Il Comune di Foggia e l’arte dell’impensabile

by Enrico Ciccarelli

Non ho fretta di condannare o assolvere il consigliere comunale Bruno Longo e le altre persone che al momento risultano coinvolte nell’inchiesta Nuvola d’Oro, a proposito di una presunta tangente di 35mila euro pagata per un appalto di servizi informatici al Comune di Foggia.

L’inchiesta –per quel che se ne sa- ha un’immagine solida, inquadra un caso di corruzione classica, senza fantasiosi teoremi, e individua con molta precisione la somma oggetto di dazione. Ma non posso non ricordare che lo stesso Bruno Longo venne attinto, diciassette anni fa, da un’altra clamorosa inchiesta, quella denominata “mafia e appalti”, che portò in carcere o ai domiciliari alcuni noti imprenditori.

Un’inchiesta che venne presentata come il colpo di maglio dato alla cupola affaristico-mafiosa della città, ma che si sciolse come neve al sole sotto la lente del Riesame e della Cassazione, con dodici diversi giudici che la demolirono dalle fondamenta, al punto che questa vicenda penso abbia contribuito non poco alla scelta del titolare di quell’inchiesta, il magistrato Gianrico Carofiglio, di abbracciare definitivamente la carriera di scrittore, nella quale, visto il successo, mi sembra sia più versato.

Per fortuna, comunque, non sono io a dovermi pronunciare su questi aspetti; mi basta la Costituzione e la sua presunzione di non colpevolezza fino a sentenza passata in giudicato.

Tutt’altra questione è valutare le conseguenze politiche della vicenda, che a mio parere è destinata a pesare in modo rilevante sul futuro dell’Amministrazione Landella. L’impressione è che tecnostruttura e governo politico del Comune condividano una condizione marasmatica, con la presenza di sciatterie e di opacità di ogni genere. La forzata estromissione di Longo toglie al centrodestra, già scosso dal travaglio della sfiducia a Iaccarino, l’uomo di maggiore esperienza e di maggiore abilità politica. Considerando che la coalizione è già stata terremotata dall’improvvido passaggio alla Lega del sindaco, il possibile scioglimento non è più soltanto un’ipotesi di scuola.

Certo, Franco Landella non è uno sprovveduto, e ha mostrato in molte occasioni di avere sette vite; ma l’impressione è che nel perimetro dell’alleanza Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Udc lo spazio per lui si sia ridotto ai minimi termini. Lo cercherà altrove, come dicono alcuni rumors? E in questo caso troverà sponde? Lo scopriremo solo vivendo, come direbbero Battisti e Mogol. Ma la politica, di questi tempi, si trasforma sempre più spesso da arte del possibile ad arte dell’impensabile. Alla prossima.

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