L’elegante armonia di Beppe Affatato

by Micky De Finis

A dicembre avrebbe compiuto 93 Giuseppe Affatato, scomparso in una giornata torrida della sua Foggia, la città in cui era nato e alla quale ha dato tanto nel suo non breve ed intenso impegno pubblico.
Per tutti era Beppe.

Un uomo dalla tempra incredibile, inossidabile direi nascosta com’era in
quel sorriso che portava stampato sulla faccia.
La mia più che una frequentazione politica fu un’amicizia particolare, una mescolanza di simpatia e gratitudine, perché non dirlo ?
Ero nella Dc,laboravo spalla a spalla con Gianni Sacco che aveva con lui una forte intesa non solo politica,grazie al potente collante affettivo di cui è sempre stato capace Albertino Cicolella, personaggio molto charmant.
Uomini d’altri tempi, segnati da un comune destino in cui l’amicizia legava oltre le convenienze del momento. Per me un team eccezionale fatto da uomini il cui peso, la qualità e la misura si avvertivano immediatamente a prima vista.
Il suo percorso politico si consuma tutto nell’area socialdemocratica tra gli anni ‘70 e la fine degli anni ‘90.
Affatato guidava il PSDI, formazione politica laico intermedia che a Foggia ed in Puglia contava molto, grazie al ruolo incalzante di Michele Di Giesi.
La fantasia politica dell’epoca ruotava intorno al pentapartito ed alle sue variabili.
Quello di Beppe era un carattere dolce ma anche risoluto. Aveva un rapporto difficile con mio fratello Annino, socialdemocratico dalla nascita, e ricordo che spesso mi chiamava non tanto per darmi le sue ragioni sulle incomprensioni quanto per ricomporre un dialogo cui teneva comunque molto.
E quando nell’85 Michele Pesante, amministratore di altissime qualità morali
e politiche, venne eletto in Giunta al Comune di Foggia, Affatato mi chiamava tutte le volte che entrava in conflitto con colui che riteneva una sua creatura e che di certo è stato uno dei suoi migliori pupilli per formazione e dedizione alla cosa pubblica.
In tutta onestà credo che Affatato lasci un segno di gran classe nella politica del tempo andato.
Aveva carisma, sapeva esercitare il potere con grande maestria e saggezza.
Non a caso era riuscito a stabilire un rapporto tutto personale con il sindaco
di New York, Rudolph Giuliani che incontrò spesso nei suoi viaggi istituzionali n America.
Ancora oggi in Regione, dove ha ricoperto per molti anni ruoli di primo piano, sino a rivestire le funzioni di vice Presidente della Giunta,tutti ne ricordano il tratto inconfondibile del temperamento, la sua naturale abilità nel mediare i conflitti che erano all’ordine del giorno.
Era nato in una famiglia molto semplice, terzo genito di dieci figli. In vero i figli diventarono 11 perché arrivò Nicola, un cugino rimasto orfano, subito accolto in casa Affatato. Il papà, Francesco Paolo, dirigeva i vigili sanitari del Comune di Foggia.
Ma presto Beppe divenne il riferimento per tutta la famiglia, soprattutto per il fratello Adolfo, figlio spirituale di Padre Pio e manager del gruppo Generali.
Quella di Beppe Affatato è stata una vita intensa,non priva di dolori immeritati, come quella storiaccia dei nastri trasportatori di Manfredonia in cui venne coinvolto salvo poi sentirsi dire dalla Cassazione che era innocente.
Ma questo solo vent’anni dopo !
Istrionico, intelligente ma anche generoso e volitivo, concluso il suo impegno politico si ritirò a vita privata come Cincinnato tra gli alberi e le piante di un pezzo di terra che portava nel cuore sulla via di Troia.
Quel cuore si era ammalato da tempo. Negli ultimi due anni le sue condizioni e l’età lo avevano spinto nell’ultimo sentiero della vita intrapreso pochi mesi prima dalla moglie, donna Grazia.
Legatissimo ai suoi nipoti e ai suoi quattro figli : Stefania, poi Roberta oggi noto architetto a Parigi, Fabrizia e Marco, un bravo commercialista.
Con Affatato scompare un interprete tra più autentici di una politica che non c’è più, in cui l’amore per il territorio e la conservazione dei tratti distintivi del senso di appartenenza lasciano un segno.
Una traccia umana, armoniosa ed elegante che porterà per sempre il suo nome.

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