Una poetica degli spazi per Biblioteche e Musei. La Regione Puglia presenta i nuovi patti di collaborazione

by Antonella Soccio

Comincia da Foggia per poi proseguire a Lecce la presentazione del nuovo Patto di collaborazione tra i Poli Biblio-Museali e i soggetti privati che operano in ambito culturale e sociale.
Aperto al pubblico e alle associazioni che già hanno siglato un patto di collaborazione con il polo della Biblioteca Magna Capitana l’incontro dal titolo evocativo “Patti di collaborazione: per una poetica degli spazi” è servito ad illustrare i risultati sinora raggiunti e le nuove regole della sottoscrizione.

Associazioni, imprese culturali, cooperative, organizzazioni non governative, aggregazioni di cittadini portatori di interessi collettivi espressione dell’associazionismo culturale e sociale che operano sul territorio potranno usufruire degli spazi e dei servizi gestiti dai Poli. Con l’obiettivo di promuovere e valorizzare il patrimonio, gli spazi e i servizi di biblioteche e musei regionali, in un’ottica sempre più inclusiva, imparziale e democratica, capace di colmare il divario territoriale, digitale, culturale, sociale ed economico, questa sinergia pubblico-privato si propone di valorizzare le attività laboratoriali, espositive, di ricerca e di studio, i lavori di gruppo, la formazione in presenza e on-line, la progettazione.

A Foggia hanno illustrato le novità la direttrice della Biblioteca Gabriella Berardi e Luigi De Luca, direttore del Museo “Castromediano” di Lecce e Coordinatore dei Poli Biblio-Museali: “Ad ispirare questa linea strategica della Regione Puglia sono i principi della buona amministrazione, informati all’economicità, all’efficacia, all’imparzialità, alla pubblicità e alla trasparenza, anche e soprattutto per promuovere le pari opportunità di genere, origine, età, cittadinanza, condizione sociale, credo religioso, orientamento sessuale e disabilità e contrastare così ogni forma di discriminazione”, ha rimarcato De Luca. Lavorare sull’inatteso è stato il suo slogan per Magna Capitana caratterizzata da una fase di biblioteconomia sociale e di welfare culturale.

Apertura e inclusivita’ sono gli obiettivi del nuovo patto di collaborazione.

«Siamo convinti che ancora di più si possa fare anche a Foggia nella gestione degli spazi e nella loro disponibilità. Corriamo sempre il rischio di passare per fessi, è facile essere valutati come degli affitta camere e non come responsabili di politiche culturali. Quello che fa la differenza è la gratuità su cui si costruisce tutto il resto. Vogliamo essere considerati dei partner di progettazione sociale. Abbiamo previsto che insieme agli spazi su progetti importanti possa esserci un supporto dai poli bibliomuseali. Il nostro sogno è progettare spazi a burocrazia zero, per arrivare da una politica degli spazi ad una poetica degli spazi. Gli spazi che noi abitiamo diventano quello che vogliono non quello che vorremmo che fossero», ha osservato il dirigente regionale.

Ebbene, nella nuova versione il patto viene aperto anche ai privati, alle ong e alle aggregazioni di cittadini portatori di interessi collettivi che abbiano un impatto sulla comunità locale.
«Dobbiamo fornire servizi innovativi con un occhio al welfare culturale. Noi dobbiamo lavorare sull’inatteso», ha concluso De Luca.

Nel nuovo patto vi sono parrocchie novità. Anzitutto dal punto di vista economico.
«Non abbiamo potuto ospitare spettacoli perché il patto ci imponeva di non coprire spese, oggi invece possiamo andare un po’ oltre – ha spiegato Berardi -. Se la proposta è ritenuta di particolare interesse pubblico e le risorse non sono sufficienti il polo può prevedere un contributo minimo, o un contributo economico da parte dei fruitori finali o è possibile un contributo economico regionale».

Tanti gli interventi dagli operatori e operatrici culturali. Antonietta Lelario de La Merlettaia ha chiesto più attenzione sulle parole. «Noi lavoriamo per ampliare lo spazio pubblico, nella relazionalità e non nell’assorbimento. Inclusione non ci piace. Nel linguaggio burocratico va molto il termine di inclusione. L’altra parola è pari opportunità, chiediamo invece la liberazione delle differenze”.
Carmine de Leo degli Amici del Museo ha elogiato il corso della biblioteca che ha porte aperte. “La biblioteca ha avuto un salto di qualità nell’aprirsi all’esterno. Foggia sarà ultima in altri settori ma non nella cultura e nell’associazionismo».

Tra le tante aperture la Magna Capitana ha deciso di ospitare gli scacchisti, rappresentati da Luca Grilli presidente dell’associazione Scacchi Foggia.

Sollecitazioni sono arrivate anche da Nicola Loviento del Fotocineclub, da Franca Dente di Impegno Donna e dal prof Luciano Beneduce DiVento, associazione che dal prossimo semestre collaborerà con la Biblioteca su un progetto sulla mobilità sostenibile finanziato dalla Regione Puglia.

«Lavorare sull’inatteso è il ruolo precipuo delle biblioteche nella società contemporanea- ha rimarcato ai microfoni De Luca- La cultura deve aiutarci a dare senso alle aspettative della società. Dobbiamo essere in grado di percepire quello che accade nella società. I patti rispondono ad una esigenza di partecipare, la cittadinanza attiva si costruisce attraverso la partecipazione. Io credo che la politica culturale messa in atto dalla Biblioteca Magna Capitana guarda a tutta la società nel suo complesso. Dobbiamo fornire risposte a tutte le fasce di età. A Foggia si lavora molto bene sul tema dei bambini e dei ragazzi, ma dobbiamo essere in grado di rispondere a tutte le istanze della società.

Qui a Foggia stiamo lavorando al rinnovamento della galleria di arte contemporanea. Non credo ai confini netti tra i diversi generi, abbiamo coniato un claim con la Regione: l’antico è contemporaneo. L’antico ci aiuta a decodificare il presente. Con questa logica ci avviciniamo al tema dell’arte contemporanea. Il nuovo allestimento della galleria La Dogana valorizza la trasversalità dei linguaggi. Anche la donazione di Renzo Arbore con la realizzazione di Casa Arbore va in questa direzione».

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