Regionali Puglia, Laricchia nella morsa tra coerenza e ragion di Stato. “Emiliano sta facendo un gioco molto sporco”

by Andrea Tedeschi

Mai con Emiliano, almeno per adesso. Chi conosce Antonella Laricchia sa quanto, nel bene e nel male, abbia sempre tenuto la barra dritta sui suoi principi. Uno di questi è la contrapposizione netta e senza sconti all’attuale Presidente della Regione Puglia, fin dalla sua prima candidatura di cinque anni fa come alfiere del Movimento Cinque Stelle in Consiglio regionale pugliese. Allora il suo exploit, seconda alle spalle dell’ex sindaco di Bari anche per le divisioni nel centrodestra, la proiettò insieme a sette colleghi verso un quinquennio di opposizione talvolta discutibile, ma certamente dura nelle parole e nei fatti.

L’ipotesi che oggi, per cedere alla ragion di Stato, o meglio di Governo, cedendo le armi per far passare Emiliano sulla strada della riconferma appare per questo ai più molto improbabile. “Emiliano sta facendo un gioco molto sporco”, dice Laricchia. “Sta facendo credere ai pugliesi che non esista il Movimento Cinque Stelle. Vuole far passare il messaggio, falso, che votare lui equivalga a votare Movimento Cinque Stelle. E’ una strategia elettorale da vecchia politica, che lui rappresenta”. 

Poi arriva l’affondo. “La destra ha candidato Fitto, il passato remoto, e la sinistra ha candidato Emiliano, il passato. Siamo l’unica possibilità di cambiamento, l’unica vera novità di questa campagna elettorale e non permetto a nessuno di annacquare questa possibilità di cambiamento in una soluzione di vecchiume e che non permetterebbe, con la squadra di Michele Emiliano sotto l’attenzione della magistratura, di apportare quel cambiamento che è necessario per la Regione Puglia”.

Una posizione difficilmente equivocabile, che certo deve confrontarsi con un partito che a livello nazionale si divide tra la strategia “morbida” del leader politico Vito Crimi, favorevole alla convergenza in Liguria sul candidato del centrosinistra Ferruccio Sansa, e quella oltranzista del ministro degli Esteri ed ex capo Luigi Di Maio, a cui Laricchia resta vicina, ben più ostile ad accordi elettorali veri e propri.

Certo è che a Roma i colloqui tra Pd e Cinque Stelle continuano, e si vocifera di una missione pugliese di Crimi e del ministro Fraccaro con l’obiettivo di ammorbidire la posizione di Antonella Laricchia, nonostante lo stesso Crimi abbia smentito l’ipotesi su Facebook. D’altra parte, l’intransigenza della candidata pentastellata alla guida della Regione è stata supportata dalla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo pochi giorni fa, all’inaugurazione del suo comitato elettorale a Bari. 

Resta il fatto che qualcosa vorrà dire se lo stesso Michele Emiliano continua a tenere la porta aperta al Movimento nonostante gli insulti, ribadendo in più occasioni (l’ultima recentemente a San Giovanni Rotondo) che un accordo è possibile. Magari con l’intervento diretto di Giuseppe Conte, a cui una serie di vittorie nelle Regioni a settembre nel segno dell’alleanza giallorossa non potrebbe che far piacere. Per non dire che sarebbe puro ossigeno per un Governo che ogni giorno sembra sempre più boccheggiante, e non per l’afa estiva.

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