Palazzo Dogana, Bonito o Bisceglia per battere Nicola Gatta?

by Micky De Finis

Chi sfiderà Nicola Gatta,al secolo presidente uscente della Provincia di Foggia, lanciato a rotta di collo per conservare la prestigiosa poltrona ?

È il dilemma che in questi giorni dovranno risolvere le forze politiche che non si riconoscono nel centrodestra, sempre ammesso che Nicola Gatta riesca ad incassare il via libera di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, passaggio peraltro complicato per via delle ruggini presenti nel condominio causate da dissapori, tutt’altro che superati, nel recente test politico che ha visto silurati personaggi di peso di quelle formazioni. 

E allora ? 

Allora nel largo accampamento dove si ritrovano tutti gli altri bisognerà cercare di fare sintesi, trovare un nome condiviso nel tentativo di arginare le velleità del centrodestra, legittime ma affatto scontate.

La partita, inutile nasconderlo, è politica. 

Nel prossimo autunno Foggia tornerà al voto per ripristinare la sua assemblea civica, decapitata dagli scandali che il centrodestra porta in dote, una macchia infamante indelebile.

Perdere a Palazzo Dogana sarebbe un campanello allarmante per la prossima disfida di Foggia, questo il punto!

Democratici e pentastellati hanno preso a ragionarci su, ma la quadra appare lontana anche perché ci sono i “civici”, specie politica sempre ondeggiante ed incerta sulle scelte di campo. 

Al momento a danzare sarebbero almeno in quattro. Matteo Vocale, sindaco di Sannicandro  Garganico e Francesco Bonito, sindaco di Cerignola, entrambi con i favori del Movimento 5 Stelle. Poi ci sono Pierpaolo D’Arienzo, che è il sindaco di Monte Sant’Angelo e Giuseppe Nobiletti, sindaco di Vieste, sospinti dal partito democratico. 

In vero ci sarebbe anche Giuseppe Pitta,sindaco di Lucera gradito   ai civici che non vorrebbero rimanere alla finestra.

Tutti nomi all’altezza del compito, anche se non andrebbero sottovalutati sottili aspetti tutt’altro che secondari che potrebbero fare la differenza. 

Vorrei esaminarli con circospezione. 

Su Francesco Bonito, nulla quaestio, ci mancherebbe! Personaggio di grande caratura politica, etica e morale, già magistrato di lungo corso, oggi autore della rinascita di Cerignola. Anche Matteo Vocale vanta un bel pedigree, forte della svolta che è stato capace di compiere nel suo comune. 

Non da meno Pierpaolo D’Arienzo e Giuseppe Nobiletti, due bravi sindaci che hanno rimesso in piedi Monte Sant’Angelo e Vieste, oggi arroccate su percorsi

di legalità intransigente che hanno rilanciato quelle comunità sul versante turistico con numeri importanti. 

Ci sarebbe, dicevo,  anche Giuseppe Pitta, giovane sindaco di Lucera. Ma qui verrebbe da pensare alla sua maggioranza sempre traballante e poi al ruolo di Antonio Tutolo, campione di consensi, ma lontano oggi anni luce dal sindaco della sua città. Un fattore che Demokrat e Movimento 5 Stelle dovranno pur valutare.

Eppure bisogna decidere, bere o affogare, perché il rischio incombente è che Nicola Gatta corra da solo, indisturbato sino alla meta fissata al 28 gennaio.

Personalmente credo che l’ipotesi Bonito resti la più prestigiosa ma anche la più realistica sul piano politico per riconquistare Palazzo Dogana. 

Si andrà alle urne con il voto ponderato : dunque per tagliare il traguardo servono come il pane  i consiglieri dei grandi comuni dove il centrosinistra è in vantaggio dappertutto, tranne che a Manfredonia. 

Anche sul Gargano e nei Monti Dauni la bilancia propenderebbe più verso il centro sinistra, sempre che si riesca però a trovare un nome che metta tutti d’accordo. 

Il tema vero è dunque politico. 

La Provincia di Foggia può riscattarsi attraverso questo voto e scrollarsi di dosso il marchio infamante di terra di mafia. Quale migliore occasione ?

Se non riparte Foggia, relegata al quartultimo posto nella graduatoria della qualità della vita come scrive il Sole 24 Ore, tutta la Capitanata rimarrà in affanno. 

Ecco perché serve aprire una discussione seria sul voto per la Presidenza della Provincia di Foggia e su quel che comporta per le forze politiche e per il futuro della Capitanata.

Allargando lo sguardo mi verrebbe da pensare anche a Michele Bisceglia, sindaco di Mattinata, un personaggio dinamico che ha rilanciato quella realtà paludata e dimenticata degli anni andati con un taglio politico attrattivo e di forte impatto. 

Lo dicono i fatti. Oggi Mattinata è un gioiello, un piccolo scrigno realizzato con azioni di buona e sana  amministrazione, sempre attenta, immediata e diretta sui temi della modernità coniugati con la legalità, due parole chiave di cui la Capitanata ha un forte bisogno per allontanare l’ombra limacciosa del male oscuro che i poteri criminogeni hanno imposto.

E se, rompendo gli schemi, fosse proprio questo sindaco quarantacinquenne, laureato in economia aziendale, molto smart, creativo, innovativo e visionario, interprete del valore della prossimità, al sevizio h 24  per la sua cittadina a prendere sulle spalle Palazzo Dogana, la cui storia reclama un ritorno al futuro?

Forse, ripensando ad un famoso tormentone pubblicitario degli anni ‘80 del grande Renzo Arbore, anche qui varrebbe la pena di dire : meditate gente, meditate! 

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