La concretizzazione è stata possibile grazie ad I-SEC Italia (società specializzata in servizi di sicurezza aeroportuali, ndr.) con la quale stavamo già lavorando su altri progetti. Insieme abbiamo esplorato questo nuovo metodo, concependolo come progetto pilota qui all’aeroporto di Cuneo, per poi eventualmente utilizzarlo in altri scali italiani.

Anna Milanese

La Regione Piemonte ha fornito il proprio supporto in questa sperimentazione?

Sì, lo ha fatto attraverso l’associazione Carabinieri e la Maxiemergenza del 118, diretta dal dottor Mario Raviolo, fornendo i cani che formeranno il team dell’aeroporto di Cuneo. I loro uffici sono allocati proprio nel nostro aeroporto, quindi è stato naturale collaborare insieme.

Quando entreranno in azione i cani anti Covid all’aeroporto di Cuneo?

Prevediamo nella prima metà di febbraio, sui primi voli, per poi affinarlo man mano. Anche in previsione della summer season, che dovrebbe segnare la ripresa del traffico aereo, in quel periodo più consistente.

Quale sarà la funzione dei cani anti Covid nel controllo dei passeggeri?

La peculiarità di questo metodo sta nell’assenza di contatto fisico tra cane e passeggero, poiché il cane riesce a rilevare la positività o negatività del soggetto annusando una garza che il passeggero si passa sul viso o sui polsi. Abbiamo ideato una procedura ad hoc, una sorta di screening a cui i viaggiatori si sottoporranno prima della partenza.

Questa importante novità all’aeroporto di Cuneo aumenterà il potenziale dello scalo?

Il nostro sarà, principalmente, un contributo alla lotta comune contro il Covid-19. Un tentativo in più di trovare una soluzione affinchè il traffico aereo ritorni alla normalità, grazie ad un metodo rapido, efficace e non invasivo.

La pandemia quanto ha pesato, soprattutto in termini economici, sullo scalo di Cuneo?

Come per tutti gli aeroporti, tantissimo. È stato un duro colpo. Nell’analisi sulla crisi generalizzata di vari ambiti e attività, il traffico aeroportuale è andato un po’ in secondo piano. Anche se i grandi scali ne hanno patito di più, anche noi abbiamo subito un importante perdita di traffico dovuta principalmente alle restrizioni negli spostamenti, e alla confusione originata dai vari Dpcm.

Dottoressa Milanese, quali sono le sue previsioni sul futuro dell’aeroporto di Cuneo?

In concomitanza con la campagna di vaccinazione e le altre misure di prevenzione messe in atto, pensando anche al nostro piccolo contributo dei cani anti Covid, lo considero un tassello positivo per tornare alla normalità, e che spero contribuisca a far riacquistare la fiducia nel viaggiare. Gli aerei sono già i mezzi più sicuri per farlo, con lo screening dei cani anti Covid la tranquillità dei viaggiatori sarà assicurata, è un metodo più che affidabile.

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