La piazza grande della mobilità lenta: la nuova “percezione” della Cittadella della Salute del dg Vitangelo Dattoli

by Antonella Soccio

“A Bari, al Policlinico, ho trovato gente che faceva jogging, biciclette, amici, persone che si sedevano e passeggiavano: l’ambiente pedonalizzato è molto gradevole. A Foggia abbiamo una fortuna rispetto ai policlinici di Bari, Catania o Roma. Quelle sono strutture, dal periodo umbertino agli anni Trenta, a padiglione, qui abbiamo tre monoblocchi, che determineranno maggiore fluidità e fruibilità orizzontale e verticale per i pazienti, ma anche un maggiore spazio in comune che è la piazza. In altre città ci sono sub slarghi e sub piazze, qui avremo una grande piazza, che con l’abbattimento dei muri perimetrali di Via Pinto creerà una grande condivisione”.

Umanizzazione, urbanità e socialità.

È una rivoluzione urbana quella che il manager sanitario Vitangelo Dattoli sta portando agli Ospedali Riuniti di Foggia, dopo molti anni alla guida del Policlinico di Bari, dove ha pedonalizzato gli spazi, rendendoli aperti alla cittadinanza.

Stessa scommessa anche a Foggia, dove il direttore generale dell’Azienda Universitaria Ospedaliera Ospedali Riuniti, chiamato dal Governatore Michele Emiliano per modernizzare il secondo ospedale pubblico della Regione, sta sconvolgendo i ritmi e i tempi della tecnostruttura, con la chiusura di Via Pinto e una nuova viabilità interna ed esterna, per accedere ai reparti. In attesa degli ultimi collaudi del DEU, lo splendido edificio di vetro che ospiterà un piano interamente dedicato alle sale operatorie, si lavora a nuovi dettagli, come il parcheggio e l’elisuperficie, che modificheranno anche la fruizione generale dell’azienda.

“La Cittadella della Salute contribuisce a determinare un cambiamento di percezione della realtà dove si è- prosegue il dg Dattoli a Bonculture- Percepiranno diversamente gli studenti, i dottorandi, gli specializzandi, i dipendenti, i dirigenti, ma soprattutto i pazienti. Sarà un ambiente molto ordinato, con viabilità veicolare adiacente, ma esterna al cuore dell’Ospedale: Via Pinto sarà, come è stata definita dall’azienda, una strada piazza di cerniera. I vecchi poli chirurgici e il nuovo polo emergenziale d’urgenza e il primogenito polo d’area medica, avremo tre poli: chirurgico e materno infantile, emergenza urgenza e area medica.  Tutto è collegato, con qualche ritardo e qualche anticipazione nei lavori. Anzitutto c’è un decongestionamento dell’attività ambulatoriale verso il D’Avanzo che si sta per realizzare nel mese di settembre-ottobre. In particolare avremo il Centro Prelievo, che significa 300 persone al giorno, che faranno i prelievi al D’Avanzo. Stiamo per avere 24 milioni di euro per la riqualificazione del D’Avanzo che diventa il grande ambulatorio dei Riuniti, ma anche dell’azienda sanitaria, dove ci saranno delle attività specifiche come il più grande polo di fisiatria dell’Italia centromeridionale e altre attività come Medicina Igiene, Sanità pubblica, il centro trasfusionale, il centro antiveleni e in futuro la centrale operativa del 118”.

Avete notate delle resistenze al cambiamento con la novità della pedonalizzazione di Via Pinto?

“Al contrario, c’è stata molta condivisione entusiastica, qualche resistenza c’è stata per l’aspetto operativo: gli abitanti di Via Perosi lamentano la difficoltà a trovare parcheggio che prima trovavano con facilità, ma abbiamo risolto il problema: il Comune dispone l’inibizione al parcheggio su un lato della strada e la riserva dei parcheggi sul lato adiacente. Sono problemi di adattamento, una realtà non è peggiore o migliore di un’altra, è diversa”.

Per il manager Foggia non è peggiore di Bari, anche se la prima non ha la stessa sensibilità e la stessa educazione all’uso del mezzo pubblico. A tal proposito Dattoli ha avuto un incontro con i vertici dell’azienda di trasporto pubblico locale, l’Ataf, per intessere un dialogo sui contributi per il finanziamento del bike sharing, a pedalata assistita. Il tutto per incoraggiare la viabilità e la vivibilità dell’azienda.

La mobilità cittadina a Foggia cambierà anche grazie alla nuova Orbitale e ai due permessi a costruire già concessi per due strade di penetrazione, una delle quali relativa alla lottizzazione Tonti alle spalle del Polo Biomedico.

“Questa strada insieme all’altra penetrazione rappresenta l’asse trasversale parallelo a Via Martiri di Via Fani e si collegherà con l’asse di penetrazione dell’Orbitale, che arriva di fronte e si ferma a 100 metri di Via Pinto- continua il direttore- Tutto il reticolo di strade si decongestiona dall’interno, perché collegare Via Lucera e Via Ascoli con l’Orbitale e con gli assi di penetrazione renderà non solo accessibili i parcheggi del Pronto Soccorso e dei dipendenti, ma contribuirà a far arrivare entro gli 8 minuti canonici i codici rossi delle ambulanze”.

C’è un modello a cui l’area tecnica si è ispirata? Padova?

“Tutte le aziende ospedaliere universitarie e i Policlinici italiani, anche Bari, dove sono stato direttore, ha avuto la stessa visione. La mobilità per quanto riguarda l’azienda, con i due parcheggi e con gli assi, migliora complessivamente. Noi contribuiremo con iniziative aziendali, ma è la città che deve fare le sue scelte sulle piste ciclabili e sulla mobilità lenta, sulle zone pedonali. E con l’aumento di chilometri sono concessioni in più per l’Ataf. Ci incontreremo per individuare un flusso pedonale e veicolare che va ad intercettato per evitare che si utilizzi la macchina. Soprattutto dalla stazione, ma non solo dalla stazione. Ci sono due o tre punti strategici che potrebbero essere i capolinea intermodali che ridurrebbero il flusso di cittadini con l’auto privata”.

Tre i tipi di lavoro attualmente in corso: il parcheggio Nord, l’elisuperficie e Via Perosi, che con le ultime accettazioni bonarie consentono all’azienda di guardare con ottimismo alla chiusura e alla consegna del DEU entro l’anno.

Il parcheggio infatti è stato già aggiudicato, i lavori inizieranno dopo Ferragosto. Per Via Pinto invece si andrà in gara entro l’estate. La gara esecutiva sarà approvata in agosto. Ultimata la fogna, col cantiere dell’Aqp, si comincerà a lavorare sulla piazza pedonale. E tutta la città non sarà più la stessa.

Il nuovo ospedale deve diventare luogo a misura d’uomo, centrato sulla persona e sulle sue esigenze (specie se malata e quindi debole): luogo della speranza, della guarigione, della cura, dell’accoglienza e della serenità dell’affidarsi.

Renzo Piano e Umberto Veronesi

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