Elezioni regionali, tutti (contro tutti) con Emiliano: quattordici liste, ma non manca la litigiosità

by Andrea Tedeschi

Tutti con Emiliano, o forse no. Al presidente uscente della Regione Puglia piace la varietà, e viste le 14 liste che lo appoggeranno nel tentativo di riconferma di dubbi ne restano veramente pochi. Lui ci scherza, dice che tutti sostengono che il centrosinistra sia diviso e per questo ha voluto mettere insieme più anime possibile.

Ma mai come stavolta la coalizione che ha messo insieme sembra scricchiolare sotto il peso delle differenze.
Innanzitutto, il compromesso storico di mettere insieme democristiani e comunisti. Di questi ultimi ce ne sarebbero addirittura due, Sinistra Alternativa e Sinistra Italiana che però si è “sciolta” in Puglia Solidale e verde.

Anche di Democrazie Cristiane a quanto pare ce ne sarebbero due, visto che i pugliesi guidati da Cosimo Damiano Tramonte che hanno dato il loro appoggio a Emiliano sono stati subito “stoppati” dalla Dc nazionale di Emilio Cugliari (a quanto pare senza alcun legame a parte lo storico scudocrociato) che a stretto giro di posta ha immediatamente ribadito di essere dall’altra parte, ovverosia con il centrodestra, sospendendo dal partito Tramonte. Il quale, ben lungi dal cospargersi il capo di cenere, ha confermato il sostegno al governatore uscente intimando ai contendenti che “Se qualcuno vorrà fare opposizione lo faccia nelle sedi competenti dove si dimostrerà la sua assoluta estraneità all’associazione”.

Veniamo poi ai Popolari con Emiliano, la lista che comprende gli assessori regionali Gianni Stea e Salvatore Ruggieri. L’uno molto vicino a Massimo Cassano, ex Forza Italia e al centro delle polemiche per la sua nomina a commissario Arpal, l’altro esponente dell’Udc. Che, come sopra, a livello nazionale sta con il centrodestra ma con la sua costola pugliese sta con Emiliano. Misteri della fede.


In tema di armonia, si segnala poi come a poche ore dalla presentazione delle liste, Puglia solidale e verde si sia “accorta” della vicinanza tra Michele Emiliano e Pippi Mellone, sindaco di Nardò segnalato come non lontano dalle posizioni di Casapound (nei mesi scorsi chiese la chiusura dell’Anpi di Lecce nel giorno del ricordo dei martiri delle Foibe, perché secondo lui sarebbe stato un pericolo per la democrazia). Dalla costola sinistra della coalizione un avvertimento al Presidente: “Saremo leali, non saremo fedeli”.

Il tutto condito da Partito animalista, Liberali, Pensionati e invalidi (con il già candidato a sindaco di Bari Francesco Corallo che candidamente ammette “noi non siamo né di destra né di sinistra”), ben due partiti indipendentisti del Sud accanto a Pd e Italia in Comune. E poi le due liste del presidente, Emiliano sindaco di Puglia e Con. Una coalizione certo complicata da tenere insieme, in campagna elettorale e in Consiglio, anche per un maestro del compromesso come Emiliano. L’unione fa la forza. Se tutti remeranno nella stessa direzione, prima e dopo le urne.

You may also like

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.