Da Venezia a Napoli. Il grande passo di Michele di Bari

by Micky De Finis

La nomina di Michele di Bari a Prefetto di Napoli segna un nuovo,importante viaggio nel suo percorso istituzionale. Una scelta, quella decisa dal Governo, che certifica una “promozione sul campo” perché Napoli, con Milano e Roma, è una prefettura di altissimo profilo, una tappa tra le più qualificate nel Paese per il suo peso strategico nelle dinamiche del Viminale.

E così, dopo circa un anno di permanenza a Venezia, dove aveva già ottenuto significativi risultati sul versante operativo ma anche sul delicatissimo piano delle relazioni degli apparati statuali, Di Bari prende i binari dell’alta velocità nella rete tracciata dall’Interno.

Le parole di Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, lasciano per intero il segno del lavoro appassionato svolto a Venezia dal dottor di Bari.

«È stato un prefetto dal forte impegno sul territorio, capace di dialogare con le istituzioni del Veneto e di rappresentare il Governo con rigore, senso del dovere. Devo ringraziare Michele di Bari perché si è dimostrato attento e sensibile ai bisogni della nostra comunità, dando prova di efficienza e di un’importante operatività. Con lui abbiamo abbiamo vissuto vicende complesse – dichiara Zaia – dall’emergenza migranti alla tragedia del pullman di Mestre, per poi passare alle emergenze meteorologiche».

L’arrivo del Prefetto di Bari nel Palazzo della Prefettura di Napoli, un tempo sede della Foresteria Borbonica, edificio monumentale ubicato in piazza Plebiscito nel quartiere San Ferdinando è dunque un approdo prestigioso.

Un riconoscimento conseguito con quel suo impegno sorretto sempre da una formazione giuridica che si completa con un Management in Sanità presso la Scuola di Direzione Aziendale dell’Università “L. Bocconi” di Milano, poi con la specializzazione su  “Cittadinanza Europea ed Amministrazioni Pubbliche“, nella Scuola Superiore dell’Amministrazione Civile del Ministero dell’Interno ed ancora in Bocconi con uno studio mirato sulle analisi degli assetti istituzionali e sugli orientamenti sui processi di acquisto da parte di enti pubblici.

Una volontà caparbia quella del Prefetto di Bari, di analisi approfondita anche attraverso un’attività accademica svolta in diverse università e poi maturata in esperienze professionali in ambito gestionale e di governance.

Il suo è stato un cammino encomiabile. Prima Capo di Gabinetto e Viceprefetto Vicario presso la Prefettura di Foggia, poi Vice Commissario Governativo con funzioni vicarie della nuova Provincia di Barletta-Andria-Trani. Nel 2007 la Presidenza del Consiglio dei Ministri lo nomina Esperto in materia di sanità e politiche sociali per poi destinarlo a guidare il Dipartimento per le Libertà Civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno.

Nominato Prefetto della Repubblica con l’incarico di Vice Commissario del Governo nella Regione Friuli Venezia Giulia, Michele di Bari è stato Prefetto della Provincia di Vibo Valentia, della Provincia di Modena, della Provincia di Reggio Calabria, quindi Venezia, ora Napoli.

«Conosco Napoli, è una città che amo. Sono pronto a dare il massimo e a mettere in campo ogni sforzo possibile per contrastare le diverse forme di illegalità, riservando un occhio particolare alle nuove generazioni. I giovani rappresentano una priorità assoluta», queste le sue parole prima di lasciare la

laguna di Venezia verso il golfo di Napoli, ma passando sempre per la baia di Mattinata, dov’è nato e dove torna sempre per ritrovare le sue radici di uomo del Sud.

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