Per un sovranismo di sinistra, la sfida di Andrea D’Agosto: “Torniamo ai valori della Prima Repubblica, basta con i vincoli della UE”

by Andrea Tedeschi

Sovranista di sinistra, contrario alla UE e al liberismo. Si presenta così l’avvocato Andrea D’Agosto, uno dei due outsider (insieme a Nicola Cesaria) nella corsa alla Presidenza della Regione Puglia. Una posizione, quanto meno, originale.

“Una candidatura che è prima di tutto una scelta personale molto meditata e profonda”, dice D’Agosto. “C’è la necessità di collegare quella che è una crisi del sistema sociale alla militanza politica. Io vengo da esperienze professionali, non sono un militante politico, non ho mai svolto attività politica. Credo che siamo arrivati al punto di non ritorno, è necessario intervenire sui territori con delle candidature alternative rispetto a quelle proposte dagli altri che sono tutti sostanzialmente neoliberisti e difensori delle logiche antinflazionistiche dell’Unione Europea.
Lei si richiama esplicitamente ai valori della Prima Repubblica.Sono i principi politici inscritti nella nostra Costituzione, che è la nostra carta fondamentale. Una carta che è stata messa completamente da parte ma in teoria dovrebbe essere ancora l’architrave principale dell’ordinamento giuridico e politico del nostro sistema. E questo a favore del principio della libera concorrenza che è esattamente in contrapposizione con la logica della cooperazione, dell’utilità, della collaborazione sociale che sono scritti nella Costituzione repubblicana a difesa della persona umana. Sarebbe opportuno andarsi a rileggere l’articolo 3 della Costituzione. Senza la difesa del lavoro, il principio del lavorismo che si contrappone perfettamente a quello del capitalismo finanziario, la società muore. Noi abbiamo bisogno della sintesi politica, è la politica che deve guidare l’economia, non il contrario.
Nel suo programma c’è anche un rifiuto dell’Unione Europea, per come è concepita adesso.Il nostro progetto politico ha una missione precisa: rompere il vincolo esterno che ci è stato imposto dai trattati, tra l’altro in modo assolutamente illegale e illecito. E’ impossibile prevedere un sistema normativo che sia sovraordinato a quello previsto dal nostro ordinamento. Deve sempre prevalere la legge nazionale, la legge interna. D’altra parte, e chi è stato più attento lo ha potuto osservare, la Corte Costituzionale tedesca di recente ha bacchettato la BCE, indicando che la prevalenza è sempre del diritto interno. Siamo dentro a un sistema ordinamentale che ha creato un caos incredibile, una crisi di identità soprattutto nei paesi latini come il nostro. E’ questo che stiamo vivendo, più che una crisi economica e sociale. Una crisi di identità come popolo.
Quali sono i punti del suo programma?La Puglia è una terra meravigliosa, che merita di essere amministrata in un modo diametralmente opposto a quello che abbiamo visto negli ultimi 15 anni, dove i nostri amministratori sono stati dei semplici esecutori materiali degli ordini che arrivavano da Bruxelles, e questo è francamente inaccettabile. Anche perché ci hanno venduto la favola che i problemi si risolvono con i fondi europei che tra l’altro sono soldi nostri. Vorrei ricordare ai cittadini pugliesi che l’Italia è contributore netto. Noi versiamo 12 miliardi all’anno all’UE e ce ne vengono restituiti nove. Noi italiano abbiamo finanziato lo sviluppo degli altri paesi europei e nessuno ce lo riconosce, anzi ci prendono a cattive parole. Noi siamo gli spaghettari, i mandolinari, è inaccettabile. E’ una logica che non possiamo più accettare.

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