‘Mascherine FFP3’ è in cima alle ricerche Google in Italia

by Maria Teresa Valente

‘Mascherine FFP3’ scalza il campionato di calcio e Barbara D’Urso, e sale in cima alla top ten delle ricerche su Google delle ultime ore. E seppure siamo in pieno carnevale, le mascherine più cliccate del web nulla hanno a che fare con la goliardia, ma sono quelle consigliate dall’Organizzazione mondiale della sanità per difenderci dal Coronavirus. Se c’è, infatti, una cosa che si diffonde più in fretta di una contagiosissima epidemia è la paura stessa dell’epidemia.

Le epidemie fanno parte della storia del genere umano sin dalla sua origine e sin dall’origine del genere umano la paura delle epidemie ha creato più danni delle stesse epidemie. È interessante leggere un passaggio del libro ‘Diario dell’anno della peste’ del Settecento dello scrittore Daniel Defoe, noto soprattutto per essere l’autore del romanzo Robinson Crusoe, che evidenzia come più temibile della stessa peste erano i giornali che ne diffondevano la notizia facendo leva nella paura degli uomini ed ingigantendola.

Qual è la distinzione fra malattia infettiva, epidemia, endemia e pandemia? La malattia infettiva è una malattia che nasce da un contagio con un microorganismo, e che può essere trasmessa ad altri. Ma se questa malattia infettiva colpisce tanti individui nello stesso momento, ecco che si parla di epidemia. Se questa epidemia resta confinata in un territorio, diventando caratteristica di quella zona, parliamo di endemia. Se invece si diffonde a macchia di leopardo raggiungendo tante zone anche molto distanti fra loro, si parla di pandemia. (Fonte: Studenti.it).

La pandemia più ‘feroce’ degli ultimi 100 anni è stata la spagnola, chiamata così perché a darne notizia per primi furono i giornali spagnoli. La spagnola era una ‘normale’ influenza, eppure ha provocato ben 100milioni di morti nel mondo al termine della prima guerra mondiale probabilmente, suppongono gli studiosi, per le pessime condizioni sanitarie, la malnutrizione e soprattutto lo stress dei combattimenti. Per dare un’idea in numeri della portata di questa pandemia (a prima con il virus dell’influenza H1N1), basti pensare che ha ucciso più della peste nera ed in sole 24 settimane ha mietuto più vittime dell’AIDS in 24 anni (Fonte: YesLife).

L’influenza H1N1 è tornata ad affacciarsi nel 2009, quando divenne famosa come ‘febbre suina’. Si manifestava come un’infezione virale acuta delle vie respiratorie e ha causato centinaia di morti e decine di migliaia di contagi nel mondo. Tuttavia la popolazione era in un certo qual modo preparata, poiché il ceppo non era nuovo. Il Coronavirus è invece più contagioso in quanto il virus ha appena fatto il salto da animale a uomo.

E se c’è voluto un mese per accertare il primo caso di contagio in Italia, sono purtroppo bastate poche ore per vedere moltiplicate le persone infettate e le regioni interessate nella nostra penisola. Il Coronavirus sembra un vento mefitico che spira in maniera velocissima da nord a sud, e dai tg s’infiltra paurosamente nelle nostre case seminando panico.

“Gli allarmismi e le precauzioni finora prese non sono esagerate – spiega il medico Gaetano Ferrara – Il Covid-19 non è paragonabile, come da molti sostenuto, alla semplice influenza stagionale e i numeri parlano chiaro: sui 150 nuovi casi riscontrati circa il 20% si trova in rianimazione. I casi gravi di influenza risultano solo dello 0,003%”. Particolarità del Coronavirus è che “sopravvive fuori dall’organismo e sulle superfici circa nove giorni”. D’altronde, sottolinea il dottor Ferrara: “la psicosi non va mai bene, ma i numeri spingono alla massima attenzione. Dobbiamo diffondere alla popolazione le misure di prevenzione per cercare di evitare ulteriori contagi: lavarsi spesso le mani, evitare luoghi affollati e, in caso di comparsa di febbre, tosse e catarro, rimanere a casa. Allertare il 112, il 118 o i medici di base. Non recarsi in ambulatorio o in ospedale”.

E se è vero che le epidemie colpiscono il globo periodicamente seminando vittime e terrore, è anche vero che l’uomo non è mai psicologicamente pronto ad affrontarle e reagisce mettendo a nudo tutte le proprie fragilità, ad esempio arrivando a pagare anche centinaia di euro una mascherina che solo qualche giorno fa costava pochi euro.

“Se avessi avuto a disposizione mascherine e gel disinfettante sarei diventato miliardario”, ironizza il farmacista Giovanni Labellarte, evidenziando che le mascherine sono terminate da tempo e l’amuchina la settimana scorsa.

Intanto, le ‘solite’ rassicurazioni dei vari premier e ministri, a differenza di altre ondate influenzali, stavolta stentano a far presa nella popolazione, poiché scavalcate da notizie di nuovi contagi, paesi in quarantena, scuole chiuse e supermercati presi d’assalto. E mentre timidamente dal salotto buono della RAI ci prova anche Fabio Fazio a Che tempo che fa a dare informazioni più dettagliate sul Coronavirus per riportare un po’ di calma, è sconfortante il siparietto con il sindaco di Bertonico, comune lombardo in isolamento, che confessa di avere sintomi da raffreddamento, ma che non ha potuto fare il tampone poiché terminati. La sintesi perfetta di come l’Italia si appresta a vivere un’emergenza che, nonostante quanto detto nelle scorse settimane, è evidente non fosse pronta ad affrontare.

E a noi non resta che incrociare le dita e, se è vero che non tutti i mali vengono per nuocere, possiamo cogliere l’occasione della paura per influenza, influenzati e derivati vari, tenendo alla larga anche gli ‘influencers’, che impazzano sui social ed ammaliano i giovanissimi con le loro mode fugaci ed i consigli effimeri. Chissà, magari il mondo potrebbe salvarsi da un’altra grande pandemia: la banalità.

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