I Monuments men durante la II Guerra Mondiale e la Regia Dogana

by Carmine de Leo

Sorprendente è stato scoprire tra la corposa documentazione conservata presso l’Archivio di Stato di Napoli una piccola, ma nutrita sezione, relativa a quei personaggi che durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra si interessarono della salvaguardia dei nostri beni storico-artistici, monumentali e documentali.

Ufficiali degli eserciti alleati degli Stati Uniti d’America e della Gran Bretagna, ma anche molti funzionari italiani che passarono poi alla storia con il nome di monuments men.

Di recente immortalati nell’omonimo film del 2014 interpretato e diretto dall’attore George Cloney e tratto dall’omonimo romanzo di Robert M. Edsel, che narra le imprese di un gruppo di questi valorosi salvatori di opere d’arte.

Anche in Puglia, Foggia e la Capitanata ebbero i loro monuments men che si impegnarono soprattutto nel recupero e nella tutela della vastissima e storica documentazione conservata presso l’Archivio di Stato di Foggia, istituzione che ancora oggi è tra le più grandi d’Europa, perché conserva migliaia di preziosi documenti appartenenti alla storia dell’antica Regia Dogana delle Pecore, istituzione di epoca aragonese preposta alla transumanza delle greggi.

Testimone dell’importanza, anche all’estero, del nostro archivio è la constatazione che ad interessarsi del suo patrimonio documentale nel periodo bellico è lo stesso sir Charles Hilary Jenkinson, direttore del prestigioso Archivio Statale di Londra.

sir Charles Hilary Jenkinson

Gli alleati americani e britannici avevano costituito nel 1943 un gruppo speciale di oltre trecento esperti, la MFAA, Monuments, Fine Arts and Archivies, che operò fino al 1951.

Di questo gruppo, oltre al prof. Jenkinson, fece parte anche un altro archivista, il capitano Brooke, che visitò anche la Puglia appena liberata dalle truppe alleate nel corso del 1943.

La sede dei ricchi depositi documentari dell’Archivio di Stato di Foggia, ubicata nell’antico palazzo della Regia Dogana delle Pecore, poi sede della Prefettura ed oggi dell’Amministrazione Provinciale, aveva subito alcuni danni durante i bombardamenti aerei del 1943, ma il patrimonio documentario era rimasto per fortuna quasi del tutto intatto.

Ma i monuments man del gruppo MFAA, conoscendo l’importanza delle carte dell’antica Dogana delle Pecore, si preoccuparono, per il tramite del Soprintendente generale degli archivi dell’Italia liberata, lo studioso napoletano Riccardo Filangieri, di contattare e visitare nel marzo del 1944 i depositi dell’Archivio di Stato di Foggia.

Alcune note aventi per oggetto una visita a Foggia del prof. sir Charles Hilary Jenkinson, sono oggi conservate presso l’Archivio di Stato di Napoli, con altra varia documentazione sulle misure di protezione del patrimonio documentario italiano durante l’occupazione alleata della Puglia.

Lo Jenkinson aveva l’incarico di relazionare sulla situazione e l’importanza delle carte custodite a Foggia per proporre poi all’amministrazione militare alleata della Capitanata sufficienti misure e provvedimenti per la tutela e la salvaguardia del prezioso patrimonio documentario dell’Archivio.

Solo Grazie anche a questo intervento ed al direttore ed il personale della sede di Foggia il grande archivio doganale fu salvato da dispersioni, furti e distruzioni come avvenne invece per altre sedi.

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