«Per tutta la sua vita è stato qui, sul Gargano». Michael Tusiani e il ricordo di suo fratello Joseph, poeta dei due mondi

by Antonella Soccio

Terra natale, io non ho mai sofferto,/io non ho pianto e non son mai partito,/se alla mesta pupilla,/che ti ritrova, tu sei bella ancora/e sei materna. Forse per selvaggi mari avanzò la sola mia paura…

Joseph Tusiani

Michael Tusiani insieme alla sua famiglia prima della cerimonia civile di intitolazione della Villa comunale a suo fratello Joseph Tusiani ha passeggiato per le strade del paese, San Marco in Lamis. Il mercato coperto, le scalinate, le botteghe, piazza Padre Pio dove il grande traduttore poliglotta amava sedersi e intrattenersi.

“Al Poeta dei due mondi e delle cinque lingue, figlio di questa terra e orgoglio sammarchese”, recita la targa accanto alla intitolazione per lo scrittore de Le lingue dell’altrove.

Un cuore metà americano e metà italiano, quello di Michael D. Tusiani, fratello dell’intellettuale.

Il ritorno nel paese natio dei suoi più cari affetti è stato pieno di amicizia ed empatia con la comunità sammarchese per l’importante manager nato nel Bronx, dopo l’emigrazione di sua madre, che aveva atteso il ricongiungimento con suo padre per ben 24 anni.

Michael Tusiani è presidente e Capo Esecutivo della Poten and Partners, una delle più note compagnie di mediazione petrolifera degli Stati Uniti d’America, con succursali a Londra, Houston, Atene e Perth.
Laureato alla Long Island University, è autore di tre volumi sull’industria del petrolio e del gas naturale liquefatto. Ha pubblicato articoli nella rivista ufficiale dell’OPEC e sul Washington Post. Lo abbiamo intervistato.

Michael qual è la relazione familiare tra la produzione letteraria di suo fratello Joseph Tusiani e i luoghi del Gargano?

«Mio fratello sempre mi parlava di San Marco in Lamis, lui viveva a San Marco. Lui era in America, ma per tutto il tempo della sua vita lui è stato qui, sul Gargano. Nel suo spirito e nel suo cuore. E anche nei suoi scritti, lui ha sempre scritto di San Marco e del Gargano, della Puglia. Sempre. Perciò anch’io ho dei grandi sentimenti per questa terra».

Suo fratello ha scritto The Return. Per lei, che è nato in America, cosa vuol dire tornare?

«Sono tornato qui in Italia tante volte perché venivo a visitare mio fratello qui, sono sempre venuto e vedere la gente italiana, che è gente meravigliosa. L’animo e il cuore delle persone pugliesi sono splendidi».

A due anni dalla morte di Joseph Tusiani che tipo di memoria trova in Puglia e per il mondo? Cosa si ricorda della inestimabile letteratura di suo fratello?

«Ci sono tutti i tipi di memoria riguardo a mio fratello in giro per il mondo. Lui ha lasciato tracce importanti in tantissimi luoghi. A Roma, a Firenze. Qui in Puglia. E naturalmente in America. Ci sono straordinarie memorie e tributi nei suoi riguardi in tutto il mondo, in molti posti. Ora sta per essere inaugurata una nuova grande biblioteca a New York, in uno dei College dove lui ha insegnato. Si tratta di una enorme biblioteca e noi non possiamo che essere molto felici di questa testimonianza».

Qual è la parola delle poesie di suo fratello a cui si sente più legato?

«Lui ha scritto una trilogia autobiografica, nella quale ha indicato quale fosse per lui la parola difficile. La parola era Papà. È stato così lontano da suo padre, per così tanti anni, che non riusciva neppure a pronunciare quella parola. Perciò è questa la parola speciale della sua immensa produzione letteraria: papà. La parola nuova e la parola antica è papà».

rbt

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