Un museo bello, flessibile e attrattivo. L’Accademia Carrara di Bergamo rinasce dopo la tragedia della pandemia

by Michela Conoscitore

Le rinascite sono tutte belle. Eppure, quella che riguarda la città di Bergamo lo è un po’ di più.

La città martire della pandemia di Covid, che ha colpito ferocemente questa parte di Lombardia, pensa al proprio futuro per ricominciare, senza dimenticare il recente passato che ha fornito la spinta propositiva alla città per reinventarsi e prepararsi al significativo appuntamento col 2023 quando, insieme a Brescia, sarà Capitale della Cultura.

A breve una delle istituzioni culturali più celebri della città affronterà un processo di restyling, strutturale e di riorganizzazione museale, in vista proprio dell’importante anno che richiamerà a Bergamo un maggiore afflusso turistico: l’Accademia Carrara, fondata nel 1796 dal conte Giacomo Carrara, è ritenuta la ‘Casa del Collezionismo’ poiché, dalla sua fondazione, la collezione permanente nei secoli è stata arricchita da ben 260 donatori. Botticelli, Mantegna, Canaletto, Raffaello, Hayez sono solo alcuni degli artisti che animano le sale del museo orobico, e impreziosiscono culturalmente la città.

La presentazione del progetto di riorganizzazione e ammodernamento degli spazi museali è stata illustrata ai giornalisti, nel corso di una conferenza stampa, a cui hanno partecipato il sindaco e presidente della Fondazione Carrara, Giorgio Gori, la direttrice del museo, Cristina Rodeschini e Antonio Ravalli, l’architetto che ha ripensato la Carrara nella sua nuova veste.

La direttrice

Il via ai lavori è previsto per il prossimo 29 agosto, e la chiusura del museo durerà fino a gennaio 2023 al fine di permettere il rinnovo. “Ciò che la Carrara affronterà sarà una rivisitazione hardware e software” ha affermato il sindaco Gori, “non solo cambiamenti strutturali ma abbiamo scelto anche un rinnovo dei contenuti. Con la commissione scientifica, io e la direttrice Rodeschini abbiamo immaginato un museo bello, flessibile e attrattivo. In vista di Bergamo, con Brescia, Capitale della Cultura 2023 il museo ha previsto un’offerta scintillante di mostre temporanee che, il prossimo anno, si accosteranno alla collezione permanente. Poiché il museo attuale conta su due sedi, dovevamo evitare che una sede svuotasse l’altra. Da qui il ripensare agli spazi museali e alla loro riorganizzazione. Il lavoro scientifico che è all’origine della futura Accademia Carrara permetterà di innescare più occasioni di visita, perché la Carrara cambia e offre al visitatore sempre qualcosa di diverso”. Gori ci ha tenuto a sottolineare che il progetto di valorizzazione dell’Accademia Carrara è nato da uno sforzo comune, che ha visto coinvolte tutte le forze vitali della città di Bergamo. Inoltre, un contributo straordinario che ammonta a 3 milioni e 230 mila euro sarà erogato dalla Regione Lombardia.

Giorgio Gori

Il sindaco Gori ha, poi, lasciato la parola all’assessora alla Cultura del Comune di Bergamo, Nadia Ghisalberti che, nel suo intervento, ha parlato del ruolo che la cultura e i musei ricoprono in una comunità: “Consideriamo la cultura come uno strumento di sviluppo sociale, e insieme alle nostre istituzioni culturali abbiamo pensato ad essa come un’opportunità di rigenerazione urbana e valorizzazione del patrimonio. La parola d’ordine è rinascita che, associata ad un continuo sviluppo, permetterà non soltanto di gestire il nostro patrimonio, ma anche di viverlo in relazione alla città.

Il fulcro del progetto del prossimo ammodernamento della Carrara, a sette anni dalla sua più recente riapertura, è un’area verde di tremila metri quadrati, sotto i bastioni di Porta Sant’Agostino, che costeggia il museo e permetterà ai visitatori di seguire un percorso lineare durante la visita, e perché no, anche una sosta presso la futura caffetteria. L’area verde, così come anche la caffetteria, saranno aperte anche al pubblico non pagante. “Un mix di antico e contemporaneo”, ha concluso l’assessora Ghisalberti, descrivendo l’intervento che consegnerà alla città il nuovo spazio ricreativo dell’Accademia Carrara.

Un museo per essere nel suo tempo e resistervi, deve continuamente riflettere su sé stesso” ha esordito la direttrice Rodeschini in conferenza stampa. “Una riflessione che dal 2019, includendo la tragedia che ha investito Bergamo con la pandemia, ci ha portati a questo cambiamento. Nel 2020, grazie anche alla grandissima solidarietà arrivata da ogni parte nella nostra città, è cominciato questo scambio proficuo, intenso e concreto sul rinnovamento della Carrara, partendo proprio dagli spazi del museo. La commissione scientifica, tra i quali Keith Christiansen curatore emerito del MET di New York, ha pensato di ricollocare la collezione permanente al secondo piano e donare ‘flessibilità’ al primo piano che liberato dalla collezione permanente, ospiterà alternativamente le mostre temporanee e la ricchezza delle opere conservate nei nostri depositi. Tale sistemazione spingerà i visitatori a tornare alla Carrara.

In ultimo, l’architetto Ravalli ha affermato che il requisito fondamentale dei musei contemporanei è l’accessibilità, quello a cui l’Accademia Carrara sta puntando con la propria riorganizzazione. Per scoprire la nuova Accademia sono due le date da ricordare: 26 gennaio 2023, con la riapertura al pubblico degli spazi interni; invece, il 23 giugno 2023 ci sarà l’inaugurazione dei giardini e del coffee bistrot. Inoltre, sono tre le grandi mostre in programma che marcheranno il ritorno rinnovato dell’Accademia Carrara: la prima dedicata a Cecco del Caravaggio, allievo tra i più capaci del Merisi, la seconda dedicata alle montagne che circondano Bergamo tra arte e fotografia, e per concludere Pittura e Melodramma, le opere di Hayez dialogheranno con le creazioni musicali del compositore bergamasco Gaetano Donizetti e di Giuseppe Verdi.

Appuntamento a Bergamo per il 2023.

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