Unifg, il prof Gaetano Serviddio e l’economia sanitaria come alleanza per il Rettorato

by Antonella Soccio

Il professor Gaetano Serviddio direttore del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università degli Studi di Foggia, che ha dalla sua tutto il blocco dello staff del Rettore dimissionario Pierpoalo Limone, compresa la portavoce, la docente Rossella Palmieri, ha incassato per la corsa al Rettorato il sostegno del Dipartimento di Economia diretto dal professor Michele Milone e il ritiro della candidatura del professore ed ex parlamentare Nunzio Angiola, ponendosi così come uomo da battere. Il favorito.

Alla sua conferenza stampa si è affacciata anche la docente di Statistica e candidata Barbara Cafarelli, afferente al Demet, che nelle prossime ore potrebbe decidere di convergere sulla proposta del medico barese.

I docenti di Economia dopo attenta riflessione hanno deciso di sostenere la candidatura dell’accademico di Medicina perché intendono, si legge nel patto, consolidare un rapporto di collaborazione scientifica costruito nel corso degli anni.

Dottorati di ricerca congiunti, il progetto europeo Erasmus plus Safety in un settore strategico della medicina quale la rianimazione, numerosi progetti PRIN in tutte le più importanti specializzazioni mediche, la creazione comune di un laboratorio di economia sanitaria, i Pon e gli Horizon 2020, il progetto Salpi sull’economia del sale e della salute vinto in partenariato con l’Istituto oncologico di Bari nel contesto della valorizzazione degli immobili di Ati Sale e Margherita di Savoia e il progetto Factory con la Regione Puglia. Sono questi gli assi su cui si basa l’alleanza per la creazione di specifiche core facilities per incubazione d’impresa, startup e spin off a beneficio degli studenti, per la ricerca di ulteriori spazi da destinare alle attività di studio degli studenti, ai laboratori e alle aule informatiche e per la maggiore attenzione alle attività di manutenzione della struttura di Via Caggese che i prof di Economia ritengono “possa diventare uno spazio a disposizione della cittadinanza per diverse iniziative culturali”, come è già stato per la serata finale della terza edizione del Premio I fiori blu e per la Notte dei Ricercatori e altre iniziative.

Col direttore Michele Milone

Il Dipartimento di Economia conta 20 professori ordinari, 11 associati, 3 ricercatori e altri 9 ricercatori a tempo determinato. Sono 10 invece i tecnici amministrativi che lavorano stabilmente in Via Caggese.

Sono 23 gli ordinari del dipartimento diretto da Serviddio, 27 gli associati, 19 ricercatori e 6 dottorandi.

«L’alleanza è una piattaforma aperta in cui far confluire i saperi più diversi, un modello non solo basato su corsi di laurea ma su modelli integrati, che disegna l’Europa», ha spiegato Serviddio. L’idea è quella di creare un centro interdipartimentale che faccia da hub per studiare l’economia della salute, con approfondimenti sull’invecchiamento, come indica il PNRR. «Creeremo un dottorato di ricerca specifica, servono economisti sanitari con profili misti in grado di intercettare i fabbisogni della società.

Il dipartimento ha chiesto e compreso la voglia di alleanza di sintesi e di collaborazione. I progetti corrono e il sistema amministrativo foggiano non si è fermato», ha proseguito il dottore.

«Le collaborazioni ci permettono di essere più competitivi- ha proseguito- I corsi che dovremo disegnare stanno nel mercato della didattica. Una visione che ci contraddistingue è che non esiste una parte dell’ateneo in cui si corre meno, vogliamo potenziare quelle aree più deboli. Non è un semplice di ridistribuzione, Economia potrà arricchire molte delle sue attività».

Netto anche sulla legalità dentro l’Ateneo. Non è un mistero che il Rettorato di Pierpaolo Limone fosse legatissimo ad un sistema di imprese, quali quelle delle lavanderie industriali, denunciato anche sul Corrire del Mezzogiorno, che da poco ha ricevuto una interdittiva antimafia per la storica Tre Fiammelle.

«Unifg è impermeabile a qualsiasi influenza politica o affaristica. La terza missione è il trasferimento dell’innovazione tecnologica, quella sulle Tre Fiammelle è stata una scelta della precedente governance, grave e delicata da cui noi prendiamo le distanze. A Foggia dobbiamo costruire la cultura della legalità», ha rimarcato Serviddio.

Col prof Nunzio Angiola

La sua proposta ha avuto anche il sostegno del professore di Amministrazione delle Aziende Pubbliche Nunzio Angiola, che ha ritirato la sua candidatura, e degli ordinari Stefano Dell’Atti e Andrea Di Liddo. Sono 7 le proposte di Angiola che sono state accolte nel programma di Serviddio.

E in particolare: potenziare l’attuale stanziamento dei punti organico (n. 5 per circa una ventina di persone per il triennio 2023-2025) destinati al reclutamento del Personale tecnico amministrativo, nel rispetto delle compatibilità finanziarie, in considerazione dell’esplosione di attività previste dal vigente piano strategico di ateneo; potenziare decisamente, d’intesa con l’ADISU, i posti letto nelle case dello studente nel sessennio, partendo dagli attuali 168 posti. Nell’Università di Foggia si hanno 7.448 studenti fuori sede a fronte di un numero complessivo di 13.300, ossia il 59%; i 168 posti rappresentano il 2,2% dei fuori sede e sono molto al di sotto della media nazionale (circa il 5%); innalzare, ad esempio al 25%, l’attuale pesatura al 20%, del personale tecnico amministrativo in occasione della elezione del Rettore. E ancora la persistenza dello Smart working, le stabilizzazioni. E il tema della formazione per lo sviluppo delle risorse umane dei 290 amministrativi con il mantenimento di un investimento almeno pari a 200mila euro.

«Foggia città universitaria avrei voluto vederla. Bisogna dare risposta abitativa ai tanti fuori sede, il 59 per cento degli studenti Unifg è fuori sede. Dobbiamo andare ben oltre i 168 letti su una popolazione pari a 7448 studenti fuori sede, dobbiamo dare la possibilità, sotto l’egida dell’Adisu, agli studenti di non fare i pendolari. Così potremmo avere giovani che vivono il territorio e che contaminano la città. Sulla terza e quarta missione, sogno una università presente e sostenibile per creare un centro universitario o interuniversitario sul modello del Piemonte. Spesso non si dà seguito agli accordi attuativi con le imprese. Gaetano Serviddio dà garanzie con una volontà dichiarata di aprire il confronto tra le varie aree Unifg. Ha citato le esigenze ineludibili in primis col Dafne e poi con l’area economica che ha con medicina sconfinati rapporti. In lui ho intravisto una più forte precisa e netta volontà di collaborazione tra area medica e area economica».

Ebbene, il patto è molto solido e si scontra con il favore trasversale e più locale delle due donne forti candidate, Donatella Curtotti direttrice di Legge e Milena Sinigaglia direttrice di Agraria.

21 ordinari, 28 associati, 21 ricercatori per il Dafne, laddove sono ben 22 i tecnici amministrativi di Agraria più 11 amministrativi in forza al Servizio Tecnico di supporto alla gestione dei laboratori didattici e di ricerca di agraria.

La sfida vera che porterà al 15 marzo è appena cominciata.

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