Presidenza della Provincia, una poltrona per tre

by Micky De Finis

Vista ai blocchi di partenza sarà una corsa ad ostacoli non poco complicata quella che vede già in pista i tre candidati presidenti alla Provincia di Foggia. 

Ostacoli difficili da superare soprattutto per l’uscente Nicola Gatta, stretto da destra e manca in un varco arduo da superare almeno per quella che è la mappatura dei votanti, 783 elettori che il 29 gennaio decideranno le sorti del primo inquilino di Palazzo Dogana con il sistema del voto ponderato.

A rendergli il suo cammino accidentato il sindaco di Vieste, Nobiletti e quello di Lesina, Di Mauro, entrambi accomunati, sia pur con ragioni diverse, dalla medesima aspettativa: mandare a casa Nicola Gatta. 

Per come sono andate le cose credo che l’attuale presidente non sia riuscito a convincere tutti i suoi possibili alleati. Prima quel suo flirtare con le aree progressiste ad inizio mandato, quindi i suoi ammiccamenti per imboccare una via centrista che non si è mai vista, infine quel tentativo andato a male di passare con Calenda in vista di una sua malcelata ansia di candidarsi alle politiche svanita nel nulla, con tanto di dimissioni prima protocollate e poi rientrate, tutti elementi che hanno scalfito la sua credibilità e ridotto il suo indice di affidabilità e di gradimento negli apparati politici. 

E così oggi Gatta si ritrova candidato in un centrodestra azzoppato, non solo perché orfano della Lega ma anche per la presa di distanza di non pochi referenti di quell’area del peso di Paolo Dell’Erba, ma anche di Gianni Rotice  e Antonio Potenza. 

Lo strappo più profondo si consuma quando un pezzo del centrodestra si decide a virare su Primiano Di Mauro, primo cittadino di Lesina, lanciato nella sfida con un doppio obiettivo : primo silurare Gatta, reo di non essersi  schierato, secondo tentare il colpaccio nel Palazzo. 

È stata un’operazione da manuale ? Può non piacere l’idea, peraltro piuttosto scontata, ma propenderei per il si.

Dall’altra parte un centrosinistra più che allargato sposa l’idea di Giuseppe Nobiletti, coraggioso sindaco di Vieste. È sul suo nome che si ritrovano in una sola cordata il partito democratico, il movimento cinque stelle e tutta la galassia dei civici che trova la sua matrice identitaria in Michele Emiliano e in Capitanata in Rosario Cusmai.

Dunque Nobiletti, conti alla mano, è il candidato con più chances di tagliare quel traguardo. 

Ma le ragioni di questa previsione vengono anche da altri segnali politici che sono sotto la cenere.

Intanto questo test anticipa di pochi mesi quello che si terrà a Foggia per restituire al capoluogo un’assemblea democraticamente eletta dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Foggia. Un’infamia, lo voglio ricordare sino alla noia, che pesa come un macigno più che altro sul centrodestra, primo attore di uno scempio in cui solo Fratelli d’Italia seppe dissociarsi prima che la catastrofe si abbattesse sulla municipalità.

Per il centrosinistra l’occasione di un riscatto rientra quindi tra quelle da non perdere, anche perché ora al Governo c’è la Meloni mentre in Puglia resta Emiliano. 

C’è poi da affrontare il tema del rilancio dell’Ente e cioè quale Provincia vuol essere quella di Foggia nello scenario politico attuale in cui si gioca il futuro di un territorio che denuncia ritardi e che si è allontanato anni luce dai suoi anni migliori. 

L’idea prevalente, a parte il declassamento operato da una legge assurda che ha trasformato la provincia in ente di secondo livello, è che l’azione del palazzo messa in opera in questi anni sia stata grigia e burocratica dando poco ascolto alle realtà di un pezzo d’Italia che meritava non solo diverse attenzioni ma probabilmente anche una guida più accorta, più inclusiva, più politica.

Ovvio che in un contesto di questa complessità, in cui la politica è chiamata ad infondere nell’ente nuovi impulsi per un più ampio respiro strategico, scegliere di non schierarsi subito ed apertamente come ha fatto Gatta può essere stata una mossa azzardata, sospinta da un eccesso di sicurezza che potrebbe rivelarsi fatale. 

Dunque, tre candidati per una poltrona, tutti diversi tra loro. 

Nicola Gatta, 48 anni, è da due mandati sindaco di Candela. Imprenditore agricolo, pratica di politica da molti anni, sempre con un passo felpato che ha impedito una sua collocazione ben chiara.

Primiano Dimauro di anni ne ha 54 e dal 2021 è sindaco di Lesina, la città dove esercita la libera professione di geometra. Chi lo conosce bene dice che è impegnato con convinzione nella Lega in questa sua promettente e fresca esperienza politica.

Il più giovane dei tre è Giuseppe Nobiletti. Avvocato civilista, è al secondo mandato nella guida del Comune di Vieste dove nelle elezioni del 2021 raccolse il 98,7% dei voti espressi per quella sua capacità innata di stare sui temi. Insomma, un campione di consensi !

Gli astri ci dicono che sarà una corsa astrale tra un Sagittario, notoriamente spinto a seguire la sua indole, un Gemelli, abile e pratico e la giusta dose di romanticismo di un Cancro ad alimentare le speranze di una vittoria. 

Ma sarà l’ascendente a determinare la partita. Quello politico. 

Intelligenti pauca !

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