Accordi tra M5S e altre forze politiche: vince il Sì su tutta la linea su Rousseau. Barone vicina all’assessorato nella Giunta Emiliano

by Antonella Soccio

Il voto su Rousseau ha ratificato quella che ormai è una visione consolidata: gli iscritti del M5S hanno detto sì alle alleanze programmatiche col voto di oggi che si è tenuto per tutta la mattinata fino alle 12. Strada in discesa anche per l’accordo e l’ingresso in Giunta nel governo di Michele Emiliano in Puglia per i 4 pentastellati non ostili al patto, meno Antonella Laricchia, che ha molto lavorato in questi giorni insieme a Barbara Lezzi e ai meetup baresi e tarantini per la vittoria del No.

Ma ormai il mantra “destra e sinistra sono uguali” è solo un ricordo così come il contratto con la Lega nel governo gialloverde durato solo un anno per volere del Capitano Matteo Salvini.

Il sì vince con percentuali bulgare su tutti i quesiti proposti per il voto degli Stati Generali dal “Sei d’accordo con la seguente affermazione “Sia valorizzato il ruolo di attivista e siano riconosciuti i gruppi locali (anche estero) e tematici anche in assenza di portavoce eletti” fino ai fatidici 3 quesiti relativi agli Accordi con altre forze.

Il primo è stato votato da 16187 iscritti e recita: “Possono essere autorizzati, prima o dopo le votazioni, accordi con altre forze politiche sulla base di idee, obiettivi e programmi condivisi?”. Vince il sì con 11584 consensi pari al 71,6 %.

Per il secondo interrogativo votano 15923 iscritti. “I contenuti e interlocutori di eventuali accordi,tenendo prioritariamente conto dei livelli territoriali, siano autorizzati a livello nazionale?” ottiene 10625 voti per il Sì, pari al 66,7%. Infine il terzo quesito riguarda i piccoli Comuni. “Nei Comuni al di sotto dei 15mila abitanti, si possono autorizzare il riconoscimento di una

rappresentanza del M5s anche all’interno di liste civiche?”. Vince anche in questo caso il Sì con 12580 su 16163 pari al 77,8 %.

L’ingresso della consigliera Rosa Barone nella Giunta Emiliano come assessora al Welfare è rinviato solo di poco tempo. Il capo politico Vito Crimi e i vari dissidenti non potranno ignorare i risultati. Non è ancora chiaro se occorrerà una nuova votazione ad hoc su Rousseau o se invece si potrà agire già: queste votazioni infatti danno già la possibilità di decidere per l’accordo, senza ulteriori passaggi, come spiega un portavoce di vertice a Bonculture.

Netto l’europarlamentare Mario Furore sui social: “La base del M5S ha deciso che al 70% si possono fare accordi prima o dopo le votazioni con altre forze politiche sulla base di idee e programmi condivisi. È quanto stabilito poco fa nella votazione degli Stati Generali.Recepisco questa scelta non come una abiura ai nostri valori, ma come una evoluzione. Vuol dire che se saremo bravi faremo valere le nostre idee e i nostri programmi anche con gli altri e all’interno di coalizioni. Io sono un portavoce del M5S, e come tale sento di rispettare le scelte della base senza se e senza ma. Parte una sfida molto importante per tutto il Movimento e a tutti i livelli, sono pronto a farlo con chi ha a cuore il bene dei cittadini e con chi vuole condividere idee e programmi con noi in maniera umile e sincera”.

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