Sporting Club Siponto, una lunga storia di generazioni che rischia di arrestarsi

by redazione

Una atmosfera piacevole e rilassata, l’attenzione dei dettagli, un gusto un po’ retrò che sa di famiglia e di aneddoti e gesta da raccontare in riva al mare o al fresco, dopo un cineforum estivo, al suono dei grilli sugli eucalipto.

Ogni luogo di villeggiatura ha il suo club, il suo lido esclusivo, il suo posto identitario.

Una storia lunga 70 anni, compiuti e celebrati nell’estate del 2018, rischia di essere dissipata dall’incertezza timorosa e da piccoli rancorosi litigi inspiegabili.  

L’anima e il cuore pulsante di Siponto a Manfredonia, lo Sporting Club, sta per vivere una profonda trasformazione. La vita sipontina dei villeggianti speciali che tramandano le loro abitudini dai tempi dei primi pionieri che bonificarono il sito, i vari Chieffo, De Miro, Cicolella, Ruggiero, Sarcinelli, Valleri, Maurea, Veccia, Fasano, Rolfi e subito dopo Casamassima, Dellisanti, Taronna, Pontone, Lecce, D’Autilio, potrebbe subire un cambiamento importante, burrascoso.  

“Un gruppo di persone ricordate oggi come i “pionieri” di Siponto dell’immediato dopoguerra decise di costituire un’associazione chiamata “Pro-Siponto” cercando poi un luogo dove potersi incontrare per trascorrere piacevoli momenti insieme, dopo aver affrontato il “sol leone” delle giornate estive, sulle locali spiagge all’epoca quasi deserte. Furono loro a dare inizio alla creazione di un villaggio che fu trasformato da quasi “palude” (poi bonificato) in un vero centro balneare, in particolare per i residenti della vicinissima Foggia”.

Il patrimonio immobiliare della piccola borgata e sede dello Sporting Club, che include un compendio ad uso teatro, cinematografo, con sala per concerti, e spettacoli, costituito da un fabbricato in muratura adibito a sala di intrattenimento, con annessi servizi, bar, guardiania e locali deposito, campo da tennis e spazio adibito a palcoscenico, con antistante platea pavimentata e annessi vani tecnici, è andato all’asta. La Regione Puglia titolare col servizio Demanio dell’immobile lo ha messo in vendita da qualche tempo al prezzo di 350mila euro.

L’immobile verte in condizioni di manutenzione e conservazione discrete, secondo gli uffici regionali. E ai sensi della Legge 392/1978 sul compendio immobiliare l’attuale conduttore, ossia lo stesso Sporting Club Siponto, può esercitare il diritto di prelazione.

“La sede sociale è la casa dove tutti possono ritrovarsi. Forse complice uno stato d’animo estivo più rilassato, si coglie dappertutto la presenza di una ricca umanità”, si legge nel sito ufficiale dello Sporting.

Peccato però che i soci sembrino orientati a non esercitare il loro diritto e a far acquistare la sede delle vacanze di una vita ad altri acquirenti interessati a sviluppare un importante business turistico. Non sono mancate le obiezioni e le critiche piene di dolore di chi come Lino Campagna ha reso importante negli anni lo Sporting Club, col suo Premio Argos Hippium, poi traslato all’intera comunità del Golfo.

Una prima acquirente si è già palesata con la Regione Puglia e trattasi della ex presidente dello stesso Sporting, la creativa ed operatrice culturale Dominique Delli Santi, che ha messo sul piatto la somma indicata. La sua società è risultata vincitrice dell’avviso pubblico di alienazione. Ma manca ancora la decisione dei soci dello Sporting, solo se non interessati con una dichiarazione formale, Delli Santi potrà procedere all’acquisto.

In una prima riunione domenicale dei soci, svoltasi lo scorso 13 ottobre, sono emerse le indecisioni, le insicurezze di chi non è convinto di comprare la sede. Il timore, per molti, è che ci sia una fuga di soci e che poi a pagare restino poche famiglie foggiane. I soci, circa 180 nuclei familiari di professionisti e imprenditori ben noti nella città di Foggia, dovrebbero anzitutto dare una somma (irrisoria) a fondo perduto, circa 1300 euro, e poi accendere un mutuo, la cui rata sarebbe di poco superiore al fitto che oggi lo Sporting paga alla Regione Puglia.

Che fare dunque? I soci si riuniranno di nuovo il prossimo primo dicembre. C’è chi sollecita la necessità di una votazione a maggioranza qualificata. Almeno i 3/4, in un senso o nell’altro. Sia nella bocciatura sia nell’approvazione dell’acquisto.

Il gruppo di soci sipontini, appartenenti tutti alla alta borghesia della Capitanata, appare assai diviso. Da un lato l’attuale presidente con la nume tutelare della storia dello Sporting, Antonella Quarato, e dall’altro gli amici che avrebbero voluto cambiare corso al Club, con in testa il commercialista Luigi Maida. Al collegio dei probiviri intanto sono arrivate decine di ricorsi e questioni che mostrano, secondo alcuni, “la piccolezza umana”.

Può una storia tanto gloriosa finire per pavidità?

You may also like

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.