“Isolamento preventivo precauzionale in caso di contatti sospetti”. L’impatto del Covid sui sanitari: l’esperienza di Sara Pennelli, bed manager del Policlinico di Foggia

by Daniela Tonti

Nonostante la curva epidemiologica segni un lieve rallentamento i cui effetti in termini di afflusso sulle urgenze si vedranno nelle prossime settimane, oltre ai focolai nelle RSA e negli ambienti chiusi, a preoccupare nell’ultimo periodo è l’impatto dei contagi tra il personale sanitario, già fortemente sotto stress per la carenza di organico.

Chi ha visto da vicino l’evolversi della malattia non è immune e l’importanza dell’isolamento precauzionale in caso di contatto sospetto resta uno dei modi più efficaci per contenere il contagio.

Bonculture ha raggiunto telefonicamente la dottoressa Sara Pennelli, referente della Struttura di Epidemiologia degli Ospedali Riuniti, esperta in statistica e recentemente nominata bed manager per la gestione dei posti letto covid.

Dottoressa quando ha scoperto di essere positiva al covid?

Ho scoperto di essere positiva il 15 settembre. Ero in isolamento precauzionale da una settimana per contatto stretto con un positivo. Ho gestito la situazione tranquillamente a casa  isolandomi in una stanza ed utilizzando tutte le precauzioni che si adottano in questi casi.

L’isolamento precauzionale è stato provvidenziale nel suo caso.

Certo, con l’isolamento precauzionale ho evitato di contagiare la mia famiglia,  che è risultata negativa al tampone sia nell’immediato, e cioè quando ho scoperto di essere positiva, che dopo 15 giorni.

Che sintomi aveva?

Ho avuto per fortuna una sintomatologia  leggera,  emicrania e una leggera congestione nasale, inoltre non sentivo i sapori e gli odori.

Che ha provato quando le hanno comunicato l’esito del tampone?

E’ stata dura la notizia della mia positivà, il primo pensiero è andato alle bambine che si sarebbero spaventate ed alla mia famiglia che ha vissuto con me tutto il periodo della pandemia e del mio impegno in ospedale, quindi conosceva tutte le mie paure e preoccupazioni. Con il passare dei giorni ho iniziato a reagire valutando  il risvolto “positivo” del periodo che stavo vivendo: la possibilità di sviluppare una  risposta anticorpale e quindi avere una maggiore protezione. Anche se questa immunità, da evidenze scientifiche, risulta temporanea e comunque  non più di otto settimane.

Per quanto tempo ha perso il gusto e l’odorato?

In tutto una settimana, ho avuto sintomi molti lievi simili ad un raffreddore. Avevo solo molta  paura che la situazione potesse precipitare da un momento all’altro.

L’isolamento dalla famiglia come l’ha vissuto?

Bene, le bambine avevano compreso da subito la situazione, comunicavamo  con videochat costantemente. I bambini anche se piccoli capiscono tutto e sono spesso più forti degli adulti.

Che idea si è fatta di questa malattia la spaventa?

In questo momento i casi sono in aumento pertanto la preghiera che rivolgo a tutti è quella di attenersi scrupolosamente all’utilizzo dei dispositivi di prevenzione individuali evitando uscite ed assembramenti.

Lei è anche la bed manager della gestione dei posti letti in che consiste il suo lavoro?

Sono referente della Struttura di Epidemiologia degli Ospedali Riuniti e dal mese di marzo mi hanno nominato referente di tutti i flussi covid sia verso il Ministero della Sanità che verso la Regione. Sono stata nominata anche bed manager e mi occupo della gestione dei posti letto covid di concerto con i responsabili dei reparti COVID. Sono in contatto quotidiano con i bed manager della provincia (Casa sollievo, le Asl) per avere un quadro generale delle disponibilità e per effettuare i trasferimenti necessari.

In particolare di che si tratta?

Dietro ogni singolo ricovero di un paziente positivo c’è un flusso di dati finalizzato a comprendere l’andamento della malattia e  la gravità dei casi tanto al fine di permettere agli organismi preposti di adeguare l’offerta sanitaria ai bisogni di salute.

Lei è preoccupata?

Il problema è che i casi sono in continuo aumento. E’indispensabile pertanto rispettare le  misure precauzionali ed evitare situazioni a rischio, anche in ambito familiare, se non strettamente necessari.

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