Politiche 2022, quelle deroghe per le candidature Pd che “arrovellano” il segretario Enrico Letta

by Antonella Soccio

Sono circa 40 i consiglieri regionali eletti nella fila del Partito democratico in Italia ad aver dichiarato di voler disputare l’agone politico per il rinnovo del Parlamento del prossimo 25 settembre.

Un numero forse spropositato che confligge con il mandato per il quale sono stati eletti e che pone anche dei quesiti relativi alla opportunità di candidarsi ad un altro ruolo, avendo già un piccolo o grande potere da esercitare sul territorio, che potrebbe creare una concorrenza sleale nel gioco democratico.

Non dovendosi dimettere da consiglieri regionali, chiunque fosse candidato anche al Parlamento non avrebbe nulla da perdere. Anzi forse, proprio la non elezione potrebbe accrescere la loro influenza, ancor più se si tratta anche di assessori regionali, laddove invece una elezione comporterebbe non poco caos nelle assemblee regionali tutte da ricostituire, con le diverse surroghe.

È tale l’imbarazzo da parte del partito e del segretario Enrico Letta che nell’ultima Direzione è stato licenziato un nuovo regolamento che all’articolo 2, comma 4 lettera C vieta ai consiglieri regionali di candidarsi alle Politiche.

L’articolo recita testualmente: “Non sono candidabili coloro che ricoprono la carica di Sindaco di un Comune sopra i 20.000 abitanti ed i componenti degli organismi esecutivi e assembleari delle Regioni, fatta eccezione per le Regioni che si trovino nell’ultimo anno di legislatura e i casi nei quali la Direzione Nazionale conceda, su richiesta del Segretario nazionale, una deroga espressa”.

Ebbene, la Puglia è andata al voto solo nel settembre del 2020 pertanto nessuno degli aspiranti candidati con tanto di manifesta disponibilità potrebbe giocare la partita stando al regolamento.

Come si sa in Puglia, ambiscono al seggio romano camerale o senatoriale il vicepresidente della Regione Raffaele Piemontese, campione di consensi in Capitanata e vero leader del partito locale nel Nord della Puglia, la presidente del Consiglio regionale Loredana Capone e il consigliere regionale Fabiano Amati. Per tutti e tre vale la regola della deroga, da richiedere direttamente al segretario nazionale.

La prossima Direzione, che dovrebbe essere fissata intorno all’11 agosto proporrà le liste, solo allora il partito saprà chi dei 40 consiglieri regionali italiani dem potrà correre per la Camera o per il Senato.

Sono appena tre invece i parlamentari attuali piddini che hanno superato i 15 anni di carriera in una delle due Camere (e tra questi non c’è Francesco Boccia) e che per essere nuovamente in lista hanno la necessità di una deroga. Tra questi l’onorevole Michele Bordo di stretta osservanza orlandiana e componente delle Commissioni Giustizia e vigilanza Rai.

Il politico sipontino non ha per ora chiesto nessuna deroga né gli è stata negata o bocciata la candidatura. Attende la direzione nazionale.

Di certo per la Capitanata il segretario dovrebbe concedere ben due deroghe, a due distinti maggiorenti del Pd.

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