“Meglio non allarmare gli anziani”. Tutte le misure preventive contro il Covid-19

by Antonella Soccio

Tutti desiderano raggiungerla, poi la biasimano quando l’hanno raggiunta: tanta è l’incoerenza e la bizzarria della stoltezza! Dicono che essa coglie all’improvviso più presto di quanto avessero creduto. Prima di tutto, chi li ha indotti a pensare il falso? Forse che la vecchiaia subentra alla giovinezza più rapidamente di quanto la giovinezza (subentra) all’infanzia?

Cato Maior de senectute– Cicerone

Chi ha genitori e parenti anziani a cui è profondamente legato in questi giorni di Coronavirus si è sentito quasi violentato dalla consueta frase “Tutte le vittime accertate sono anziani affetti da diverse patologie”. Come se essere anziani, in una nazione gerontocratica a tutti livelli, sia una doppia colpa.

Ad essere vittime di tale terrorismo sono anche alcune aree del Sud, che negli ultimi anni hanno puntato tutto sulle rssa e sul benessere della terza età in piccoli Comuni, che senza la presenza anziana sarebbero già quasi spariti dall’anagrafe.

Sono particolari le misure previste in alcune case di riposo e di lungodegenza. Un esempio arriva dalle strutture del Don Uva di Universo Salute sia in Puglia sia in Basilicata.

“La situazione parrebbe tranquilla nelle nostre strutture e nelle città in cui operiamo, ingenerare panico negli anziani non fa loro bene quindi fino a che non vi sarà il minimo pericolo preferiamo non allarmarli”, ha commentato a bonculture Gioacchino Rosa Rosa creativo e manager del Gruppo Telesforo.

Le Case di Cura Riunite Villa Serena e Nuova San Francesco di Foggia hanno diramato per il tramite del loro direttore sanitario una direttiva ben precisa. “La presenza di amici e parenti è senz’altro di grande importanza per chi è ricoverato in ospedale- si legge- Tuttavia è necessario che i visitatori rispettino orari e norme di comportamento per non disturbare altri pazienti ricoverati e non ostacolare il lavoro degli operatori sanitari. Per tutelare la salute dei degenti e dei visitatori l’ambiente ospedaliero richiede il rispetto di alcune semplici regole: sono sconsigliate le visite di bambini minori di 12 anni, sono sconsigliate le visite di coloro che presentano segni e sintomi anche leggeri di una malattia contagiosa (ad esempio tosse, raffreddore, mal di gola, febbre); si raccomanda di limitare le visite a non più di 2 persone contemporaneamente che non disturbino gli altri ospiti e rispettino la privacy. I visitatori devono evitare di sedersi sui letti (siano essi liberi o occupati) né appoggiarci borse o indumenti. I visitatori non possono utilizzare i servizi igienici delle camere di degenza, ma quelli riservati al pubblico. I medici e gli infermieri sono autorizzati a chiedere che i visitatori lascino il reparto al termine dell’orario di visita o che escano momentaneamente dalle camere per consentire di praticare cure o atti assistenziali ai degenti  Alcune malattie richiedono che i visitatori durante la visita usino delle precauzioni come indossare mascherine o camici o altro ancora per tutelare la propria salute e quella dei pazienti. Questa necessità viene segnalata con apposito avviso, visibile prima di entrare nella stanza di degenza”.

A Bisceglie Universo Salute ha diffuso le raccomandazioni dell’AIOP che riassumono le circolari ministeriali. “Siamo ancora in zone escluse da una vera emergenza. Quindi le autorità sanitarie locali non hanno previsto prescrizioni di sorta se non consigli su igiene. Per i nostri ospedali si è cercato di invitare i parenti a visitare i congiunti ricoverati limitando ad una presenza per malato. Poi si è invitato il personale a pratiche igieniche più stringenti ed all’uso di mascherine nel sospetto di contagio per la presenza dei sintomi. A Foggia stiamo adottando i protocolli ministeriali ad oggi e quotidianamente emessi dal Ministero per quanto ci riguarda come regione. Dalla Asl locale non abbiamo ricevuto disposizioni particolari, ma siamo in contatto con il Centro Igiene per eventuali necessità. Di nostro abbiamo deciso di limitare ad un visitatore per volta l’accesso alla struttura, una misura di assai difficile applicazione”, comunicano dal gruppo.

Nelle strutture si è deciso di incrementare i dispenser di sapone igienizzante in tutto l’ospedale e proprio oggi c’è stato un incontro della direzione sanitaria con l’Ufficio prevenzione, farmacia, magazzino e ufficio medico competente per fare il punto.

Tutte le aziende private e le cliniche hanno ricevuto una consulenza legale dagli avvocati Aiop. Per quanto concerne eventuali assenze dei lavoratori o sospensioni dell’attività legate alla diffusione del virus è stato necessario operare una distinzione tra le varie casistiche

Per i dipendenti che hanno contratto il virus il datore di lavoro non sarà tenuto ad adottare particolari provvedimenti di carattere burocratico e la malattia sarà considerata come tale. Resta fermo che si renderà ncessario all’interno della Struttura approntare le più opportune soluzione di contenimento dei rischi ai.

Quando invece il lavoratore che si presume non malato sia sottoposto a quarantena obbligatoria che ne limita la circolazione nonostante l’azienda per cui lavora sia in attività perché ubicata in altra zona l’assenza sarà da considerare certamente giustificata

Sul lavoratore incombe dunque l’obbligo di comunicare il contatto con malati accertati o presunti al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio, la quale a sua volta provvederà a comunicarlo all’autorità sanitaria competente per l’adozione della misura di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva.

Dalla Basilicata il dirigente del servizio sanità Luigi D’Angola ha diramato la sua circolare. Come si legge è  raccomandabile che all’ingresso della struttura e delle aree di degenza si predisponga l’allocazione di dispensatori di disinfettanti o antisettici per l’igienizzazione delle mani e di mascherine chirurgiche.

Va limitato anche l’accesso per i componenti di associazioni di volontariato che di norma, frequentano gli ambienti della struttura sanitaria.

Un adeguato distanziamento secondo le indicazioni fornite dall’ISS, perseguibile anche attraverso apposite misure di turnazione, costituisce dovuta misura precauzionale anche nell’utilizzo di spazi comuni o in relazione ad iniziative e ad eventi aggregativi di qualsiasi tipo che prevedano accessi dall’esterno. Le norme precauzionali suddette devono essere osservate anche dal personale delle ditte aggiudicatarie di servizi esternalizzati (pulizie, ristorazione, lavanolo ecc). Il personale sanitario e soprattutto, il personale OSS dedicato all’Unità Paziente deve osservare scrupolosamente le misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per via respiratoria, la rigorosa applicazione delle indicazioni per la sanificazione e disinfestazione degli ambienti. Il personale dipendente dovrà evitare di recarsi al lavoro in presenza di sintomi respiratori.

You may also like

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.