Nicchie fidelizzate e due ruote: la Fiera di Massimiliano Arena è green

by Antonella Soccio

Innovazione, dialogo e energie giovani. Sono alcune delle parole d’ordine del neo commissario dell’Ente Fiera di Foggia, l’avvocato Massimiliano Arena, che dopo aver riempito le cronache nazionali con la startup del diritto familiare SlidingLife ha il compito di rivitalizzare il quartiere fieristico foggiano, da anni senza visione e senza slancio e con gli appuntamenti identitari ormai svuotati di senso, espositori e visitatori.

Noi di bonculture gli abbiamo fatto qualche domanda. Il lavoro che lo attende è tutt’altro che semplice, ove si consideri che la Fiera ha nel cassetto 28 milioni di euro dell’Appalto Integrato da spendere.

Avvocato, hai visto il sindaco Salvemini, primo cittadino di Lecce, con Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, sulla BICIPOLITANA? 90 km di piste ciclabili in rete lungo i quali oggi si muovono 1/3 dei cittadini, un’infrastruttura iniziata nel 2005 che oggi è un modello nazionale per Pesaro, una città pianeggiante come Lecce, dice Salvemini, con un’estensione simile. Qual è il tuo progetto per la Fiera?

Intanto stiamo organizzando un evento in primavera sulla mobilità sostenibile a Due Ruote, e abbiamo già preso contatti col marchio Bike Economy del Sole24Ore. Da lì vogliamo lanciare un modello per la città.

Hai in mente di farlo diventare uno spazio green e sportivo?

Certo stiamo già dialogando con alcune realtà sportive, specie quelle che organizzano manifestazioni outdoor. É uno spazio ideale per maratone e stiamo sondando la possibilità di aprire alle palestre che vogliano regalare dimostrazioni gratuite di uno o due giorni alla cittadinanza.

E come può accrescere anche l’attrattiva che deriverà dai Campi Diomedei?  

Non immaginare quella zona come un unico quartiere pulsante che rilanci la città sarebbe da folli, è un’occasione unica. Campi e Diomedei e Fiera saranno contenitori di eventi e attrattivi e dovranno dialogare.

Al tavolo coi creativi

Ti abbiamo visto sui social in una foto con i vari creativi, Beppe Di Brisco del TedX, Gianluca Di Santo ed altri. In questi anni al di là delle buone intenzioni di alcuni, molti attori istituzionali hanno poi lasciato marcire gli spazi fieristici e cittadini (e penso anche al palazzo di Via Dante della Camera di Commercio, che con più lungimiranza sarebbe potuto divenire un co-working urbano, con teatro annesso interno come ce ne sono tanti a Milano…).

Cosa rende così difficile l’interlocuzione secondo te? Si tratta di veti incrociati? 

Prima di puntare il dito verso altri, dobbiamo fare esame di coscienza noi che ci definiamo innovatori: in passato ognuno andava per la propria rotta. Quella foto è il segno concreto di un cambiamento radicale. Per esempio stiamo sincronizzando i calendari delle varie attività, sta nascendo un “mese dell’innovazione”, e saremo molto inclusivi, senza prime donne o uomini soli al comando. Una volta che l’unione avrà fatto la forza, saremo più credibili e potremo chiedere ed ottenere la riconversione di spazi sociali attualmente vuoti o carenti di destinazione.

L’Appalto Integrato: i due commissari che ti hanno preceduto erano stati nominati per risolvere questo dilemma, che di fatto resta sempre appeso al pronunciamento del Consiglio di Stato sull’affaire gara parcheggio. Nel frattempo gli imprenditori vincitori sono stati raggiunti con altre loro società dall’interdittiva antimafia. Come pensi di agire? E soprattutto ritieni ancora congrui gli ammodernamenti immaginati ormai quasi 10 anni fa che portano la firma dell’architetto Marasco? 

Per entrambe le domande posso solo dire che sono in corso tutte le valutazioni del caso.

Proprio gli ambienti vintage e gli spazi dismessi sono stati per la Fiera motivo di lustro con Lo Spietato, un film che per molte settimane è stato nella cinquina di Netflix a livello internazionale. Il consigliere di AFC Giovanni Dello Iacovo faceva riferimento anche a questa possibilità: una destinazione produttiva cinematografica di molti capannoni per serie e prodotti filmici, che un tempo si sarebbero detti “da cassetta”. Che te ne pare? È un filone da seguire? 

Certo siamo già all’opera in questo senso, e l’intuizione di Giovanni Dello Iacovo è già sul tavolo delle mie priorità.

Si è appena conclusa la Fiera del Levante, che sta di certo meglio, ma non se la passa benissimo. Questa edizione al di là dei saloni pubblici regionali è apparsa debole in quanto ad espositori e opportunità di crescita per le aziende. Anche lo spazio di Eataly come saprai si è iper ridotto, questo a conferma di una certa logica secondo la quale non si possono collocare in spazi non vocati delle superfici di vendita. C’era chi immaginava un tempo anche in Fiera delle aree per Campagna Amica etc. Tu le vedresti bene? 

Le Fiere campionarie hanno fatto il loro tempo. Come insegnano eventi del tipo Italian Bike Festival, Oro Vicenza, Fiera del Camper a Parma, ora sono premianti gli eventi dedicati alla nicchia fidelizzata (ciclisti, camperisti, e così via). Queste fiere più dimensionate saranno sempre vincenti su Amazon e sull’e-commerce, e me sono reso conto a Rimini all’Italian Bike Festival, dove potevo provare tutti i modelli di bici, anche quelli in uscita sul mercato nel 2020. Questo vantaggio Amazon non lo ha, non mi fa testare il prodotto. E’ questa la politica che voglio sposare a Foggia, più eventi, più di nicchia, più fidelizzanti e performanti. Quanto a campagna Amica, li inviterò al tavolo dell’organizzazione della Fiera dell’Agricoltura, insieme a tutti gli attori istituzionali dell’agroalimentare.

Infine la Cultura, sempre più eventi, gratuiti ahimè, all’Auditorium Santa Chiara ma anche al Giordano, non riescono ad accogliere la mole di comunità che chiede di partecipare e di intervenire. In tempi vendoliani, si era fatto un primo tentativo in Fiera per degli eventi del Festival del Cinema Indipendente, come riannodare quella visione?

Anche qui, stiamo facendo una valutazione sugli spazi, da incrociare con il nostro calendario. Per cui la risposta è sì, in attesa di aprire un tavolo con tutte le eccellenze culturali del territorio: Apulia Felix, Teatro Giordano, Questioni Meridionali e chiunque voglia venire a proporci qualcosa di bello e attrattivo.

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