L’accorato appello ad Emiliano: “Ospedale di Manfredonia da potenziare, prima che sia troppo tardi!”

by Maria Teresa Valente

Bisogna potenziare l’ospedale San Camillo, prima che sia troppo tardi. È questo il grido d’allarme lanciato da Angelo Riccardi, ex Consigliere Regionale ed ex sindaco di Manfredonia, al Governatore della Puglia Michele Emiliano.

“C’è chi pensa che sanità e politica siano due entità distinte e separate”, spiega Riccardi, che poi continua: “Ci accusano di improvvisare, speculare, che dobbiamo vergognarci perché è tutta una questione di propaganda elettorale e che c’è la scienza ad occuparsene”.

“I numeri, invece, dicono chiaramente alcune cose – chiosa l’ex sindaco – Innanzitutto la politica svolge un ruolo decisivo con il supporto della scienza”.

Per Riccardi, la Regione Veneto potrebbe diventare un esempio anche per il nostro territorio, perché dimostra che le misure che ha intrapreso il Governatore Luca Zaia sortiscono effetti chiari e significativi. “In questa Regione, oltre alla politica del tampone per tutti, c’è un’altra politica molto più seria e lungimirante: potenziamento delle piccole strutture ospedaliere e riapertura delle strutture chiuse per gestire le minori criticità”.

Se è vero che in Puglia il piano proposto per combattere il COVID-19 si sta cominciando a muovere nella direzione auspicata, prevedendo più posti di terapia intensiva, è però anche vero che i numeri in crescita esigono uno sforzo maggiore ed immediato.

“Voglio ribadire con tutte le mie forze che una città come Manfredonia ha diritto, in questa fase drammatica, ma non solo, ad essere potenziata, perché qui c’è la necessità di dotare una struttura – che Riccardi ritiene ‘indefinibile’ sul piano ospedaliero – di un reparto di terapia intensiva, subito e con urgenza”.

Negli ultimi anni si è assistito alla chiusura di alcuni reparti presso il San Camillo che si è trasformato in una struttura di base. Per colpa di chi? “È accaduto per innumerevoli ragioni ed io mi sono battuto contro questa scelta scellerata e contro gli stessi rappresentanti politici che invece l’hanno sostenuta e lo fanno ancora oggi”, risponde Riccardi, che rincara la dose: “Trovo assurdo che non si comprenda, nemmeno con l’attuale emergenza, che 10 anni di tagli hanno indebolito il nostro sistema sanitario ed è ora che dobbiamo cogliere l’occasione per invertire la rotta e rivendicare una struttura ospedaliera dignitosa”.

Quindi, l’accorato appello: “Come faccio, caro Michele Emiliano, a farti capire che la mia città ha uno studio epidemiologico che dice chiaramente che abbiamo pagato un prezzo altissimo di qualità della salute, per la presenza dell’industria di Stato (Anic/Enichem)? Quando riuscirete a capire che questa città va ampiamente risarcita sul piano della prevenzione sanitaria?”.

Se oltre a Foggia e a San Giovanni anche l’ospedale Tatarella di Cerignola rientrasse nella rete CoVid della Regione Puglia per il potenziamento delle misure e dei posti letto utili a contenere il contagio da Coronavirus, sarebbe comunque necessario un coinvolgimento anche di Manfredonia? “Sì, abbiamo bisogno anche di Manfredonia, dei suoi operatori sanitari e della sua posizione geografica per alleviare le condizioni drammatiche in cui verseranno tra non molto San Giovanni Rotondo e Foggia – risponde senza tentennamenti – Facciamo presto, prima che sia tardi”.

E nell’attesa di una risposta da parte del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, Riccardi invita a sostenere gli operatori sanitari e l’ospedale San Camillo aderendo all’iniziativa: https://www.gofundme.com/f/Manfredonia-anticovid

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