#disTURBtheCANCER, Elisa e i suoi turbanti per malate oncologiche. “La bellezza è il carisma naturale”

by Anna Maria Giannone

Prendersi cura di se stesse e della propria immagine per lavorare sulla propria forza interiore, acquisire consapevolezza del proprio valore e comunicare meglio con gli altri. Anche durante una malattia la cura del proprio aspetto può essere un importante, per una rinascita a partire dal corpo  trasformato dai segni della malattia.

Sono tanti in questi anni i progetti nati per permettere alle pazienti oncologiche di curare la propria bellezza nonostante la malattia. Percorsi estetici, trattamenti, linee di prodotti pensate per donne che, pur trovandosi in un periodo particolarmente sensibile, non vogliono trascurare la propria immagine. Tante sono anche le sperimentazioni che hanno trovato spazio negli stessi ospedali, perché ritenute necessarie a sostenere la qualità della vita e migliorare l’andamento della malattia.

Elisa Negro, consulente di immagine, da molti anni è impegnata in percorsi di accompagnamento alla scoperta della propria armonia estetica destinati a uomini e donne che vogliano sentirsi meglio attraverso un cambiamento della propria immagine.

Proprio dall’esperienza maturata in questo campo nasce l’idea di una linea di accessori dedicata alle pazienti oncologiche. #disTURBtheCANCER è il nome della start up che propone fasce e turbanti realizzati in modo da unire la bellezza estetica al rispetto della particolare sensibilità e delle necessità del corpo soggetto a cure mediche.

Come è iniziato il tuo percorso nella moda?

Ho iniziato da piccolissima. Mi piaceva disegnare donne in passerella, abiti, accessori…volevo diventare a tutti i costi una stilista. Poi, come spesso accade, ho riposto questo sogno in un cassetto per seguire un percorso più regolare. Dopo la laurea in lingue ho lavorato in un’azienda ma, dopo un po’ di anni, sentivo che stavo svilendo la mia reale attitudine. Sul web ho cercato “come superare brillantemente un colloquio di lavoro”, volevo un aiuto per riuscire a cambiare lavoro e avvicinarmi ai mei interessi. In questa ricerca, fra le proposte più svariate, mi sono imbattuta in un sito web che proponeva un corso in consulenza di immagine. Alla sesta lezione mi sono resa conto che dovevo abbandonare la ricerca del famigerato posto fisso e dovevo, non solo, diventare l’image coach di me stessa ma anche aiutare altre persone in questo meraviglioso percorso. Ormai sono trascorsi sette anni da questa scelta.

Cosa vuol dire essere un consulente di immagine?

Il consulente di immagine è un professionista che supporta uomini e donne in un percorso di crescita estetica personale. Le persone che si rivolgono a me desiderano valorizzare o perfezionare la propria immagine, perché magari la avvertono obsoleta. Sono persone che vogliono comunicare al mondo carisma e armonia attraverso l’immagine. In questo senso il consulente di immagine aiuta le persone in un percorso di maggiore autostima, aiutando a scoprire quali sono i punti di forza e a valorizzarli e camuffando le debolezze. Analisi del colore, analisi della figura, analisi dello stile, analisi del guardaroba sono gli strumenti che un consulente di immagine adotterà per un percorso in cui il cliente potrà scoprire  quali sono le fantasie, i colori, i tessuti, gli accessori e gli outfit da prediligere, perfezionando il proprio stile.

In questo percorso molto importante è il concetto di Armocromia. Ci spieghi meglio?

La parola lo dice: armonia e cromia. L’armocromia è il raggiungimento di un’armonia estetica attraverso l’uso corretto dei colori. Attraverso questa analisi, che si serve di strumenti ben definiti, si arriva alla scelta di una palette cromatica più congeniale a valorizzare pelle, occhi, capelli di una persona. I colori a noi meno adatti, infatti, formano delle ombre che mettono in evidenza difetti e imperfezioni, i colori amici invece valorizzano il sorriso, donano alla pelle un aspetto sano e danno luce a occhi e capelli.

