Oda, Palazzo Dogana e Teatro del Fuoco, il presidente Gatta accende i fari sui contenitori culturali di Capitanata

by Antonella Soccio

Dopo oltre 7 anni dalla chiusura per ragioni tecniche di sicurezza, l’Oda Teatro, l’orto degli attori, immobile di proprietà della Provincia di Foggia, potrà ritornare ad essere uno spazio culturale aperto a servizio della Capitanata e della Puglia.

Ad annunciarlo sui social il presidente dell’Ente provinciale, Nicola Gatta, sindaco di Candela sui Monti Dauni.

“Ho firmato la delibera per la concessione a titolo oneroso della struttura ad un soggetto qualificato che sarà selezionato con procedura di evidenza pubblica con la possibilità anche di presentare ed ottenere i fondi previsti dal bando Regionale “Radici e Ali”. Sono certo che riusciremo anche questa volta in un’impresa che sembrava impossibile”.

In questi lunghi sette anni dopo l’impossibilità da parte della compagnia il Cerchio di Gesso di adeguare lo spazio alla nuova regolamentazione- servivano circa 100mila euro per le nuove porte di sicurezza e per i camerini e altri spazi condivisi- l’Orto degli Attori è rimasto inutilizzato. La nostalgia per quanti hanno apprezzato i tanti spettacoli teatrali nel primo palcoscenico sperimentale della città era immensa.

Adesso il bando dà l’opportunità alle imprese teatrali di accedere ad un finanziamento regionale per l’adeguamento e a mantenere la struttura con una convenzione di 15 anni.

Con l’avviso pubblico la Provincia di Foggia intende individuare un operatore economico – imprese individuali, società (di persone, di capitale, cooperative), fondazioni, associazioni, non partecipate da soggetti pubblici – cui affidare in concessione d’uso dell’“Oda Teatro“ per la valorizzazione strutturale del cespite, nonché per la realizzazione di iniziative, rassegne, mostre, festival, eventi e, in generale, azioni che creino contenuti, servizi e modelli economici e culturali e contribuiscano a stimolare la crescita e l’occupazione, nonché lo sviluppo turistico sostenibile del territorio.

Il Canone annuale di concessione è pari a 27.000 euro e il soggetto proponente deve poter documentare tramite curriculum la realizzazione negli ultimi 3 anni di spettacoli teatrali e/o spettacoli dal vivo di natura diversa dal teatro, mediante estratto della contribuzione EX ENPALS.

“È un avviso pubblico rivolto alle imprese teatrali e culturali, che dà la possibilità di accedere al bando Radici e Ali, per finanziare teatri chiusi e adeguarne l’agibilità. Il finanziamento regionale arriva fino ad 1 milione di euro, con una misura a fondo perduto. Ma nulla vieta all’impresa che sarà selezionata dalla commissione provinciale di presentare un proprio progetto di recupero, senza avvalersi del Radici e Ali”, spiega il presidente Gatta a bonculture.

In questi suoi anni di presidenza nessun soggetto privato teatrale si è proposto, ora col post Covid appare ancora più difficile. Ma Gatta è fiducioso. “Finora non era mai stato fatto un avviso pubblico come questo, il teatro era chiuso, la scorsa amministrazione aveva pensato addirittura di realizzare all’interno dello spazio un archivio provinciale, modificandone così per sempre la destinazione d’uso. Con Radici e Ali abbiamo colto l’occasione per riqualificarlo, speriamo ci sia entusiasmo da parte del territorio”.

Gatta sta seguendo anche altri due progetti. Uno riguarda proprio il Museo della Transumanza, rilanciato recentemente dal professor Saverio Russo componente del comitato scientifico Unifg-UniBa-Regione Puglia per la valorizzazione dei tratturi.

“Abbiamo presentato in Regione con un altro bando un progetto molto articolato per una serie di eventi ed iniziative legate alla transumanza. Vogliamo valorizzare Palazzo Dogana in tal senso e sfruttare gli splendidi spazi del cortile e di tutto l’edificio”, annuncia.

A giorni il presidente presenterà il dettaglio della kermesse immaginata per un ampio arco temporale.

Novità anche sul fronte del Teatro del Fuoco, da sempre oggetto di attenzioni del Comune di Foggia. Il prossimo autunno col distanziamento nei teatri potrebbe essere essenziale avere un altro contenitore culturale.

“Stiamo pensando ad una gestione tramite una Fondazione, tra Comuni e Teatro Pubblico Pugliese. C’è un serio progetto di rilancio per un teatro fondamentale a servizio di tutto il territorio provinciale”, conclude Gatta.

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