«Il Lungomare di libri, una risposta alla paura, che mette al centro la professionalità di librai ed editori». L’assessora Ines Pierucci e il mare della lettura

by Michela Conoscitore

Un progetto a cui l’assessora alla Cultura della città metropolitana di Bari, Ines Pierucci, ha fortemente creduto. Bloccato dalla pandemia per lungo tempo, finalmente la scorsa settimana si è concretizzata la prima edizione del nuovo festival letterario barese, Lungomare di Libri. Il mare e la lettura, un connubio che è tra i più fortunati, inoltre il capoluogo pugliese vanta una fama letteraria non da poco, da secoli è crocevia di genti e culture.

Un macrocosmo che è, appunto, diventato sede predestinata di questo evento che celebra il mondo dell’editoria. Una tre giorni ricca di eventi, incontri, scambi e fruizione dei contenuti culturali finalmente in presenza.

bonculture ha raggiunto l’assessora Pierucci nel suo ufficio per farsi raccontare l’esperienza della prima edizione di Lungomare di Libri, con l’emozione che l’ha contraddistinta ancora palpabile e fortissima:

Assessora Pierucci qual è il bilancio di questa prima edizione di Lungomare di Libri?

Il bilancio è inaspettatamente molto positivo, ci ho messo tanta energia e passione per favorire questa manifestazione. L’evento ha celebrato il mondo della lettura ma, soprattutto i protagonisti della manifestazione sono stati principalmente i librai e gli editori, quindi spetterebbe a loro fare un bilancio. Rispetto ad altri festival letterari, ce ne sono tantissimi soltanto in Puglia, la differenza con Lungomare di Libri è proprio il protagonismo di librai ed editori che hanno esposto i loro libri in mostra mercato. I risultati di vendita non sono ancora in nostro possesso, ma è andata bene. L’obiettivo, tuttavia, non era solo il vendere libri, librai ed editori hanno preso parte a cinque incontri su quindici del festival durante i quali hanno raccontato il futuro delle librerie e la legge sul libro. I diciotto librai e i ventisette editori, inoltre, hanno avuto spazio per presentare le proprie produzioni letterarie.

Come ha detto, Lungomare di Libri è un festival letterario differente. Qual è stato il percorso ideativo?

Ci siamo ispirati a Portici di Carta, una felice esperienza di promozione della lettura che si tiene a Torino ed è giunta alla quattordicesima edizione. Ne è nato un gemellaggio, tra Bari e Torino, e l’assessore alla Cultura del comune di Torino ha inaugurato con me la prima edizione di Lungomare di Libri. Se a Torino ci sono portici, a Bari abbiamo il mare, ma i protagonisti della manifestazione rimangono i librai e i libri, in esposizione e in vendita. Questa prima edizione ha visto anche l’esportazione di un marchio importante dal capoluogo piemontese, quello del Salone Internazionale del Libro di Torino, sotto forma di curatela scientifica al nostro progetto e anche fisicamente, erano con noi per programmare il futuro, ovvero la seconda edizione di Lungomare di Libri e l’apertura della prima Fiera del Libro a Bari, il prossimo anno.

Quale significato assume la manifestazione in un periodo come questo, segnato dalla pandemia?

La manifestazione Lungomare di Libri nasce nel pieno della pandemia, inizialmente rimandata e adesso con gli strascichi della stessa, siamo in zona bianca da pochissimi giorni. L’organizzazione di un tale evento è equivalsa come risposta alla paura, mettendo al centro la professionalità di chi produce i libri. Quindi non è una passerella di grandi nomi, che ci sono stati, ma una celebrazione di chi li redige, li vende e li comunica. Questo nostro obiettivo va a celebrare lo stato di salute ottimale dell’editoria italiana: recentemente l’AIE a BookCity Milano ha comunicato dati di crescita, 47% in più di libri venduti rispetto al 2020. A due anni dalla tragedia della pandemia, che ha provocato la chiusura di molte aziende, per fortuna abbiamo assistito all’incremento del mercato librario perché la gente cerca contenuti di qualità. Lungomare di Libri nasce in un momento di crisi, ma dove le persone percepiscono fortemente la necessità di buoni libri.

Quale pubblico ha attirato a Bari Lungomare di Libri? Secondo lei come sarà il turismo a Bari e in Puglia nell’estate 2021?

La manifestazione ha attivato un turismo di prossimità, raggiungendo il pubblico delle librerie circostanti la città metropolitana di Bari, per quanto gli editori provenissero da tutta la Puglia. I dati del turismo e l’impatto del Covid sulla cultura li avremo fra due anni, ma il crollo c’è sicuramente stato. Tuttavia, come lo scorso anno, anche per l’estate 2021 la città di Bari come del resto in tutta la regione registrano contagi pari a zero, ci aspettiamo anche in questo caso un turismo di prossimità, anche se stiamo rivedendo turisti stranieri in città, grazie alla ripresa delle tratte crocieristiche.

Quali altri eventi animeranno Bari durante il periodo estivo?

Dopo Lungomare di Libri, rimane fino al 25 agosto la mostra di Steve McCurry, Leggere, al Teatro Margherita. Nel mese di luglio cinque appuntamenti organizzati dalla Fondazione Petruzzelli che non si svolgeranno in teatro, ma in cinque municipi della città. A fine agosto, dal 21 al 27, la quarta edizione di Bari Piano Festival che sarà molto ricca e presenteremo la prossima settimana. Inoltre il Premio Nino Rota e Bari Jazz nella prima settimana di settembre nell’ambito della Festa del Mare, manifestazione che valorizza i municipi del mare. Dal primo al 20 settembre ospiteremo il Festival dell’Architettura, Bari è stata la sede prescelta dopo aver vinto un concorso ministeriale.

Il prossimo 14 luglio parteciperà agli Stati Generali della Cultura indetti da Il Sole 24 Ore. Come riattivare la cultura in Italia?

Ripartire dalla cultura è necessario per mettere in moto il Paese. Questa non è stata soltanto un’emergenza economica ma anche sociale. Tornare in presenza con una manifestazione come Lungomare di Libri, e in generale in Italia con altre iniziative, significa restituire dignità agli operatori colpiti e restituire alle persone un senso di comunità senza la quale non ci si riconosce. Fruire i contenuti culturali attraverso il web o la televisione è succedaneo, se non ci si incontra e non ci si scambia idee in presenza si rischia di andare incontro a quegli individualismi da cui mi redarguiva Franco Cassano prima che ci lasciasse, a cui abbiamo intitolato Lungomare di Libri.

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