Poi nel 2018 nasce il tuo progetto Nalis&Glam, una start up tutta dedicata a un accessorio speciale. Ci racconti?

Nel 2018 ho voluto affiancare alla consulenza di immagine una nuova avventura nel settore moda. Aprendo i guardaroba delle mie clienti mi sono resa conto che per quanto fossero eterogeni dal punto di vista dello stile, all’interno trovavo sempre elementi comuni, da fast fashion globalizzato. Con un po’ di presunzione ho voluto creare un accessorio che fosse molto caratteristico, difficile da scegliere, di nicchia ma capace realmente caratterizzare un look. Così è nata la Nalis &Glam, una start up tutta femminile che produce fasce per capelli e turbanti: rigorosamente made in Italy, cuciti a mano, utilizzando stoffe molto preziose e selezionate.

Come è nata l’idea del progetto #disTURBtheCANCER?

Mi sono resa conto che le persone che si rivolgevano a Nalis&Glam erano o appassionate dell’accessorio ma anche donne che ne avevano veramente bisogno, a causa di alopecia soprattutto di tipo chemioterapico. Abbiamo scelto quindi di creare un prodotto interamente dedicato a loro. I turbanti #disTURBtheCANCER sono quasi del tutto privi di cuciture e drappeggi, per rispettare una cute resa molto sensibile dai trattamenti chemioterapici e quindi molto soggetta a irritazioni. Abbiamo anche pensato di dare al turbante un leggero volume sulla testa per restituire l’idea dei capelli. Tutti i prodotti sono realizzati con tessuti fantasia e monocolore in modo che siano adattabili con tutti gli outfit presenti nel guardaroba di una donna. Tentiamo di creare un prodotto trasversale e adattabile a tutti i gusti. È un accessorio di bisogno, che speriamo le nostre clienti possano abbandonare il prima possibile, però è un elemento che non si indossa in maniera occasionale, spesso viene porato dalla mattina alla sera. Per questo cerchiamo di trovare un compromesso fra la sobrietà e la creatività.

La scelta della fibra di latte è la particolarità di questo progetto

Sono tanti i turbanti di tipo chemioterapico, quelli realizzati da #disTURBtheCANCER si distinguono per la scelta di un tessuto che ha una serie di caratteristiche benefiche difficili da trovare in altri tessuti. La fibra di latte è in grado di idratare, nutrire e ammorbidire la pelle riattivando il microcircolo e, cosa molto importante, è uno schermo contro i raggi UV. Queste caratteristiche si conservano anche dopo molti lavaggi. In particolare la fibra scelta da #disTURBtheCANCER, oltre a diciotto amminoacidi, contiene il 40% di proteine del latte. A rendere questo tessuto ancora più speciale è il suo essere amico dell’ambiente, vista la sua origine animale derivante dal riutilizzo di materiale completamente compostabile, per la cui produzione sono ridotte al minimo le emissioni di anidride carbonica  e l’utilizzo di acqua. Abbiamo calcolato che per realizzare un turbante in fibra di latte occorre meno di un litro di acqua, contro i 900 litri necessari a produrre un turbante in cotone organico.

Che feedback hai da chi sceglie i turbanti #disTURBtheCANCER?

Una mia cliente un giorno mi ha chiamata dicendomi che una sua amica, non affetta da nessuna patologia, voleva esattamente il suo stesso turbante. Questo mi dà un enorme soddisfazione perché  mi fa capire che il prodotto non ha una connotazione che riconduce alla malattia. È importante riuscire a creare un prodotto piacevole esteticamente. La leggerezza è un’altra qualità che le mie clienti riportano, di cui vado molto fiera: anche in senso metaforico il mio obiettivo è proprio quello di non appesantire, ingombrare, infastidire. Un turbante #disTURBtheCANCER può essere indossato anche dieci ore di fila.

Cos’è per te la bellezza?

Per me la bellezza si declina perfettamente con il concetto di armonia, non amo gli artifizi e l’ostentazione a tutti i costi. La bellezza è la valorizzazione dei punti di forza, il carisma naturale, l’accoglimento delle debolezze.

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